Il Milan suona la nona sinfonia in questo calciomercato. Ma a differenza di Beethoven che quando compose la Nona Sinfonia era completamente sordo, questo colpo da parte del Milan è invece sentito, frutto del lavoro di scouting da parte di quel genio di Geoffrey Moncada

Dal Platense, squadra argentina, arriva il difensore centrale mancino argentino Marco Pellegrino di chiare origini italiane e con passaporto italiano. È il nono acquisto da parte del Milan in questo calciomercato.

Marco Pellegrino viene descritto come un difensore mancino, abbastanza veloce, bravo di testa, anche a livello offensivo. Essendo uno che è cresciuto e ha giocato solo nel Platense, che è una squadra media argentina e non è un top team, è un difensore abituato a difendere basso e anche in maniera rozza, senza tanti fronzoli. Il Platense è una squadra piccola che gioca da provinciale per salvarsi la pellaccia, palla lunga e spezzare e Pellegrino deve imparare a gestire meglio la palla in fase di possesso, ad uscire meglio palla al piede e ad impostare nell'uscita e nelle transizioni offensive.

È un giocatore che deve migliorare ma che può tranquillamente farlo ed ha margini di miglioramento.

Marco Pellegrino nasce a Buenos Aires il 18 luglio del 2002. Alto 1.84 cm circa per circa 79 kg è un prodotto del vivaio del Platense e nel 2023 ha esordito in prima squadra del Platense nel massimo campionato argentino giocando 17 match e facendo un gol di testa e ricevendo tre ammonizioni. Su Transfermarkt viene descritto come un difensore che può giocare difensore centrale di destra, difensore centrale mancino e mediano a centrocampo davanti alla difesa.

Sostituisce Matteo Gabbia numericamente che è andato in prestito al Villareal. E come colpo ha assolutamente senso. Il Milan, lo ha spiegato anche Gasperini, coach dell'Atalanta, parlando dell'acquisto di De Ketelaere da parte della Dea, dicendo che il Milan ha criteri di valutazione molto alti e per arrivare ad essere scelto del Milan significa dover avere un potenziale notevole. Apro una piccola parentesi sulla cessione di Charles De Ketelaere dicendo che non sono felice della cessione del talento belga e non sono affatto stupito che sia andato in gol all'esordio in campionato con gli orobici. Farà bene e sono certo che la Dea lo riscatterà e il Milan farà una piccola plusvalenza ma perderà un grande talento. De Ketelaere a Bergamo sta giocando seconda punta nel 3-4-1-2. Al Milan avrebbe potuto giocare secondo me falso nueve nel 4-3-3 o esterno destro nel 4-2-3-1. Ma ormai è acqua passata ed è inutile piangere sul latte versato.

Tornando a Pellegrino, volevo un attimo soffermarmi sul concetto di contestualizzare gli acquisti per valutarli al meglio. Pellegrino viene preso per essere una alternativa tra i difensori centrali. Può emergere e diventare un colpo alla Thiaw che è arrivato in sordina e che poi ha conquistato tutti diventando un titolare ma era stato preso in principio, sulla carta, per essere una riserva tra i difensori centrali. Pellegrino è preso per essere sulla carta, l'ultima riserva dei difensori centrali. Come riserva la cosa più sensata, tra le cose più sensate da fare, è quella di prendere un giovane da fare crescere o un profilo di esperienza che ha ancora qualche cartuccia da sparare. Non posso di certo prendere il difensore affermato da 80-100 mln per fargli fare l'ultima riserva. Stesso discorso può essere fatto per il vice Theo Hernandez che può essere un giovane da valorizzare che magari può anche diventare un top player oppure un onesto mestierante che quando chiamato in causa fa la sua onesta partita. Lo stesso Theo Hernandez quando arrivò al Milan era la riserva di Ricardo Rodriguez. Ci mise molto poco a salire le gerarchie e a diventare titolare ma sulla carta era all'inizio la sua riserva.

Inoltre va anche considerato il posto dove si va a giocare e la medesima realtà calcistica. Il blasone e la realtà e gli obiettivi di quel club. Vedo gente stupita per la calorosa accoglienza che ha avuto Messias in quel di Genova dopo che il Milan ha ceduto l'esterno brasiliano al club ligure. Ma non c'è nulla da stupirsi e fanno bene i tifosi del grifone ad esaltarsi. Il Genoa è un club importante che deve lottare per salvarsi. Messias è un giocatore che è stato due anni al Milan, ha vinto uno scudetto con i rossoneri e tutti i giorni si è allenato con campioni del calibro di Ibrahimovic, Giroud, Theo Hernandez e così via, e allenarsi tutti i giorni con grandi campioni non può che portarti a migliorare sotto il profilo tecnico, ma anche delle pretese, della concentrazione, della pressione. Ti fa crescere in mentalità. Al Milan è tutto più pressante, non puoi sbagliare nulla, sei sempre al centro dell'attenzione, le pretese sono altissime e la pressione è costante. Devi avere anche una notevole forza mentale. Al Milan non puoi neanche sbagliare ad allacciarti le scarpe. In rossonero ha accumulato anche esperienza europea giocando la Champions. Al Genoa molte di queste pressioni non ci sono e quindi è tutto più leggero e tranquillo e si può giocare con meno pressione addosso. L' esperienza al Milan è altamente formante e portare in dote tutto questo in una piazza come Genoa non può che essere un upgrade per il grifone.

Tornando a Marco Pellegrino, è un acquisto che può essere definito come la classica "Moncadata". È tutto da scoprire, da valorizzare e da fare crescere ma è un profilo futuribile ed è un acquisto che ha assolutamente senso.

VOTO ALL'ACQUISTO: 6 - È ovviamente un voto politico, un 6 d'ufficio ma non può essere altrimenti. È un profilo tutto da conoscere.

WELCOME TO AC MILAN MARCO PELLEGRINO