Se ad inizio anno, a bocce ferme, qualcuno mi avesse detto che alla fine del girone di andata il Cagliari si sarebbe trovato penultimo sopra solo alla neopromossa Salernitana, avrei pensato ad uno scherzo. Ad oggi la salvezza dista 3 punti (c'è lo Spezia di Thiago Motta) ma squadra che può permettersi di avere DalbertCacares, Godin, Cragno, Strootman (che a Genoa ha dimostrato che per squadre di bassa classifica può essere ancora importante), Joao Pedro, Pavoletti, Nandez, Keita, Marin possono e devono fare di più, ma se la squadra viene costruita con giocatori in prestito e giocatori che vogliono andar via è logico che viene a mancare l'ossatura della squadra, viene a mancare la voglia, la rabbia, l'impegno di lottare per giocare la serie A il prossimo anno con questa maglia.

Arrivati a metà campionato, i risultati non arrivano, prendono imbarcate ogni domenica, il mercato di gennaio si avvicina, c'è la coppa d'Africa, perché Nandez dovrebbe lottare per una squadra che tra pochi giorni potrebbe salutare per andare a giocare la Champions?
Perché Dalbert dovrebbe dare tutto per una squadra che a fine campionato lascerà sicuramente?
Così come Keita, Strootman e Grassi.
Godin 
(che a Cagliari è andato per amore) e Cacares un'altra squadra pronta a scommettere su di loro la trovano.
E poi c'è Joao Pedro, il capitano, colui che in estate ha rifiutato offerte allettanti per lui e per la sua carriera, ma se è vero che la Fiorentina lo vuole per il dopo Vlahovic, la sua avventura in Sardegna porrebbe concludersi presto, soprattutto se la società viola si qualificherà alle competizioni europee.

È vero, i giocatori sono professionisti, devono dare tutto per la maglia per cui giocano, ma l'aspetto psicologico conta tanto e molti giocatori la testa in Sardegna... non ce l'hanno mai avuta davvero!