Che il Milan non goda di buona stampa penso sia ormai evidente. Colpa anche della società rossonera e della sua nuova dirigenza che non ha creato quella "cappa protettiva" per rendersi amicale un po' la stampa. Prima c'èra Mediaset, galassia Fininvest che era la proprietaria dell'AC Milan, che comunque garantiva di avere una parte di stampa e televisione che quantomeno era obbiettiva e a volte anche protettiva e favorevole nei confronti del Milan, bisogna ammetterlo. Al tempo stesso c'erano comunque anche quelli contro e gli haters, che ci sono sempre stati. Opinionisti tifosi di parte incapaci di essere obbiettivi e altre le cui opinioni erano non condivisibili ma che avevano un costrutto e una idea di base che seguiva una determinata direzione di pensiero, contro il Milan ma con logica. Poi ci sono sempre stati quelli prevenuti perchè politicamente lontani da Silvio Berlusconi, come ci sono stati quelli che difendevano il Milan perchè vicini alle idee politiche di Berlusconi, e anche in questi casi  non c'era obbiettività. E poi ci sono quelli che magari erano lontani dalle idee politiche di Silvio Berlusconi ma comunque si mantenevano obbiettivi e se c'era da elogiare il Milan lo facevano. Insomma ci sono sempre stati gli obbiettivi e i bastian contrari al Milan a prescindere.

Con la cessione del Milan da parte di Fininvest, sotto questo aspetto il Milan è rimasto scoperto, senza protezione. La società rossonera deve correre ai ripari dando delle soffiate di mercato ai giornalisti, concedendo interviste ai talk show calcistici, ai siti e ai quotidiani di dirigenti e calciatori in esclusiva. Il "prestito" di Ibrahimovic al festival di Sanremo può essere letto in questa direzione.  Ma ancora tanto deve essere fatto. Anche i giornalisti hanno delle colpe. La realtà va raccontata nuda e cruda, anche quando i protagonisti sono diversi ma le vicende sono simili, i metri di giudizio dovrebbero collimare, eppure, per esempio la trasmissione  Report, giustamente, ha fatto delle indagini per capire chi era Yonghong Lì, da dove veniva la sua ricchezza, così come sul fondo Elliott, sugli azionisti di minoranza Cerchione e D'Avanzo, che non sono i proprietari del Milan, e su come è composto l'azionariato del Milan. E sono inchieste che hanno fatto bene a fare, anche se non hanno ricavato un ragno dal buco. 

L'Inter sta vivendo una vicenda simile. Non uguale perché Suning è un colosso economico ma che deve sempre sottostare ai diktat del governo cinese, così come Jack Ma, proprietario dell'e-commerce, il gigantesco colosso Alibaba al quale l'inter è stata data in pegno da Suning. Premetto subito che non auguro, e credetemi, sono sincero, nessun fallimento all'Inter né crisi lunghe. Un conto sono gli sfottò, il cazzeggiare, la rivalità sportiva, e quant'altro di simile, ma poi l'Inter è ciò di cui abbiamo bisogno se vogliamo gustarci sfide memorabili nei derby che sono sempre una grande emozione e un totale divertimento. Senza contare il problema sociale che si creerebbe. Non dimentichiamo che le squadre di calcio sono delle aziende, che hanno dipendenti normali come magazzinieri, imprese di pulizie, baristi, cuochi, receptionist, commessi negli store, camerieri, come quelli che lavorano nel bistrot di Casa Milan per esempio , e tanti altri che hanno uno stipendio normale e famiglie da mantenere. Senza contare che di riflesso danno lavoro a molti giornalisti impegnati ad informare sulle vicende della squadra, specie i canali tematici o i giornali e i siti che si occupano di una determinata squadra, ma anche quelli che seguono tutto il calcio avrebbero comunque meno lavoro. Insomma, dietro una squadra di calcio non ci sono solo i calciatori che corrono dietro ad un pallone, spesso pagati anche una enormità, ma ci sono anche lavoratori normali con stipendi normali.

L'Inter sta attraversando un momento critico per via della chiusura dei "rubinetti" da parte del governo cinese e Suning sta cercando acquirenti per l'Inter. Il pagamento degli stipendi dei calciatori, anche per via della crisi economica dovuta al Covid 19, è stato posticipato. Ma entro marzo 2021 l'Inter deve anche trovare 120 mln per le spese correnti che a giugno saranno 250 mln. Inoltre anche una schiarita sul 31, 05% dell'Inter in mano a Lion Kong Capital, un fondo con sede a Hong Kong sarebbe gradevole da avere. Questo fondo ha anche una partecipazione in Suning Sport di Zhang Jindong, i proprietari di Suning e dell'Inter e rilevò questo 31,05% da Thohir, che era rimasto azionista di minoranza dell'Inter. L'Inter ha questa situazione, simile a ciò che stava vivendo il Milan con Yonghong Lì, attualmente anche peggio, perché Yonghong Lì ha sempre pagato puntualmente gli stipendi, non ha mai chiesto deroghe, certo, non c'era la pandemia, e si è indebitato lui e non ha fatto indebitare il Milan, che era comunque in pegno al fondo Elliott, per cui aveva sempre questa ancora di salvataggio. L' Inter è in pegno a Jack Ma, ma se il governo cinese chiude i rubinetti per Suning, li chiude anche per Jack Ma. Per cui non cambia nulla. 

I top club di questo spessore non falliranno mai, ma perché trasmissioni come Report per esempio, ma anche i quotidiani, show calcistici televisivi, etc, non fanno una indagine come fatto con il Milan? Perchè due pesi e due misure? Sarebbe corretto anche nei confronti dei tifosi dell'Inter che devono essere messi al corrente di ciò che sta accadendo alla loro squadra. E cosa succede se l'inter non fa fronte alle spese correnti? Se Suning si è visto costretto per volontà del governo cinese a bloccare gli investimenti nel calcio, sia in Italia che in Cina, allo Jiangsu, chi farà fronte a queste spese correnti? C'è una banca pronta a intervenire, per esempio? O ci sarà una imminente cessione con una trattativa magari avviata già da mesi? Si parla del fondo Bc Partners che ha offerto 800 milioni.

Noi milanisti con la breve esperienza cinese, all'inizio ci siamo divertiti, perchè gli ultimi anni Berlusconi non investiva, e il Milan era una squadra piuttosto modesta, eppure Yonghong Lì spese molto e prese ben 11 giocatori nuovi. Poi però alla fine c'è stato anche qualche brivido, non è stata una annata totalmente serena. Fortuna che c'era il Fondo Elliott, che ha dato stabilità al Milan. Chi darà stabilità all'Inter?

Non condivido per nulla, non da tutta la stampa e da tutti i giornalisti, ma da gran parte di essi, la totale disparità di trattamento tra la vicenda del Milan e la vicenda dell'Inter. Due vicende simili, non uguali, ma due modi di affrontare la questione  totalmente contradditori e opposti. Troppo interesse, anche morboso, forse anche per ragioni politiche e dubbi su questa cessione del Milan da Fininvest a Yonghong Lì, verso il club rossonero. Poco interesse e poche indagini sull'Inter. 

Nulla di anomalo, nulla di illegale, però la vicenda dell'Inter è comunque una vicenda delicata e seria. L'Inter sta vivendo un periodo particolare, non c'è da essere tranquilli e penso che sia per una questione di equità ed equilibrio, che sia per fare una corretta informazione, una indagine come quelle fatte sul Milan da parte di molti giornalsti, anche di inchiesta, andrebbe fatta.

Come abbiamo visto, il Milan viene trattato in maniera peggiore rispetto agli altri. E quando è in un momento difficile, si tenta sempre di infierire, esagerare, sperare che sprofondi come a volere che non si riprenda mai e resti sempre nel "limbo" della mediocrità. Come disse la leggenda della Boxe , Muhammad Alì: "Dentro un ring o fuori, non c'è niente di male a cadere. E' sbagliato rimanere a terra". Alla fine il Milan è caduto tante volte ma si é sempre rialzato. Ed è sempre tornato a risplendere e a trionfare. 

L'Inter rischia di precipitare in una sorta di Medioevo. Gli auguro sportivamente che esca indenne da questo momento di stallo societario in modo da tornare a rivivere insieme derby di altissimo livello, zeppi di campioni da una parte e dall'altra, come avveniva negli anni d'oro dei due club.

"Tutti deridono il Milan? Forse perché hanno paura che si rialzi". Pep Guardiola
"Una cosa è certa: molti giocatori pagherebbero di tasca propria per giocare in un club come il Milan" David Beckham