Se non si riparte dalla legalità, il paese rimarrà nella sua dimensione sociale attuale, da terzo mondo. Il calcio ha subito la medesima involuzione della nazione. Ormai non è più la questione destra o sinistra, ma la mancanza totale di etica dell'italiano medio e quindi della politica: tutta la politica!  L'unico motto oggi in voga è: "ruba tu che rubo anche io". Le raccomandazioni personali e autoreferenziali della politica (che hanno impoverito i gangli importanti dello stato attribuendo ruoli organizzativi a perfetti incapaci) hanno messo KO la capacità di organizzare e gestire il paese. Una nazione dove oggi non funziona più nulla. E neppure il calcio. Ma la colpa è nostra. I ladri che ci governano faranno mai una legge per mettere in galera i ladri? Negli ultimi anni per evitare la galera a loro stessi e agli amici degli amici, il parlamento ha aperto le maglie del codice penale depenalizzando i reati. Risultato: abbiamo in Italia tutti i ladri d’Europa che qui, al contrario degli altri paesi europei, non rischiano nulla. Risultato in questo paese non si fa più la galera. Soprattutto i dirigenti, i famosi colletti bianchi che possono operare come meglio credono, anche a dispetto delle più sacrosante regole etiche e legali.

In questo paese non si vive più: la tassazione più alta d’Europa; il costo del lavoro più alto d’Europa; terzo debito al mondo in proporzione al PIL (quindi un debito inesigibile); disoccupazione galoppante; furti in appartamento ogni 3 secondi; furti in autobus, metro, treno; banche gestite come cassaforte personale della politica e dei dirigenti allegri e spensierati. Inoltre con la scusa del debito hanno regalato importanti pezzi d’Italia ad amici e parenti. Una delle emergenze attuali sono le baby-gang con mentalità pseudo-criminale che colpisce trasversalmente, non solo le classi sociali più fragili, ma ogni ragazzo adolescente: socialmedia docet. Bisognerebbe vietare la politica a tutti coloro che hanno portato il paese allo sfascio negli ultimi 20 anni. Il paese si sta avvitando su sé stesso in una caduta inevitabile e catastrofica.

La cosa peggiore, è che nessuno dice veramente come stanno le cose. Del resto la politica non può accusare se stessa, ed ecco che si comprano i media a tutti i livelli nessuno escluso: radio, TV, carta stampata. Non ha caso la libertà di stampa in Italia è un’utopia. Il nostro paese occupa attualmente la 58esima posizione, perdendo 17 posti rispetto al 2021 e al 2020 (quando invece era stabile alla 41esima posizione). L’Italia è stata superata anche da Gambia e Suriname.
Quando il solo denaro comanda, inizia il declino. E noi siamo già un pezzo avanti. Ma pare che a nessuno interessi. E noi viviamo ormai come zombi in un assordante silenzio e in una catastrofica immobilità.

E il calcio? Il calcio subisce la stessa sorte della nazione: faccendieri; stranieri che in un paese allo sfascio improvvisamente diventano presidenti di squadre di calcio; scuole giovanili, la vera ricchezza del calcio, ad esclusione di poche felici realtà, sono a livello di terzo mondo. Gli stadi italiani sono tra gli ultimi in Europa. 
Lo sport è un veicolo potente di legalità, etica, sana competizione, insomma di grandi valori, ma non è possibile lasciare gli atleti a loro stessi. Sia chiaro che i meriti delle vittorie sportive italiane, nelle varie discipline è quasi esclusivamente dei singoli atleti. Il paese funziona a macchia di leopardo con realtà sparse e con un livello medio molto basso. In molte zone del paese non esiste cultura sportiva, problema dato dalla mancanza totale di infrastrutture.
Il calcio e lo sport in generale possono aiutare tantissimo questa malandata nazione, ma bisogna fare sul serio. Ma sul serio!

NOTA : Non credo che la galera sia la soluzione a tutti i mali del paese, ma fino a quando non si inizierà un programma di recupero dei carcerati, di contenimento dei reati; di recupero dei ragazzi, di gestione delle associazioni per l’inserimento nel mondo del lavoro, il carcere per ora è l’unico deterrente.