Certi closing non finiscono mai. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. E così il Milan si appresta a vivere un altro closing, per quello che sarà a tutti gli effetti un nuovo cambio di proprietà. Sarà prima minoranza e poi maggioranza. Così si concluderà questo closing.

Certo, Elliott può ancora prendere le redini del club, se Yonghong Li dovesse essere inadempiente nei confronti del Fondo statunitense, ma adesso il presidente rossonero ha aperto alla possibilita' di cedere una quota di minoranza subito e poi di maggioranza del club, cosa che sembrava impossibile fino a poco tempo fa. Infatti Yonghong Lì aveva sempre rifiutato di prendere in considerazione l'ipotesi di cedere il club, anche solo come socio di minoranza. Ora, complice le note vicende Uefa e soprattutto la scadenza dei 303 mln più gli interessi di debiti da restituire al fondo Elliott, Yonghong Lì o chi c'è dietro di lui ha deciso di fare un passo indietro e per evitare che Elliott metta le mani sul Milan per poi rivenderlo, è lo stesso Yonghong Li che anticipa tutti e mette il Milan in vendita. Come ho scritto in precedenza, cederà prima una quota di minoranza, sul 30 o 40% circa, e successivamente, entro breve giro posta, la quota di maggioranza.

Ma arriviamo al dunque, senza continuare a tergiversare e a girarci attorno: Chi è questo socio che sarà il nuovo patron del Milan? Con Elliott, qualora il Fondo americano fosse diventato proprietario del Milan, il Milan sarebbe stato americano di proprietà sia con Elliott ma anche qualora quest'ultimo lo avesse ceduto a Stephen Ross , magnate statunitense immobiliare e non solo, proprietario dei Miami Dolphins in NFL. 

Le ipotesi straniere per quello che concerne la proprietà del Milan sono ipotesi Russe, Arabe o Americane. Non sono ipotesi da scartare del tutto, la proprietà del Milan potrebbe essere ancora straniera. Tuttavia, nonostante sia ancora top secret il nome del socio e del futuro patron del Milan, dagli indizi che si hanno, tra cui una fidejussione bancaria di 100 mln garantita da un istituto di credito bancario a favore del Milan e da presentare alla Uefa come dote portata dal nuovo socio del Milan, che entrerà in società affiancando Yonghong Lì per poi subentrare ad esso, clamorosamente il Milan potrebbe tornare in mani italiane. Il Milan nella sua storia ha sempre avuto proprietà italiane, tranne agli albori della sua nascita con Herbert Kilpin e Alfred Edwards, che fu il primo presidente della storia del Milan fino al nostro Yonghong Lì, le proprietà del Milan sono quasi sempre state made in Italy, con l'apice dei successi raggiunti con Silvio Berlusconi al timone. 

Adesso però diamo un taglio per davvero e andiamo al nocciolo della questione. Il nome italiano che potrebbe rilevare il Milan potrebbe essere un imprenditore molto ricco, vicino a Galliani in particolar modo, con quest'ultimo ha fatto grandi cose per lo sport di Milano, è un cognome che è già esistito nella storia del Milan ed è in qualche modo un collega di un soggetto che in qualche modo ha già investito nel Milan. 

Se il Milan dovesse finire in queste mani nostrane, il Milan finirebbe in mani sicure. Questa volta per davvero. Non sono comunque da escludere le ipotesi straniere, ma mai come adesso, il Milan può tornare ad essere italiano. Una parola è troppa e due sono poche.

Milan, tu vuo fa l'americano con la proprietà, ma si nato in Italy. Dopo Silvio Berlusconi, il Milan sarà di nuoovo di proprietà italiana? Entro luglio sapremo.