All'inizio del campionato si diceva che Ciro Immobile avrebbe segnato meno per via del cambio modulo e il modo di giocare di Sarri rispetto a Inzaghi, ma Ciro dopo un periodo di assestamento è tornato a fare quello che sa fare meglio: segnare, segnare, segnare: in 11 partite ha messo a segno 10 gol ​​portandolo ad essere in cima alla classifica marcatori. Allora perché in nazionale fa così tanta fatica? All'Europeo ha segnato, ma i suoi gol non sono mai stati decisivi (il 3-0 alla Svizzera e il 2-0 alla Turchia). Un giocatore che in A ha certi numeri non può essere criticato, ma è evidente che non è l'attaccante ideale per l'Italia di Mancini. 
La riserva di Immobile, fino ad ora è stato il Gallo Belotti ma anche i suoi numeri non sono confortanti per il futuro della nazionale. All'europeo ha segnato solo un gol su rigore contro la Spagna e al Torino complice gli infortuni e il contratto in scadenza è diventato la riserva di Sanabria portandolo a segnare fino ad ora solamente 2 gol. 
Gli ultimi due attaccanti visionati da Mancini arrivano entrambi dal Sassuolo dove sono l'uno la riserva dell'altro e infatti Raspadori e Scamacca hanno segnato 3 gol in due. Poco, troppo poco per affidargli l'attacco a marzo e soprattutto se dovessimo andare al mondiale. 
L'Italia si ritrova con quattro attaccanti, ma che per un motivo o per un altro sembrano non essere adatti costringendo Mancini a guardare altrove. 
Ci sarebbe Mattia Destro, che da quando è tornato a Genoa sembra essersi ritrovato e segue Immobile nella classifica "italiana" con 6 gol. Nel casting potrebbe rientrarci anche Moise Kean, non per i gol fatti, ma per l'esperienza accumulata tra PSG, Everton e Juventus.
E molto lontano ci sarebbe anche Mario Balotelli, che non ha bisogno di presentazioni sia dal punto di vista caratteriale che dal punto di vista dei numeri messi a segno con la nazionale. 

 

 

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