C'è ancora domani, quando esci dalla sala ti senti leggera, come se qualcuno ti avesse tolto un peso dallo zaino che porti dietro le spalle, camminando per ore ed ore, con poca acqua a disposizione ed un cammino in salita - come se non bastasse - con la tempesta imminente. Esci dal cinema e ti viene voglia di (ri)fare il biglietto per andare di nuovo a (ri)venderlo.
Se questo non è un capolavoro, poco ci manca! Non faccio appello o slogan del tipo "Clonate Paola Cortellesi" perchè non si deve fare, o non si può fare(?) Chissenefrega! Lei è unica! Che creatura ha creato? Una macchina perfetta (dietro e davanti lo schermo) eh no, non possiamo pretendere di poter avere film del genere spesso, anche se abbiamo e dobbiamo avere il desiderio insaziabile di pretendere la qualità di un certo valore ogni settimana, ma è impossibile, per tanti motivi.
Rimangono pietre militari apposta certe "nascite", perché questo impegno artistico è anomalo, raro, e quando accade te ne innamori per sempre, non è qualcosa che va (solo) di moda perchè qualcuno ha preteso di essere pubblicizzato per un periodo e per cose che non c'entrano niente con il lavoro artistico, l'arte, l'opera - chiamatela come volete- ma bensì per altri futili interessi.

Questo film no, ha un senso più che logico e si abbraccia addirittura con ironia e poesia, senza fare pastrocchi, nel tema trattato che non ha nulla di ironico e poetico in realtà, genio. Senza usare i tanto amati effetti speciali dei《soliti Americani》in quei film dove spendono tanto ma la trama è sciapa, è sempre la stessa manfrina, o senza generalizzare il maschio come l'unico crudele del mondo. 《Senza tutto troppo, e tutto senza esagerare》, mi vien da dire, forse sclero, presa dall'emozione che mi ha trasportata fin qui da quando ho visto il film, cioè un mese fa (non era di certo ieri) perché onestamente di film belli possono pure esistere tanti, ma di quelli memorabili sono troppo pochi, e questo per me, è uno di quelli. 

Cosa c'entra con l'Inter o il calcio in generale? Oh, certo, che c'entra! Siamo stati anche noi una macchina perfetta, inclonabile quel dì che fu nel lontano 2010 del famoso Triplete. Parola Triplete che stava diventando troppo pericolosa, alcuni, molti, quasi tutti, presi dall'entusiasmo di quest'opera incompiuta qual è l'attuale Inter.
L'Inter è in fase di montaggio, mi vien da dire, alcune cose saranno tagliate e hanno iniziato già qualche giorno fa dalla produzione. Sì, perchè il regista di turno quale Simone Inzaghi è incerto, trasmette poca sicurezza in quanto a obiettivi. Il produttore (presidente), qualora mettesse pressioni, non potremmo saperlo perchè in quanto pubblico (tifosi) il dietro le quinte non c è concesso sapere, ma poco importa. Chi ha un certo determinato tipo di carattere lo noti subito. Quello che non puoi clonare era il Mou, quello dei bei tempi. Non ti faceva divertire quanto la squadra di Inzaghi? Forse, ma trasmetteva una grinta, una forza incredibile che andava oltre ogni giustificazione plausibile ed immaginabile - ormai tutti gli allenatori si lamentano delle tante partite e via dicendo, non si ricordano che prima si facevano 3 cambi e si sopravviveva lo stesso, ora ne hanno 5, e 6 se si va ai supplementari di Coppa Italia - va di moda lamentarsi.
Di questo passo ci becchiamo i roboot - dove in un futuro non troppo lontano - saranno loro a scendere in campo al posto di "quelli" in carne ossa. Datevi una regolata umani! Sennò tutto questo sarà possibile - ed allora sì che ci sarà da lamentarsi - ma per altri motivi! Su, fate i bravi, che state facendo il gioco di chi spera in tutto questo.
D'altronde non si può avere tutto dalla vita. O ti danno le pop corn e coca cola - o qualsiasi altro abbinamento, fate voi - e siete lì ad ammirare il lavoro di qualcun altro, oppure siete voi in parte inverse. Certo è che se mettono i roboot quelli fanno sia gli spettatori e sia i lavoratori in pochi secondi, se non contemporaneamente! Allora sì che capiremo che dobbiamo farci da parte.

Aperta e chiusa questa parentesi folle, ma non troppo - con i tempi che corrono oggi -  dicevo del passato - Mamma mia sempre ancorati lì stiamo, i soliti italiani -. Quando l'Inter giocava sapeva fare tutto, giocava facendo azioni (sì, mi dispiace per voi ma anche quell'Inter quando creava era di alto livello, pur convinti che sia stato solo contropiede, ahimè, se avete del tempo guardate le partite, tutte, così ve ne rendeste (?).., rendete(?) randevous(?) conto, ma perchè faccio a botte con i tempi (e lingue) (?) - in tutti i sensi - non lo so, chiedetelo alla burocrazia se può accorciare i tempi pure lì.
Come dite, non c'entra? Ma sì, dicono tutti così ormai!
Ricomponendomi, dicevo, sapeva essere pericolosa sui calci piazzati, sapeva sfruttare i tiri da lontano, andare (a rieccolo!) di contropiede, sapeva fare tutto.
L'Inter di Inzaghi non è vero che non ha il potenziale che aveva Mou, ce l'ha e come! Li hanno pagati solo meno! Solo che si limita a fare delle azioni -molto belle, per carità nessuna critica in questo- invece che concentrarsi anche sui calci piazzati che sprechiamo sempre, i tiri da lontano non vengono sfruttati da giocatori che lo possono fare perchè hanno le caratteristiche per farlo (gli escono ogni tanto).
L'Inter che ha Inzaghi potrebbe vincere più di quello che porterà a casa (?) e che ha portato fin qui (!). Se l'Inter avesse avuto un condottiero che trasmettesse fiducia, che si fa sentire in una maniera differente, non giocherebbe in Champions con le riserve perchè pensa al campionato, non spreca una partita intera ad annullare completamente il Bologna di Thiago Motta che - quest'ultimo - ha reso una squadra pericolosa e godibile, ma che con l'Inter non si è vista mai, perchè l'Inter è molto forte, ma ha un fottuto difetto: l'allenatore ha trasmesso ai giocatori un'ossessione. La seconda stella.
Sì, ormai è diventata ossessione, e il tanto Mou lo disse chiaro e tondo che l'ossessione non porta a nientesolo a farsi del male. Perché si deve parlare di sogno che è ben diverso nell'affrontare un percorso calcistico (anche cinematografico e in tutte le cose). 

La società Inter ha consegnato una squadra quasi completa e di un certo spessore, spendendo meno di tantissime squadre (chapoux) quelle squadre che ora si giustificano non ammettendo che hanno fallito. L'unico grosso neo che non ha colpe l'allenatore - onestamente - è l'attacco. I soli Thuram e Lautaro, se pur fortissimi, non possono bastare. Gli altri due sono, un ex forte quale Sanchez, che ormai è più infortunato che altro, ma qualcosina farà più dell'altro, ed uno che non è mai stato forte quale Arnautovic. Che toh! C'era nel triplete, ma è come quei attori che quando esci non ti rimangono impressi per la loro performance, pur pubblicizzandoli dalla stampa, ma rimangono impressi solo per una scena "particolare" di quei pochi secondi di gloria, ma che di glorioso in realtà era tutto il film e ben altri interpreti. 

Tutti diranno 《Ancora a criticare Inzaghi, dopo tutto quest...》 . No, scusate, così sembro il saggio Albus Silente, ed io di saggio non ho nulla, neanche a immaginarlo.
Suona meglio così《Onestamente me ne infischio!》si prendo lui, funziona sempre! Sì, Inzaghi per me non è maturato, non è come lo vogliono far credere. Per maturare il buon Simone mi deve portare a casa, senza ma e senza se, lo scudetto insieme alla Champions. Partite come quella di qualche giorno fa ne sono l'esempio. 
Se vuoi passare il turno e stai vincendo non puoi abbassarti e cercare di difendere il risultato contro quella squadra che voleva tu facessi proprio questo - per avere chance - solo perchè si stava già pensando al campionato. Non era meglio - per ambizione no - ma per le tante energie sprecate sì, uscire prima dei supplementari? In ogni caso, rimanendo riflessiva, non critico perchè volevo la Coppa Italia, ma per come stiamo gestendo le coppe.
Causa: ossessione seconda stella.
E' bene, lo dico da sportiva, che dopo due anni ci sia un'altra squadra a vincere questa coppa, perchè come i film che di belli ce ne sono, ma di capolavori meno - e non si può pretendere, anche se desiderare non è reato - aver tutto come un ricordo memorabile.
No sogno, no party. 

P.s. Mentre scrivevo una notizia della Superlega è incominciata a circolare. Cosa c è da dire quando ancora non si è capito i protagonisti e gli antagonisti chi saranno? Quale sceneggiatura scriveranno? Al botteghino faranno soldi a palate per merito o semplicemente per un ottima pubblicità? Se pur ciofeca e banale una storia di un film può sfondare lo stesso perchè di moda ormai va tutto, ma la storia di una certa fonte d'ispirazione - che rimane nel tempo - quella è tutt'altra cosa. Chi lo sa quale sarà?
Intanto fatemi anna' a canta'!
Alla prossima, statemi bene "pallonari"!

Fatece largo che
Passa domani, che adesso non si può
Oggi non apro perché sciopererò
E andremo in strada co' tutti gli striscioni
A fare come sempre la figura dei fregnoni
Ma a me de questo sai, non me ne importa niente
Io oggi canto in mezzo all'altra gente
Perché ce credo o forse per decenza
Che partecipazione certo è libertà
Ma è pure resistenza
E non ho scudi per proteggermi né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Ho solo questa lingua in bocca
E forse un mezzo sogno in tasca
E molti, molti errori brutti Io però li pago tutti

Fatece largo che
Passa il corteo e se riempiono le strade
Via Merulana così pare un presepe
E semo tanti che quasi fa paura
O solo tre sfigati come dice la questura

E le parole, sì lo so, so' sempre quelle
Ma è uscito il sole e a me me sembrano più belle
Scuola e lavoro, che temi originali
Se non per quella vecchia idea
De esse tutti uguali

E senza scudi per proteggermi né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Con solo questa lingua in bocca
E se mi tagli pure questa Io non mi fermo, scusa
Canto pure a bocca chiusa

Guarda quanta gente c'è
Che sa rispondere dopo di me
A bocca chiusa
Guarda quanta gente c'è
Che sa rispondere dopo di me
A bocca chiusa
A bocca chiusa
A bocca chiusa
Guarda quanta gente c'è
A bocca chiusa
Guarda quanta gente c'è
A bocca chiusa

Testo canzone di Daniele Silvestri dal film 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi.