Come tutti gli anni, prima dell'apertura ufficiale del calciomercato, che sia estivo o invernale, impazzano i rumors. Sono tanti i nomi che escono e che vengono accostati al Milan in ottica calciomercato.

Ricordo che Elliott ha ereditato un Milan in una situazione molto precaria e per rimetterlo in sesto e in careggiata ci vuole un lavoro certosino che non si fa dall'oggi al domani. Lo abbiamo visto con la Juventus post-Calciopoli, che dalla Serie B del 2006 fece il suo percorso di rinascita che durò quattro anni prima di tornare a vincere, e che dopo la risalita dalla B vide la Vecchia signora in Serie A fare due settimi posti. La stessa Inter post-Moratti, con Thohir ebbe delle annate difficili e solo quest'anno sta lottando per le prime posizioni in Serie A con il gruppo cinese Suning al comando, e sono quasi 10 anni che è ancora a secco di trofei. Non comprendo perché si pretende, perlomeno una frangia della tifoseria ragiona così, che Elliott faccia tutto e subito, cosa impossibile. Elliott è al primo anno dall'inizio, e l'anno scorso entrò in corsa, assunse i dirigenti, riportò in società Paolo Maldini, un evento che i tifosi rossoneri aspettavano da 9 anni, farà lo stadio, se non a Milano a Sesto San Giovanni, si sta attivando in tal senso per dare al Milan una nuova casa di proprietà. E ci riuscirà perché lo stadio di proprietà è un tassello fondamentale sia per il piano industriale del Milan e per la crescita del fatturato del club rossonero, e sia per l'Inter.

Non difendo Elliott a prescindere. Cerco di analizzare la situazione a livello totale senza essere prevenuto e superficiale nelle analisi. E analizzo il percorso che il fondo statunitense sta facendo partendo da come ha ereditato la situazione del club. Così come non difendo a prescindere Maldini e Boban, pur avendo un debole per lo storico numero 3 rossonero, come tutti i milanisti del resto. Ho criticato il Milan per la mancata acquisizione di elementi di esperienza, l'ho criticato per alcuni acquisti come quello di Rebic, che si è dimostrato piuttosto modesto e che a gennaio tornerà all'Eintracht Francoforte, ho criticato la mancanza di sponsor, che Gazidis non è riuscito a portare in dote al Milan, ho anche criticato il cambio di allenatore, da Giampaolo a Pioli, che è stato un cambio senza senso, ma spero a fine anno di essere smentito. E credo che se questa squadra nel mercato di riparazione di gennaio 2020 non si rinforzerà a dovere, anche un posto in Europa League resterà un miraggio.

Per il calciomercato ci vuole chiarezza d'intenti. Il progetto tecnico e il piano industriale deve essere chiaro. Se il Milan decide di immettere nella sua rosa elementi di esperienza, deve significare che gli obbiettivi devono essere similari e dello stesso livello o comunque simili e non opposti. Se il Milan vuole Ibrahimovic, classe 1981, e cerca profili simili, semmai non dovesse riuscire a chiuderlo, per ipotesi, la sua alternativa non può essere Boadu o Haaland, rispettivamente classe 2001 e classe 2000, pur essendo elementi estremamente interessanti. Non ha senso, stona la cosa, anche se Haaland in qualche cosa può ricordare Ibra, ma non ha la sua esperienza. Chiarezza d'intenti significa proprio questo, ovvero se non si prende Ibra, si va su un altro profilo, che già deve essere stato messo nel mirino, come Mandzukic, classe 1986. Non è Ibra, ma è comunque un profilo esperto. E ha una sua logica. Stessa cosa a centrocampo. Todibo è nel mirino del Milan. Il difensore francese, che può essere impiegato anche a centrocampo come mediano, ha già detto sì al Milan e vuole vestire la maglia del diavolo. Paolo Maldini sta trattando con il Barcellona. Sarebbe un buon colpo. E con molta probabilità sarà uno dei rinforzi di gennaio del club rossonero. Viene preso per essere schierato come difensore centrale e non come mediano per il semplice motivo che nella zona centrale del centrocampo il Milan gioca con Bennacer che ha caratteristiche diverse. 

Kessié pare che possa essere ceduto così come partiranno sicuramente, oltre il già citato Rebic, anche Borini e Ricardo Rodriguez. C'è l'ipotesi di spostare Bennacer mezz'ala destra con un nuovo regista e uno tra Paquetà e Bonaventura come mezz'ala sinistra. Todibo, salvo emergenze, non può essere il nuovo Bennacer, perché è un mediano e interpreta il ruolo in maniera diversa. Il Milan cerca un centrocampista e deve avere le idee chiare, deve essere uno simile a Bennacer o comunque deve essere un regista e non un mediano ruba palloni. Xhaka, Torreira, sono nomi come Emre Can, Tonali, Berge del Genk o Lobotka del Celta Vigo, che girano e che già hanno più senso. E' stato proposto anche Elneny, ma non è un nome che scalda la dirigenza rossonera, e oserei dire per fortuna. Giocatore modesto.

La chiarezza d'intenti deve essere data anche da Pioli. Bisogna capire se nelle sue idee c'è la disponibilità a cambiare modulo. Rumors parlano anche di un possibile addio di Suso a gennaio. Difficile ma non impossibile. La cessione di Suso renderebbe più facile il cambio del modulo. Perché se Pioli vuole passare al 4-3-1-2,la società si muoverà in tal senso sul mercato. Il Milan farà 3/4 acquisti a gennaio e più o meno all'incirca 3/4 cessioni, forse qualcuna in più. Al posto di Rodriguez, i nomi per sostituirlo sono quelli di Gonçalves, terzino sinistro francese del 2001 del Tolosa, e Kurzawa, terzino sinistro del Psg, anche lui francese. Un innesto a centrocampo, uno in difesa come Todibo e uno o forse due in avanti, e uno di questi potrebbe essere Ibra o Mandzukic. 

Con la chiarezza d'intenti si faranno le cose per bene. Con la confusione non si va lontano. Prendo le difese di Elliott perché penso che cerchino di fare le cose per bene. E' ovvio che fanno degli errori, come tutti possono sbagliare, sbagliano anche le altre società. Tutti sbagliano nel lavoro e nella vita. Un conto sono gli errori, e un conto sono le pazzie gestionali e comportamentali. Queste ultime sono intollerabili. Resto convinto che Elliott, Maldini, Boban, Gazidis, Massara e Moncada non siano degli sprovveduti, stanno facendo i loro errori, che proveranno a correggere, come tutte le persone normali, e cercano di fare il meglio per il Milan. Ovviamente dovessero persistere nel fare errori e sbagliare, è giusto criticare, fare loro un "impeachment", che tanto va di moda in politica, e in particolar modo pratica molto gradita ai radical chic e alle vecchie tirannie anti-democratiche, frutto della loro visione distorta di "pseudo democrazia" descrivibile con il motto "pensa come vuoi ma pensa come noi", molto simile a quanto veniva descritto in 1984 di George Orwell. 

Resto fiducioso per il mercato di gennaio. Questo Milan con i suoi obiettivi di mercato quasi da squadra della Premier League inglese, che con le sue squadre tende molto a guardare al mercato dei calciatori francesi e della Ligue 1, segno che Moncada come Massara è molto influente nel calciomercato del diavolo, per quanto riguarda le giovani promesse sta guardando nella direzione giusta. Ma solo con i giovani non si va da nessuna parte. Ci vuole sempre gente di esperienza al loro fianco, perché come dice un vecchio proverbio masai "i giovani corrono veloce, ma i vecchi conoscono la strada".