Ormai la qualificazione ai Mondiali è andata, non ci saremo, la delusione è ancora tanta, ma l'unica cosa che possiamo fare è andare avanti e ricostruire. 
Partiamo dal CT che per me deve essere ancora Roberto Mancini. Sì, contro la Macedonia ha sbagliato formazione e convocazioni, ma se Jorginho avesse segnato uno dei due rigori o se Berardi avesse segnato quel gol a porta vuota, oggi forse staremo a parlare di altre cose. 
In porta non abbiamo bisogno di cambiamenti: il presente e il futuro si chiama Donnarumma che nonostante non stia vivendo una stagione felice al PSG rimane uno dei portieri più forti che ci sono in circolazione. Come secondo ci sono varie possibilità: da Cragno a Meret, Vicario, Carnesecchi.
In difesa c'è da cambiare e non poco: Via Di Lorenzo, Florenzi, Acerbi, Toloi, Luis Felipe, Biraghi, Emerson e Chiellini. 
Dentro: Calabria, Mancini, Bastoni, Spinazzola (anche a 40 anni visto che per la maglia azzurra ci ha rimesso le carriera), Luca Pellegrini. Da tenere d'occhio Matteo Lovato che a Cagliari sta disputando un'ottima stagione nonostante le difficoltà della squadra sarda. Resta Bonucci per esperienza e leadership.
A centrocampo confermati Barella, Cristante, Pessina e Locatelli con gli inserimenti di Tonali, Pellegrini, Castrovilli e Frattesi. Fuori Jorginho e Verratti. 
In avanti bisogna ricostruire da 0: fuori Insigne (andrà in Canada e perderà sicuramente la Nazionale), Immobile (mai stato funzionale al gioco di Mancini), Belotti e Barardi. Scontata la conferma di Federico Chiesa Giacomo Raspadori che comporranno l'attacco con Zaniolo, Scamacca, Kean. Da considerare anche Zaccagni e Caprari. 

La nuova Italia: 4-3-3 Donnarumma Calabria Mancini Bastoni Spinazzola Barella Locatelli Pellegrini Zaniolo Scamacca Chiesa.