"Abbiamo fatto 30, facciamo 31". Quante volte abbiamo sentito questo detto. Davvero tante volte, è di uso comune. Questo detto ha una origine molto antica, risale al 1517 quando Papa Pio X partì da una lista di nuovi 12 cardinali. Pian piano la lista si allungò e arrivò a venti, poi ventotto e il gorno prima di mostrare la lista arrivò a 30 nuovi cardinali, nonostante l'opposizione dei vecchi cardinali. Il giorno dopo addirittura se ne aggiunse uno in più, quest'ultimo era un importante amico del Papa, quindi a seguito di una sua forte raccomandazione, con Papa Pio X che per giustificare il tutto disse: "Tanto è 30, che 31". Questo detto sta ad esortare di fare uno sforzo in più, una esortazione a fare un po' meglio e un po' di più.

Questa esortazione a fare di più la si può estendere al Fondo Elliott per il mercato di riparazione di gennaio 2022. Sicuramente il Fondo Elliott ha fatto un grande lavoro da quando è al timone del club rossonero. Il Milan dopo le ultime annate con la proprietà Fininvest di Silvio Berlusconi e con l'annata cinese capeggiata da Yonghong Lì, il colosso statunitense si è ritrovato un Milan precario a livello di rosa, di risultati sportivi, di progettazione e disastrato sul lato economico. 
La proprietà americana ha dato il via a un lavoro certosino che ha riportato il Milan dopo 7 anni in Champions, ha patrimonializzato al meglio l'asset in pancia del club con dei giovani calciatori che hanno aumentato il loro valore, sono arrivati nuovi sponsor, i conti sono tra i migliori della Serie A, il Milan non ha debiti con le banche, aveva già Milanello di proprietà, ha Casa Milan che è diventata di proprietà del club e avrà lo stadio di proprietà. Ha immesso, secondo un articolo di Calcio e finanza del 3 agosto del 2021, ben 705, 65 mln complessivi nel club rossonero la proprietà americana di Paul Singer. Una cifra notevole.
L'ultimo anno di Berlusconi e Galliani al timone del club nel 2016 è coinciso con la vittoria della Supercoppa Italiana contro la Juventus dopo aver perso la finale di coppa Italia sempre contro i bianconeri. Poi con l'annata cinese c'è stata una finale di coppa Italia persa contro la Juventus, e poi una Supercoppa Italiana persa ancora contro la Juventus. Il 2020/2021 il Milan è stato campione d'inverno ma poi non è riuscito a vincere lo scudetto. Dopo 7 anni è tornato in Champions dopo averla mancata per un punto e dopo un quinto posto.

La gratitudine per il fondo Elliott c'è, ci deve essere, se pensiamo agli ultimi anni mediocri dell'era Fininvest e all'annata anomala con la proprietà cinese, che tanto aveva esaltato all'inizio quanto poi nel finale ha fatto sudare freddo ai supporter rossoneri, ma Elliott era sempre lì a garantire solidità al Milan. Il Milan è sempre stato al sicuro perchè c'era il fondo Elliott che garantiva la continuità. 
Nei risultati degli ultimi anni si nota anche la rinascita lenta e graduale del Milan che da una parte dà soddisfazione, ma non appaga del tutto. C'è quel retrogusto amaro, quel qualcosa che manca per stare bene del tutto. Si notano risultati sfiorati, essere arrivati vicini al traguardo, ma non al traguardo vero e proprio.
Il Milan tornerà a vincere, è inevitabile che accadrà, però manca quello sforzo in più per quello che concerne la gestione Elliott. E' stato fatto tanto per fare 30, ma la gioia totale ci sarà se si farà 31. Perchè non fare questo passo in più?

Il Milan non è un club che può esultare per un buon piazzamento. Con tutto il rispetto, non siamo l'Atalanta, che sta facendo delle grandi annate, ottiene risultati importanti ma non porta trofei a casa, però è un'altro tipo di realtà che può trarre gioia da dei buoni piazzamenti. Al Milan si prova gioia e si esulta solo se si vincono trofei, sennò l'annata sarà deludente. I bilanci sono importanti, fondamentali, ma non c'è lo scudetto o la Champions del bilancio da mettere in bacheca. Il Milan ha un ottimo organico, ha una ottima base, è cresciuto molto a livello di rosa e di qualità dei calciatori rispetto al 2016. Passo dopo passo si è arrivati a 30 passi, ora per vincere, per trionfare bisogna fare 31 passi totali. Un passo in più. E questo 31 passa per forza dalla campagna acquisti. 

Il Milan, causa infortuni, ha la rosa corta, e necessita di un attaccante, vista l'anagrafe di Ibrahimovic e Giroud e le spesso precarie condizioni fisiche di Pellegri, un vice Brahim Diaz o comunque un esterno d'attacco visto che l'alternativa di ruolo a Diaz è Daniel Maldini o c'è Messias che può fare sia l'esterno d'attacco o il trequartista, però ci vuole altro e di più, un centrocampista visto che c'è la Coppa d'Africa e si perderà Bennacer e Kessiè, quest'ultimo tuttavia non è una perdita importante visto l'incostanza di rendimento dell'ivoriano di questo anno che ha il contratto in scadenza, e un difensore per sostituire l'infortunato Kjaer o anche un difensore centrale che può giocare a centrocampo nella zona centrale.
Benoit Badiashile, Botman, Malanga Sarr, Christensen, per quanto riguarda i difensori, Boubacar Kamara (che può giocare difensore centrale) e Renato Sanches per quanto riguarda i centrocampisti e Jovic con l'uruguaiano Augustin Alvarez e l'argentino Julian Alvarez per quanto riguarda gli attaccanti. Si mormora anche di Luiz Henrique, classe 2001 esterno destro della Fluminense il cui costo si aggira sui 12 mln. Può giocare anche a sinistra. Questi sono alcuni nomi di calciatori che vengono accostati al Milan per gennaio. Per giugno si sta insistentemente accostando il nome di Mauro Icardi in uscita dal Psg e che sembra che possa arrivare al Milan accettando un ingaggio di 6.5 mln di euro netti. Un altro nome accostato al Milan, dei tanti, per l'attacco a giugno è Amine Gouiri, francese classe 2001 del Nizza.

Io spero fortemente che il Milan faccia un mercato di gennaio che rinforzi in maniera decisiva la squadra. Perchè il mercato di gennaio se fatto bene, aumenta in maniera netta le chance del Milan di vincere lo scudetto e di andare avanti più possibile in Coppa Italia.
Io sogno che il Fondo Elliott stanzi un budget importante per la campagna acquisti di gennaio, poi se apro gli occhi e guardo la realtà so che difficilmente sarà così. La speranza c'è e ha il volto di Paolo Maldini, Ricky Massara e Geoffrey Moncada. Sono riusciti nel colpo Tomori nel gennaio scorso, preso in prestito con diritto di riscatto a 28 mln. Una "Mandrakata" riuscita con il senno di poi. Anche senza grande budget confido nell'ingegno della M3. Se riuscissero a fare dei colpi alla Tomori, magari in attacco, ma non solo, anche altrove, con formule fantasiose, convenienti e non di impatto economico immediato, sempre per la questione del "sacro bilancio", allora grazie alla bravura della nostra dirigenza, senza un budget importante, si rinforzerebbe comunque la squadra e ci avvicineremo finalmente a quel famoso 31, un passo decisivo verso lo scudetto.