Milano si risveglia con lo smoking tutto rosso, papillon nero e questa volta, le scarpe nere e blu, il blu sotto la scarpa perchè calpestato.
Si sveglia con il tridente tra le mani ed un altro Derby da archiviare, sì, ma mai del tutto perchè si accomoda lì, nei libri, nelle TV, nelle statistiche. In tutto questo chi è stato presente nello stadio indossa emozioni indescrivibili, che difficilmente potrà vendere al miglior acquirente.
Le nostre emozioni non si descrivono, si vivono.

In una Milano ci sono almeno tre Milano. Quella prima del Derby, quella durante il Derby e quella dopo. Ognuna offre emozioni diverse e mai troppo uguali. Milano cambia d'abito, avvolte più frequentemente, avvolte si ripete con lo stesso "stile", ma ognuno ha qualcosa da ricordare, che lo fa ridere o lo fa imprecare. "Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo", disse Henry Ford ed è quello che in casa Milan avranno pensato dopo il Derby.
Bè ne hanno pensate tante di cose, certo, ma nessuno può negare l'evidenza che questo club ha costruito (e sta costruendo) una squadra sensata.
Vogliamo parlare di Maignan? Leão? Lo dissi in altri (pochi) articoli che avevo pubblicato in precedenza, prima che iniziasse di gran lunga il campionato e perciò non mi fa stupire per niente la posizione delle due milanesi, e che alcuni storceranno il naso con quello che ho da dire perchè hanno un altra visione, e ci mancherebbe ognuno è libero di scrivere quello che pensa, ma far finta di niente non è una buona idea.
Far finta che tra le due milanesi non ci sia un abisso, sia con le famose idee e sia con le situazioni differenti attuali, è come immergersi tra i piranha e urlareSto bene! Vedrete ne uscirò vivo!》

La stessa identica frase di Henry Ford non possono urlarla invece in casa Inter, che di problemi ne ha più di uno, ma Inzaghi è quello più letale. Anche su questo ho già detto la mia. Con lui il futuro non può essere vincente, tanto meno le idee di una società (generale) che non progetta un vero e proprio futuro da top club, un progetto chiaro.
All'Interammettiamolo, c'è sempre qualche problema che si deve espellere e che non si riesce a farlo se non prima di batoste che si ripetono, tanto ad arrivare ad un punto di non ritorno e dover ricominciare con moltissime difficoltà un cammino avvolte incerto fin dall'inizio, e per l'ennesima volta. 《I grandi leader sono persone che hanno una capacità fenomenale di disegnare e ridisegnare relazioni di collaborazione creativa all'interno del loro team》così disse in un intervista Sergio Marchionne.

Il Milan, dopo anni difficili, e piena anche lei di errori fenomenali, può gridare questa frase da 2 anni sopra piazza Duomo, sopra ogni piazza d'Italia e ribadire un concetto fondamentale, ma clamorosamente snobbato: Si può creare una squadra intera di sconosciuti giovani (a parte qualche eccezione come esempio, Giroud) se i sconosciuti sono presi in base alle caratteristiche dell'allenatore attuale e non da nomi (non idonei) risonanti, che se pur forti, non coesisterebbero con l'attuale allenatore. I loro leader in giacca e cravatta che hanno cercato ed acquistato giocatori giovani sconosciuti (o quasi) possono considerarsi soddisfatti, e poco in porta se anche lo stesso tifoso del Milan è ancora poco coinvolto o è poco convinto di tutto ciò.
L'Inter ama invece disintegrare il suo cammino con poche e semplici mosse. L'anno scorso non ha saputo ripartire per sostituire chi è partito, l'allenatore è stato preso facendo uno, due, tre, stella, oppure giocando a carta,forbici e sasso, immagino divertita questo scenario tipo da Squid Game con gli Zhang, Marotta, Ausilio e Antonello che dettano le regole del gioco rivolgendosi a tutti gli allenatori del mondo,e come nel film, vince qualcuno che non avresti mai scommesso nemmeno un euro, Seong Gi-hun che tradotto nella realtà è niente di meno che... Simone Inzaghi. Magnifico e spaventoso scenario dove Zhang&Co si esibiscono in una stanza nel quartiere generale dell'Inter e Marotta e Ausilio dicono 《Guardiola e Klopp sono inarrivabili》 che tradotto in Squid Game "Non hanno superato la prova" e perciò uccisi. 
Qualcuno propone Mourihno. Stavolta è Marotta stesso a dire 《Assolutamente no! Un altro portoghese (dopo un certo Cr7) che mi deve rompere le scatole! Non fanno per me sti' portoghesi"! Tradotto in Squid Game 《Ormai è vecchio fatelo giocare contro Seong Gi-hun così che quest'ultimo possa "fregarlo" non se ne accorgerà tanto! Mortoo così sembra.》. Zhang Jr 《 Mio amico Agnei e io ricorda Aegri》! Marotta&Co: 《Buona idea Allegri!》 tradotto in Squid Game 《Saranno loro a sfidarsi nell'ultimo gioco mortale Seong Gi-Hun e Cho Sang-Woo
Si narra che un tizio ha avuto il coraggio di fare questa domanda prima del gioco e che non si ha più notizie 《Stiamo prendendo un allenatore che ha lacune ed è evidente. Ce la farà? E'compatibile con la squadra che abbiamo?》Zhang&Co 《Non abbiamo scelta, ma farà bene (riferito a entrambi gli allenatori)》 tradotto in Squid Game 《Fatti i ca*** tuoi, a noi serve lo spettacolo, e più si fanno male e meglio è! Non importa chi sarà il vincitore basta che lo rendano spettacolare questo gioco, spettacolare questa morte! Su forza scommettete!

Potrei continuare ad alimentare questa bella fantasia per ore onestamente, ma in poche parole questa è stata la situazione surreale dell'Inter, senza prenderci troppo sul serio, a chi è permaloso si deve specificare, ma la trama non è troppo distante dalla realtà, ammettiamolo, "semi divertiti" (così vi piace?). Milano, una volta, era trasformata con occhi verdi, grandi, che fissavano senza battere mai ciglio e dalle tubature questo essere spaventoso pietrificava qualsiasi persona viva o morta che le passava davanti.
No, non stiamo parlando del basilisco di Harry Potter, ma di quel Biscione che, in anni dove aveva avuto le giuste ambizioni, si faceva sentire, padrone incontaminato dall'orgoglio che lo vestiva e una determinazione più genuina (per rimanere nell'attualità) più sostenibile. Quella squadra era guidata da quel vecchio che tanto hanno voluto 'fregare" con Seong Gi-hun, ma che in realtà, morale della favola, l'unico a rimanere fregato è proprio il "vincitore" in un presente pieno di grosse insidie.
A me sembra (anche) tanto l'attualità Italiana (a voi no?) dove il vecchio è chi vince le prossime elezioni per il Presidente del Consiglio (nessuno in particolare eh) e il vincitore è il tanto (finto) amato popolo. Beccatevi un po di Black Humor, ogni tanto.

La Milano non si addormenterà mai. E' troppo testarda per farlo, è nata per essere attiva. La Milano racconterà ancora storie, tra cui i Derby, che prepotenti si mescolano tra le tifoserie delle due squadre, ognuno avrà da dire la sua, ognuno avrà nuovi trofei che dovrà ampliare nella bacheca per esibire orgogliosamente poi, si avranno alti e bassi, momenti di assoluta felicità o momenti di indesiderata tristezza, lo stadio fulcro del grido in una serata gelida o di un pomeriggio caldo, cori tra fumogeni e la nebbia, pioggia e vento, un intrattenimento per una distrazione, per scacciare problemi personali, un nido dove rifugiare il proprio io mescolando altri cuori che battono più o meno allo stesso modo.
Un amore. Una rivalità. Il Derby di Milano, la Vittoria.
A volte si è in due, a volte solo una.

Alcune persone vogliono che accada, alcune persone desiderano che accada, altri lo fanno accadere
Michael Jordan.