SAMPDORIA vs MILAN 1 a 4 (4' IBRAHIMOVIC (MI), 52' CALHANOGLU (MI), 58' IBRAHIMOVIC (MI), 87' ASKILDEN (SAMP), 92' LEAO (MI) )

"Quando fai gol è sempre qualcosa di positivo, aiuto la squadra. Speriamo che possa continuare così, ho ancora la forza per fare gol. Mi dicono che sono vecchio ma mi sto solo riscaldando.. Secondo me tutti hanno un'altra mentalità davanti la porta, più concreta e aggressiva. Quando arriva l'occasione si ammazza la partita con il gol, l'ho detto appena arrivato. So che tante occasioni non arrivano, quando si presenta devi sfruttarle. Come Benjamin Button sono sempre stato giovane, mai vecchio". 

Queste sono le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic a fine match, che lo ha visto con il suo Milan espugnare il campo della Sampdoria per 4 a 1. Si è paragonato a Benjamin Button, personaggio la cui storia è stata resa nota dal film "Il curioso caso di Benjamin Button" con protagonisti Brad Pitt e Cate Blanchett. La storia narra che durante l'inizio della prima guerra mondiale, il primo giorno di essa, il ricco uomo d'affari e produttore di bottoni Thomas Button, aspetta un figlio da sua moglie Caroline, che nel partorirlo muore dando alla luce Benjamin Button. Un bambino particolare che ha la salute di un novantenne ed è affetto da artrosi, cartilagini ossificate, cataratta, sordità e invecchiamento precoce e viene abbandonato davanti ad una casa di riposo dove lui crescerà in mezzo a tanti anziani, tra cui Oti, un pigmeo soprannominato "uomo-scimmia". Nel 1930 Benjamin Button ha 12 anni ma ne dimostra 73 e conosce Daisy, una bambina di 6 anni che fa visita alla nonna che instaura un bel rapporto con Benjamin. Rapporto non gradito alla nonna che non conoscendo la storia di Benjamin Button, lo accusa di pedofilia. Nel corso del tempo, mentre gli altri anzini muoiono, Benjamin Button diventa sempre più agile e pieno di energie. Instaura un bel rapporto con Daisy, che ormai è cresciuta. Benjamin a 18 anni lascia la casa di riposo e diventa un marinaio e si accorge che sta ringiovanendo.

E' più o meno ciò che pensa Ibrahimovic di se stesso, ovvero che sta ringiovanendo. Questo Ibrahimovic è assolutamente da tenere, non solo per le sue prestazioni individuali che sono lodevoli, ma per ciò che trasmette agli altri, per il suo essere leader, trasmettere sicurezza e riuscire in qualche modo a migliorare con i suoi consigli anche le prestazioni individuali dei suoi compagni. Ibrahimovic è un classe 1981 ma ha ancora energie da vendere e lo sta dimostrando. Non era per nulla scontato tutto ciò. Come Benjamin Button, è pulsante, ne ha ancora di energia e può continuare a dare il suo contributo alla causa del Milan. Ibrahimovic può essere definito un Highlander, l'ultimo immortale, come il film con Christopher Lambert e Sean Connery, che appunto interpretano due combattenti immortali, che non si spengono mai.

Il Milan si è presentato al cospetto della Sampdoria con il solito 4/2/3/1 di Stefano Pioli con G. Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Gabbia e Theo Hernandez, Kessie e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic alle spalle di Ibrahimovic. Nel secondo tempo è entrato Leao per Rebic, Castillejo per Calabria, Bonaventura per Calhanoglu, e Paquetà per Kessié. Sugli albori salgono Gigio Donnarumma, che è una vera e propria saacinesca, capace di parare il rigore a Maroni, per quello che è il suo quarto penalty neutralizzato in questa annata, e poi ovviamente Zlatan Ibrahimovic, autore di una doppietta, e di un assist per il gol di Calhanoglu. Il gol di testa di Ibra è arrivato per un cross dalla sinistra di Ante Rebic, mentre Leao al limite dell'area è stato autore di un bel gol con un tiro a giro di destro che batte il portiere doriano. Bello il gol della bandiera della Sampdoria dell'esordiente norvegese Askilden, con un bel tiro da fuori a giro. La squadra in toto è stata tutta positiva, senza nessuna insufficienza. Calhanoglu sempre al top, Theo Hernandez illegale come sempre sulla fascia sinistra e da annotare anche la buona perfomance di Gabbia, apparso in miglioramento. Kjaer e Kessiè con Bennacer ormai sono una garanzia consolidata.

Il Milan non è riuscito comunque ad agguantare il quinto posto, per cui la sua sesta posizione lo obbliga a dover fare i preliminari di europa league, a meno che la Roma non trionfi in europa league, nonostante l'undicesimo risultato utile consecutivo. Una bella scocciatura, ma tuttavia non è un ostacolo insormontabile. Bisogna dosare bene le energie, allungare la rosa, fare un intelligente turnover e ovviamente avere una rosa ampia o comunque non corta, ma giusta.

A prescindere dai preliminari, il Milan deve comunque allungare la panchina. Comprare anche 4/5 nuovi titolari, ma soprattutto intervenire nel reparto alternative comprando potenziali titolari, ovvero gente che non fa rimpiangere chi sostituisce.

L'obbiettivo inderogabile del Milan per l'anno prossimo è la qualificazione in questa benedetta Champions League. Con questo Ibrahimovic che sembra ringiovanire, e che ha anche elogiato Pioli dichiarando di avere rispetto e stime per lui, se la società  fa un mercato intelligente, non da spese folli ma nemmeno da braccino corto, questa squadra può tornare in Champions League. Di Paolo Maldini ci si può fidare. Lui sa cosa fare per riportare il Milan sulla strada smarrita.