MILAN-UDINESE 4-2 (2'pt Becao (Udinese), 11' Theo Hernandez su rigore (Milan), 15' pt Rebic (Milan), 49' pt Masina (Udinese), 46'st Brahim Diaz, 68' Rebic (Mil) )

Formazione Milan: 4/2/3/1: Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez, Bennacer, Krunic (39' st Pobega), Messias (25'st Saelemaekers), Brahim Diaz (25'st De Ketelaere), Leao (39' st Origi), Rebic (25' st Giroud). Coach: Pioli

Parte bene la stagione del Milan 2022/2023. I campioni d'Italia aprono le danze di questa nuova stagione di Serie A affrontando la sempre ardua Udinese. Squadra rognosa, fisica, provocatrice, poca qualità ma tanta forza bruta da parte dei friulani. Il Milan invece di qualità ne ha da vendere. E lo si è visto. Partenza horror dei rossoneri ma finale a lieto fine. L'Udinese va subito in vantaggio con Becao, che è capace di segnare solo al Milan. Già in passato aveva segnato ai rossoneri. In difesa, sulla palle alte, sui cross andiamo in difficoltà nel contrastare i colpi di testa e il gioco aereo. È un bug difensivo che deve essere registrato da Pioli e risolto. Forse mancano centimetri in difesa. È la prima di campionato, la squadra non può essere ancora al 100% in tutti gli elementi e anche a livello di concentrazione bisogna rodarsi e stare sempre sul pezzo. Però resta il fatto che è un qualcosa sul quale il Milan deve migliorare. Al Milan bisogna vincere, le pretese sono tante e non bisogna lasciare nulla al caso. In difesa va segnalato un super Kalulu, in particolare in un gran recupero su Deulofeu. Tuttavia il Milan non si lascia abbattere e reagisce molto bene. La squadra rossonera ha sprint quando ha la palla tra i piedi. Gioca in velocità, manovra fluida e camaleontica. I giocatori non danno punti di riferimento e si interscambiano spesso le posizioni. Abbiamo visto Rebic e Messias scambiarsi le fasce. Ma anche Leao e Rebic scambiarsi spesso di posizione, con Leao che a volte andava a fare la punta con Rebic che andava largo sulla fascia e viceversa. Leao che mi è apparso sottotono e svogliato, nel secondo tempo si è un po' acceso. Una piccola fiamma, ma nulla rispetto a ciò che può fare, ovvero incantare e fare la differenza.

La squadra rossonera è molto veloce, dinamica, fa un pressing alto e ha delle ripartenza micidiali. Il 'Piolismo' sta ancora accendendo i motori, ma anche questo anno promette un grande spettacolo. Il pareggio rossonero arriva per un rigore netto su un fallo ai danni del capitano Davide Calabria. Allo stadio ero presente al secondo arancio e per come si dimenava Calabria per la botta subita pensavo si fosse rotto seriamente. E temevo il peggio. Fortunatamente non è stato così ma il rigore era netto dopo che l'arbitro ha controllato il tutto al Var. Il difensore dell'Udinese con il piede d'appoggio in scivolata da una botta forte a Calabria. Rigore che poi realizza Theo Hernandez spiazzando Silvestri, che ha il vizio, come tutti i portieri, specie quando gli arbitri non vedono e stanno richiamando i difensori a non oltrepassare la linea quando c'è il rigore da battere, ebbene Silvestri forse più di altri portieri, non manca di provocare i rigoristi. Lo fece anche con Ibra in passato rimarcandogli che aveva sbagliato dei rigori in precedenza. Quella volta Ibra sbaglia il rigore e lo tira alto. 

Theo Hernandez invece fa centro per quello che è il pareggio del Milan restando concentrato da vecchio lupo di mare abituato ormai, visto che comunque comincia ad avere una certa esperienza, a non farsi distrarre da certe provocazioni. L'Udinese è una squadra fallosa e che provoca. La butta anche sul piano dei nervi. Se la squadra avversaria si lascia innervosire rischia di pagare dazio. Ma con il Milan non ha funzionato e i friuliani se ne tornano a casa con un bel poker rifilatogli dal diavolo rossonero.

Il secondo gol del Milan arriva con un bel tiro di prima di Rebic quasi rasoterra su un ottimo assist di Davide Calabria, giocatore molto sottovalutato. Non solo si è procurato il rigore e ha fatto un assist decisivo per Rebic ma ha fatto una partita di grande intensità e corsa. Non ha la tecnica di Theo Hernandez, ma crossa comunque bene, ha un buon piede e in quanto a dinamismo e grinta non è inferiore a nessuno. Nel finale del primo tempo arriva il pareggio dell'Udinese sempre con un colpo di testa, questa volta di Masina. E anche qui errore di distrazione della difesa rossonera che deve essere più efficace nel contrastare anche le palle alte, allo stesso modo in cui è efficace nel contrastare il gioco palla a terra. Dell'Udinese mi preme sottolineare oltre al numero 11 Walace, centrocampista brasiliano che avevo già notato quando giocava nel Brasileirao nel Gremio classe 1995, che a tratti ha fatto vedere buone cose anche se ha sofferto sia Bennacer che Krunic, in particolare il francese naturalizzato algerino è apparso in grande forma, anche il numero 93 dei friulani. Un elemento molto interessante. Corre bene sulla fascia, ha una buona progressione palla al piede con quelle treccine alla Gullit. È un esterno destro ed è Brandon Soppy, classe 2002 francese. Giovanili nel Clairefontaine, una delle migliori scuole calcio a livello mondiale, formatosi poi nelle giovanili del Rennes per poi debuttare sempre con loro nel calcio professionistico.

Nel secondo tempo, Brahim Diaz, un po' fumoso nel primo tempo, approfitta di un errore di un difensore friulano su un retropassaggio e anticipa Silvestri con una zampata vincente. E non perdona. Un Brahim Diaz che nel secondo tempo è stato più dinamico rispetto al primo. È andato in crescendo. Deve essere più lucido e cinico nell'ultimo passaggio, ma tecnicamente non può essere discusso. È un giocatore di talento. Lo stesso Brahim Diaz poi concede l'assist per il 4 a 2 di Rebic, in forma smagliante. Questo può essere l'anno della consacrazione del croato. Sarà sicuramente uno dei centravanti titolari del Milan. Dico uno dei titolari, perché, come ha spiegato anche Pioli, bisogna ragionare su 20-22 titolari. Con tante partite da ficcare ravvicinate e 5 cambi da poter sfruttare il turn over è obbligatorio ma anche il concetto di 11 titolari non ha più senso di esistere. Nel secondo tempo, seguito da una grande ovazione dello stadio di San Siro, è entrato il numero 90, il principe belga Charles De Ketelaere. E ha incantato. Ha segnato anche un gol, poi annullato per un fuorigioco di Origi, altro che ha esordito in maglia rossonera. Ha tecnica, è un elemento di spessore e di qualità, per come si mette con il corpo a ricevere la palla, per come la porta avanti, per come tiene il corpo e la testa alta quando progredisce palla al piede, per come salta gli avversari, ditemi quello che volete, forse non capirò nulla di calcio, ma io rivedo le stesse movenze di Kakà.

Mi rendo conto che il gioco del paragonare i calciatori tra loro, quelli passati e quelli attuali, lascia il tempo che trova perché poi ognuno gioca con compagni diversi, contesti diversi, calcio diverso, dinamiche diverse, vite diverse, momenti diversi, e tutta una serie di cose che vanno ad impattare e influenzare il percorso di un calciatore, ma guardate bene come si muove con la palla, è impossibile non notare nelle movenze la grande somiglianza con il modo che aveva di giocare Kakà. Poi magari De Ketelaere ha altre caratteristiche rispetto a Kakà, ma nelle movenze trovo molte similitudini tra i due. È uno dei motivi, oltre al fatto che c'è il ferragosto di mezzo, per il quale sono salito a San Siro con il Milan Club Ringhio d'Abruzzo. E quando vado a San Siro il Milan vince sempre. Volevo vedere il suo esordio, quello di Charles De Ketelaere allo stadio. Perché allo stadio si vedono meglio i movimenti senza palla, mentre in TV si vedono meglio i movimenti con la palla tra i piedi. E devo dire che un giocatore che mi incanta parecchio.

Partenza con un poker per i rossoneri. Buona la prima. Si sa, nelle prima giornate si è ancora in fase di rodaggio, il mercato è ancora aperto, e si possono nascondere sempre delle insidie, ma il Milan porta a casa tre meritatissimi punti. A proposito di mercato, trovo assurdo che il calciomercato sia aperto con il campionato in corso. Per me il calciomercato deve chiudere prima che inizi il campionato. Non ha senso che le squadre ancora in costruzione e con le rose non definitive inizino la stagione. Chiusa questa parentesi, in attesa degli ultimi colpi di mercato, e mi aspetto delle sorprese, il Milan campione d'Italia chiude come aveva cominciato, ovvero vincendo. E con un Rebic che potrebbe fare l'annata della sua consacrazione. Migliori in campo: Rebic,  Brahim Diaz, Kalulu ( al quale si può aggiungere Calabria). Peggiori in campo: Leao, Messias. Voto alla prestazione della squadra: 7