Anna Magnani una volta esordì così "E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere una donna ti devi vestire il cervello di caratterepersonalità e coraggio".
La grandissima Attrice è l'unica Italiana, insieme ad un'altra immensa Attrice, quale Sophia Loren, ad aver vinto un Oscar per la recitazione. Ogni Donna che ha fatto la storia può ispirare qualcun altro (Donna o Uomo), anche quelle Donne che conosciamo solo noi: una mamma, una nonna, un'amica, una fidanzata, una figlia, una sorella, una passante o una squadra.

Nel giorno in cui la Donna viene celebrata, ci sono due Donne in particolare che risaltano più di altre, in ambito sportivo, e affamate alla ricerca di un obiettivo da completare con schiettezza e dedizione, come hanno fatto (splendidamenteAnna Magnani e Sophia Loren. Due Donne che per motivi diversi vogliono gridare al mondo la loro consapevolezza dell'essere Squadra.
Una Donna chiamata Inter cerca di immergersi tra i ricordi, mai sbiaditi, ma pur sempre ricordi, in quella che era un tempo una "corrazzata anarchica", l'ultima a ingoiare fatica e sputare fatti gloriosi. Poco importa se l'Inter targata Josè Mourinho era viva su tutti i fronti e la stanchezza, per quell'Inter, non è stata mai una scusante. Era un'"indelebile arma in più" per le altre squadre che all'epoca potevano benissimo approfittare di questo "vantaggio", ma tant'è che le rivali non hanno mai concretizzato.
L'Inter di Antonio Conte dovrà prendere spunto da quella formazione, ultimi Titani ad aver vinto lo scudetto (e non solo) e da un' Inter più recente, quella che l'anno scorso è arrivata seconda per un solo punto dalla Juventus e in finale di Europa League, persa poi con il Siviglia.
L'Inter adesso si ritrova dalla parte di "chi deve approfittare di questo vantaggio" perchè il suo cammino è giovane, un cammino che è iniziato doloroso, lento e consapevole, verso un nuovo capitolo.
E' passato troppo tempo da quell'ultimo trofeo: Coppa Italia del 2011 contro il Palermo. Se porterà lo scudetto in bacheca lo dirà solo il tempo, ma una cosa è certa, in caso del suo 19esimo scudetto vincerebbe così in due modi differenti nella sua storia più recente (ironia, ma non troppa): una volta da "riposata" causata dall'eliminazione dalle altre competizioni, e una volta da "stremata" dopo aver compiuto un'impresa storica in una sola stagione per una squadra Italiana (ScudettoCoppa Italia, Champions LeagueSupercoppa Italiana e Mondiale per Club).

Anche un'altra Donna ci proietta in un cammino fantastico, la cosiddetta "Regina delle Provinciali", la Dea di Gian Piero Gasperini. Nell'arco della sua storia l'Atalanta ha seminato tanto e portato a casa poco. L'unica (tra quei club storici "meno nobili") che non si è abbracciata e cucita addosso lo scudetto, ma può essere orgogliosa della sua Coppa Italia (1963) che adesso però incomincia a sentirsi sola e chiedetimidamente, compagnia.
La Dea è "l'avversario provinciale" più difficile, in Italia e anche in Europa, da sfidare. E' una delle poche squadre nell'arco della storia del calcio che può gridare, senza vergognarsi (per nessun motivo al mondo), che il gioco è più forte della rosa. Sì, anche questa è un'impresa. Non ha campioni di estrema importanza mondiale, eppure l'anno scorso è arrivata ai quarti di Champions League battuta sì dal Psg pieno di campioni, ma senza mai sfigurare (traguardo raggiunto per la prima volta per i Bergamaschi). Due anni fa in finale di Coppa Italia furono battuti dalla Lazio (quest'ultima eliminata dalla Dea in semifinale in questa stagione). Quest'anno si è ripresa le luci della ribalta e non ha deluso i suoi tifosi e gli appassionati di calcio. In Champions il risultato è ancora aperto e se eventualmente uscirà con il Real Madrid, "vincitore supremo" della competizione Europea più importante, per ben tredici volte, l'Atalanta avrà comunque una Coppa Italia da onorare: un'altra finale da disputare contro una Juventus che è in cerca della sua 14esima Coppa Italia. Il motto per tutte le squadre del mondo e di qualsiasi sport (collettivo o individuale) molto probabilmente dovrebbe essere questo "La prossima partita è la nostra/mia finale da giocare".
Oggi l'Inter combatterà per avvicinarsi un pochino di più allo scudetto. L'Atalanta combatterà per mettere l'ennesima firma su un posto che regalerebbe per la terza volta di fila l'accesso in Champions. Questa partita non deciderà definitivamente il destino delle due Donne, anche perchè le avversarie sono tutte vicine, ma sarà importante capire come reagiranno durante e dopo la partita (le Nerazzurre). Due cose accomuna le due squadre in questo momento: i migliori attacchi e il colore della maglia, nero e blu. "E che sia la partita più sportiva disputata fin qui nella storia dello sport" è questo è il mio motto sportivo.
Che diano esempio di correttezza e divertimento questa sera, in nome di tutti gli sportivi ed in particolare delle Donne operaie che non hanno avuto modo di scappare da quell'incendio di New York.
Quelle Donne che hanno combattuto per avere i diritti che ognuna, a suo modo, nel suo piccolo, cerca di conquistare. Questa volta due Donne hanno la via d'uscita verso quello che desiderano. Devono sapere cogliere l'attimo, tenerselo stretto e chissà, incendiare la passione dei propri tifosi, culminando la stagione con una soddisfazione a fine anno.
Sophia Loren disse"Non ho mai cercato di rimuovere i miei ricordineppure quelli più tristi. Non capisco le persone che si nascondono dal loro passato. Ogni evento che hai vissuto ti aiuta ad essere la persona che sei oggi".
 Auguri a tutte le Donne!