Il Milan e i tecnici stranieri hanno avuto poche fortune quando le loro strade si sono incrociate. La statistica dice che nella storia del Milan pochi stranieri come allenatori hanno fatto bene. Lungi da me fare discorsi scaramantici e medievali come chi dice che al Milan i tecnici stranieri portano sfiga o altre cose ridicole che si dicono da parte di menti stupide, fanatiche, sciocche e involute. Sono le stesse persone che dicono che nel Milan la maglia numero 9 ha subito una maledizione, e quindi adesso chiunque la indossi farà male. E chi avrebbe fatto questa maledizione, e che cosa avrebbe usato, quali antiche formule avrebbe applicato per creare questa maledizione?

Tra l'altro su questa maledizione del numero 9 avrei anche delle riserve. Dopo Filippo Inzaghi, al Milan si sono succeduti diversi calciatori, tutti attaccanti, che hanno indossato la maglia "maledetta". Ecco chi sono stati:

  1. Pato nel 2012/2013 con la maglia numero 9 ha segnato in 7 match 2 reti. E' stato anche a lungo infortunato.
  2. Matri nel 2013/2014 ha segnato in 18 partite 1 gol
  3. Fernando Torres, nel 2014/2015 in 10 partite ha segnato 1 gol. Ed è rimasto solo 6 mesi.
  4. Destro, nel 2014/2015 in 15 partite ha realizzato 3 gol
  5. Luiz Adriano nel 2015/2016 in  29 presenze ha segnato 6 gol
  6. Lapadula nel 2016/2017 in 29 partite ha segnato 8 gol
  7. André Silva nel 2017/2018 in 40 partite ha segnato 10 reti
  8. Gonzalo Higuain nel 2018/2019 in 22 match ha segnato 8 reti. Ed è rimasto solo 6 mesi
  9. Piatek nel 2019/2020 in 20 gare ha segnato 5 reti. Ed è rimasto solo 6 mesi

Dall'elenco si può intuire che nessuno di questi bomber sia stato un fulmine di guerra, però va anche detto che parliamo sempre di un Milan lontano da una competitività passata, quella dei Rijkaard, Gullit, Van Basten, dei Roberto Baggio, Zvonimir Boban, Dejan Savicevic e George Weah o quella dei Rui Costa, Rivaldo, Kakà, Shevchenko, Filippo Inzaghi. Quanti gol avrebbe fatto un Higuain se dietro di lui a servirlo ci fossero stati i Kakà o i Roberto Baggio della situazione? Tra l'altro, Higuain oltre agli 8 gol ha fatto anche degli assist decisivi. Il tutto in metà stagione, per cui non sono neanche numeri così malvagi. Nonostante non fosse un gran Milan, se fosse rimasto per tutta l'annata, comunque sono convinto che sarebbe andato in doppia cifra e che il suo score realizzativo sarebbe stato positivo, perlomeno a livello individuale.

André Silva al suo primo anno al Milan ha segnato più in Europa League che in campionato, ma va anche considerato che era il suo primo anno in Serie A e nel Milan. Ha fatto 10 gol complessivi, anche se nella maggior parte dei casi contro squadre deboli, però con l'Eintracht Francoforte sta dimostrando di avere talento e si sta rilanciando.

Quindi è un Milan meno competitivo che porta i numeri 9 a non essere degni eredi di Pippo Inzaghi. Non c'è nessuna maledizione. Chi l'avrebbe fatta questa maledizione poi? Lo stesso Pippo Inzaghi, magari con un pentolone circondato da streghe con dentro pozioni magiche con l'intento di rendere scarso chiunque indossi la maglia numero 9? Puro fanatismo o delirio psicotico credere a queste cose. 

Ci sono situazioni come quella del Benfica che magari possono creare delle credenze. Tra l'altro è una leggenda, ma si sostiene che il primo maggio del lontano 1962 l'allenatore ungherese del Benfica Béla Guttman (che ha anche allenato il Milan), dopo aver vinto due coppe campioni consecutive contro il Barcellona di Luisito Suarez e contro il grande Real Madrid di Puskas, Gento e Alfredo Di Stefano, giustamente voleva avere un riconoscimento e chiese un aumento di stipendio. Non fu per una questione di vil denaro, parliamo di un personaggio che nella vita aveva patito molto, poiché ha vissuto la grande depressione del 1929 e che ha perso un fratello nei campi di concentramento nazisti e che per miracolo è scampato all'olocausto e ai terribili crimini nazisti. Voleva solo che gli venisse riconosciuto il suo grande risultato. Il Benfica non gli accordò un aumento di stipendio, e lui se ne andò sbattendo la porta lanciando questa "maledizione" affermando che "d'ora in avanti il Benfica non vincerà più una coppa internazionale, per almeno 100 anni". Fu così, può esserci stata anche della suggestione, ma probabilmente il Benfica non è stato più competitivo a tal punto da poter vincere di nuovo una competizione europea nei successivi 100 anni.

Lo stesso Nottingham Forest ha avuto un periodo di grande competitività, ha vinto 2 coppe campioni nella sua storia, ma poi nel corso del tempo, senza che nessuno facesse maledizioni, se non le classiche gufate che i tifosi avversari fanno alle squadre che sono contro alla loro squadra del cuore, il suo livello di competitività si è abbassato e addirittura è arrivato alla serie B inglese. 

La superstizione e determinate credenze sono presenti in molte persone e in molte situazioni, in maniera molto importante. Secondo alcune teorie cospirazioniste, certe società segrete legati a gruppi di massoneria deviata o quelli che vengono chiamati gli "Illuminati" di Moriah, costituiti da personaggi molto potenti capaci di manipolare le finanze e le economie di molte nazioni e quindi anche la vita politica e di riflesso sociale di vari paesi, in maniera superstiziosa seguono il ciclo di venere e quello solare per avere prosperità e protezione, che è legato agli equinozi di primavera e che avvengono ogni otto e undici anni. Per celebrare il ritorno del sole e avere protezione si sacrificano dei giovani alla dea greca Afrodite, ma che è chiamata anche con altri nomi, che era una divinità dell'amore ma anche della guerra. In questo modo, secondo queste credenze, hanno inizio delle guerre in onore di questa divinità.

La superstizione o credenze sciocche e psicopatiche sono presenti e possiamo vederli nella vita di tutti i giorni. E penso all'oroscopo e ai segni zodiacali. Molte persone credono in maniera fanatica in queste cose, addirittura arrivando ad avere dei deliri comportamentali per far sì che un determinato segno primeggi rispetto ad un altro poichè corrispondente magari ad una propria cerchia amica o lecchina che hanno lo stesso segno zodiacale. Anni fa a Torino una giovane neo laureata ha denunciato una azienda della città piemontese che l'ha scartata dopo aver saputo il suo segno zodiacale e calcolato il suo ascendente. Davvero assurdo. L'oroscopo nacque secoli addietro in Mesopotamia ed è pseudo scienza. La posizione delle stelle nel corso dei secoli è cambiata e la posizione dei pianeti cambia costantemente. I cicli non si ripetono mai e non c'è nessun oroscopo e nessun segno che possa catturare la profondità della personalità o il destino di qualcuno. Ogni persona ha la sua storia e il suo contesto che ne determinita l'unicità e il proprio carattere. Determinati comportamenti deliranti derivati da certe credenze sono opera di persone con dei disturbi mentali.

Con questo non è mio intento sbeffeggiare chiunque creda in qualcosa di non tangibile e visibile. Chi scrive non è ateo e non è religioso, ma crede che esiste un Dio diverso da ciò che è descritto nelle religioni. E crede anche nel Karma. Anche il pensiero, ciò che pensiamo nella nostra testa, nella nostra mente, esiste ma non è visibile. Quindi si può credere anche a ciò che non si vede, ma non a certe idiozie.

Il tecnico straniero non porta sfiga al Milan, non c'è nessuna maledizione sulla maglia numero 9 del diavolo rossonero, e non bisogna credere a queste dicerie, ma analizzare in maniera razionale gli avvenimenti legati al calcio e al Milan.
Dicerie simili perseguitarono la cantante Mia Martini, sorella di Loredana Berté, fino al giorno della sua morte, avvenuta ufficialmente per arresto cardiaco dovuto ad una overdose di cocaina il 12 maggio del 1995. Ma alcuni rumors parlano anche di suicidio. Negli anni settanta nacquero queste dicerie secondo cui la cantante interprete della canzone "Almeno tu nell'universo" portasse sfortuna. Roba da non credere.

Certe credenze sono davvero stupide. Prendiamo i tecnici stranieri del Milan. Premesso che nessuno di loro porta sfiga, Rangnick è il ventesimo straniero che allenerà il Milan. I tecnici stranieri al Milan non hanno tutti fallito. Ecco quali sono stati i tecnici stranieri nella storia del Milan: 

  1. Herbert Kilpin, inglese, fondatore del Milan nonchè giocatore e allenatore dal 1901 al 1906 vinse due scudetti da allenatore. Nel 1907 vinse lo scudetto, ma solo da calciatore.
  2. Ferdi Oppenheim, austriaco, allenò il Milan dal 1922 al 1924
  3. Herbert Burgess, inglese, allenò il Milan dal 1926 al 1928
  4. Engelbert Konig, austriaco, allenò il Milan dal 1928 al 1931
  5. Jozsef Banas, ungherese, allenò il Milan dal 1931 al 1933 e poi dal 1937 al 1940
  6. Jozsef Viola, ungherese, allenò il Milan nel 1933-1934 e nel 1939-1940
  7. Willam Garbutt, inglese, allenò il Milan nel 1936-1937
  8. Hermann Felsner, austriaco, allenò il Milan nel 1937-1938 come direttore tecnico
  9. Lajos Czeizler, ungherese, allenò il Milan dal 1949 al 1952 e vinse un campionato italiano(1950-51) e una coppa latina (1951)
  10. Gunnar Gren, svedese, allenò il Milan nel 1953 in coppa latina
  11. Bélà Guttman, ungherese, allenò il Milan dal 1953 al 1955
  12. Hector Puricelli, uruguaiano, allenò il Milan nel 1954-1955 e nel 1955-1956.Vinse un campionato italiano nel 1954-55 e una coppa latina nel 1956
  13. Luis Carniglia, argentino, allenò il Milan nel 1963-64
  14. Nils Liedholm, svedese, allenò il Milan nel 1961-62 come assistente e poi come allenatore in prima nel 1964-66, nel 1977 fino al 1979 e dal 1984 fino al 1987. Con il Milan vinse un campionato italiano nel 1978-79
  15. Oscar Washington Tabarez, uruguaiano, allenò il Milan nel 1996-97
  16. Fatih Terim, turco, allenò il Milan nel 2000/2001
  17. Leonardo,brasiliano, allenò il Milan nel 2009/2010
  18. Clarence Seedorf, olandese, allenò il Milan nel 2013/2014
  19. Sinisa Mihajlovic, serbo, allenò il Milan nel 2015/2016

C'è stato quindi qualche allenatore straniero che ha fatto bene e ha arrichito la bacheca dei trofei rossonera. L'importante è che sia un profilo competitivo e bravo. Non è importante che sia straniero o italiano. Ralf Rangnick, tedesco, è sicuramente un profilo inusuale per il Milan. Un manager all'inglese che avrà il compito di allenare la squadra ma anche di costruirla. E' una strada nuova e questo spaventa ma incuriosisce anche. Rangnick usa molta tecnologia nei suoi allenamenti,  tra cui il soccer bot, una macchina che simula le partite già giocate e fornisce ai giocatori la possibilità di rigiocare alcune situazioni di gioco nelle partite, in modo da correggere eventuali errori. Il pressing è un suo mantra, come lo sono le verticalizzazioni. Il calcio deve essere molto veloce, e prevede, una volta recuperata palla, di arrivare al tiro in 8 secondi. Uno dei suoi moduli più utilizzati è il 4/4/2. E' soprannominato il professore. 

Chi scrive tifa Milan, quindi ho solo un carro nel quale stare, che è quello dell'Ac Milan. E quindi lo sostengo sempre e tifo Milan anche se non é nel periodo più florido della sua storia. La cosa strana è che il fondo Elliott è la proprietà più ricca della storia del Milan. Il fondo di Paul Singer ha un fatturato di quasi 40 mld di euro. Non è ben chiaro e non è prevedibile con certezza il futuro breve dell'Ac Milan. Elliott ha come priorità sistemare i conti, fare lo stadio e vendere il Milan senza svalorizzarlo e traendone un profitto.

"Dai grandi poteri derivano grandi responsabilità" si dice nel film di Spiderman. Gazidis con la scelta dell'uomo Rangnick, come molti supporter rossoneri hanno cominciato a chiamare il coach tedesco, si è preso una grossa responsabilità. Così come è responsabile dell'addio di un milanista vero come Boban. E se fallirà nessun milanista lo sosterrà e avrà fiducia in lui e in Elliott. Positiva la scelta di dare più importanza al talent scout Geoffrey Moncada, francese che ha scoperto tra gli altri Mbappé al Monaco, meno positiva l'idea di rinunciare a Boban e probabilmente anche a Maldini. 

La bandiera rossonera si è espressa negativamente sul profilo di Rangnick. Dovrà chiarirsi con il tedesco per proseguire insieme con il Milan la sua carriera da dirigente. C'è una flebile speranza che possa chiarirsi e restare al Milan, magari con un ruolo che sarà diverso. Lo spero, magari lo storico numero tre rossonero si potrà convincere a restare anche per la presenza del figlio Daniel Maldini. Da vicino e dall'interno potrà essere più vicino e seguire con continuità, passo dopo passo, la crescita del figlio per quella che sarà la sua carriera da calciatore. E' tutto tranne che scontata la permanenza di Paolo Maldini al Milan, ma una piccola speranza c'è.

E' un Milan strano e straniero, nel quale per un milanista è difficile riconoscersi, ma anche se può subentrare un pò di freddezza, alla fine c'è sempre il fuoco della passione che arde sotto le ceneri di un cuore rossonero, e quindi, ognuno a modo suo, i veri cuori rossoneri, continueranno a seguire e a supportare la propria squadra del cuore.
Ora e per sempre.