MILAN VS NAPOLI 1 A 1 ( 24' LOZANO (NA), 29' BONAVENTURA (MI) )

FORMAZIONE MILAN: 4/3/3: G.DONNARUMMA, CONTI, MUSACCHIO, A.ROMAGNOLI, T. HERNANDEZ, PAQUETA, BIGLIA, KRUNIC, REBIC, PIATEK, BONAVENTURA. Coach: Pioli. Nel secondo tempo sono entrati Kessié per Rebic, Calabria per Biglia e negli ultimi minuti Leao per Piatek.

Un pareggio contro il Napoli che serve a poco, ma che è meglio di niente.
E' sempre il solito Milan. Subisce gol per colpa di una distrazione di Romagnoli, che si perde Lozano, che di testa, dopo la traversa presa da Lorenzo Insigne, indisturbato, batte Gigio Donnarumma per quello che é il vantaggio del Napoli. Buona la reazione della squadra di Pioli, che con un ritrovato Jack Bonaventura, che ancora non può essere al massimo della condizione, ma che è una garanzia e un lampo di luce nella nebbia rossonera, su assist di un ottimo Krunic, con un bel tiro di destro da fuori area fa centro per il Milan e per quello che sarà il pareggio per la compagine di Pioli.

Il Napoli viene da un momento difficile ma è una ottima squadra. Un pareggio contro il Napoli, per questo Milan, anche se è in casa non è da buttare assolutamente, ma poco smuove a livello di classifica.
Ci allontaniamo di poco dalle sabbie mobili della bassa classifica
.

Qualche nota positiva c'è comunque stata. Il Milan può contare su Jack Bonaventura, che una volta ritrovata la condizione ottimale, potrà dare ancora di più. Contro il Napoli è stato uno dei migliori in assoluto insieme a Krunic e Theo Hernandez. Buone anche le prestazioni di Paquetà e di Gigio Donnarumma. Sta crescendo anche Andrea Conti, buona prova la sua. Nessuna sbavatura difensiva. Se torna quello dell'Atalanta, e la strada sembra essere quella giusta, il Milan avrà una nuova freccia nel suo arco che potrà essere utilissima.

Tra le note stonate ci sono Biglia, Rebic e Piatek. Prestazioni negative le loro. Biglia é stato inesistente. Non ci si é accorti della sua presenza. Spettatore non pagante in campo. Rebic é un giocatore mediocre. Perlomeno é quello che sta dimostrando con il Milan. Il giocatore che era nell'Eintracht Francoforte sembrava un giocatore interessante e molto migliorato rispetto a quello visto precedentemente in Italia con le maglia di Fiorentina e Verona. Al Milan é tornato quello pessimo visto già in Italia con altre maglie. Si è mangiato un gol di testa da due passi che grida vendetta. Nello scambio di prestiti con André Silva ci ha guadagnato la squadra di Francoforte. Fa rimpiagere il portoghese, che al Milan di certo non ha fatto faville. 

Rebic, se non torna quello di Francoforte, è solo un mestierante del suo ruolo che poco può dare. Queste tipologie di giocatori, come quando c'era Sturaro nella Juventus, o lo stesso Borini nel Milan, che è un buon mestierante, particolarmente generoso e di fatica, sono utili e diventano un valore aggiunto se messi in un contesto rodato e dove ci sono giocatori di esperienza e top player, magari affermati. Loro corrono per loro, si sacrificano per il migliore, corrono, lottano e danno un grande apporto in contesti del genere, ma se messi nel contesto Milan, squadra ricca di giovani, promettenti ma non ancora affermati, non sono molto utili. Sembrano dei pesci fuor d'acqua, come delle sardine messe in contesto più grande di loro, che rischiano di essere mangiate dai gatti. Rischiano di essere sardine inutili e senza costrutto.

Piatek è ancora in un momento buio. Non segna, riceve pochi palloni e quei pochi che riceve li sbaglia nel giocarli. Ha momentaneamente smarrito il suo senso del gol. Un momento che dura da un po'. Probabilmente è anche un fattore psicologico, mentale. Un attaccante quando non segna è che come un attore comico che non fa ridere. Perde la sua essenza. Si sente smarrito. Credo che a questo, anche per la pressione e le aspettative che ci sono sull'attaccante polacco, il monento negativo di Piatek deriva da un fattore mentale. Ha il peso dell'attacco del Milan sulle spalle. E' il numero 9 del club rossonero. E probabilmente queste pretese nei suoi confronti gli tolgono tranquillità e lo portano a fornire prestazioni negative una dietro l'altra. Bisogna trasmettergli tranquillità e fiducia. Da segnalare la convocazione in prima squadra di Daniel Maldini, figlio di Paolo, che si è accomodato in panchina.

Questa squadra necessita assolutamente di un trascinatore. di un punto di riferimento di esperienza che la guidi nella risalita e nella sua crescita. Zlatan Ibrahimovic ha quella personalità e quel carisma che serve a questa squadra. La sua presenza può stimolare ma anche tranquillizzare gran parte della squadra, in particolare Piatek e Leao, che sarebbero sgravati dal doversi portare addosso il peso dell'attacco rossonero.
Zlatan sarebbe il leader indiscusso di questa squadra. In attesa dei nuovi acquisti, questa squadra fino alla sosta natalizia, dovrà trascinarsi, arrangiarsi, cavarsela con ciò che ha a disposizione cercando di fare il meglio possibile e soprattutto di farsi il minor male possibile, sperando anche in un colpo di fortuna, componente fondamentale nel calcio come nella vita.