Facciamo una premessa importante: chi scrive ha sempre ammirato il Milan in virtù di una rivalità storica con i bianconeri e tutto il marasma creatosi intorno ai rossoneri è quanto meno imbarazzante e irrispettoso per la storia del club.

Detto questo, "passiamo alle cose formali".

Ho letto di tifosi rossoneri soddisfatti per il "passaggio di proprietà" dal discusso magnate cinese Yonghong Li al gruppo inglese Elliott Advisor UK limited. Alcuni addirittura esultavano per essersi sbarazzati della dirigenza cinese, rea di non aver gestito al meglio il club nel periodo in cui ha operato come proprietà. 

Da sportivo, tifoso (non del Milan) appassionato di calcio e da perfetto ignorante in materia economica, mi sento comunque da dire a questi tifosi rossoneri che c'è poco da essere soddisfatti per quanto accaduto

In primis, perchè non si tratta di una nuova cordata che porta denaro fresco nelle casse societarie e che può, quindi, operare a pieno regime sul mercato. Si tratta, invece, di un creditore che subentra ad una dirigenza insolvente in virtù di un credito contratto in precedenza. Che vuol dire questo? Semplice, che Elliott non investirà più di quanto fatto finora, a meno che non vengano operati tagli pesanti in sede di gestione dell'organico, ma su questo c'arriveremo tra poco.

In secondo luogo (che si ricollega strettamente al primo), la gestione sciagurata di Li nella passata stagione e la quasi sicura estromissione del Milan dall'Europa League, aumenta quello che è il danno economico subito dai rossoneri. Senza gli introiti provenienti dalla partecipazione all'Europa League, è facile capire che gli investimenti saranno ridotti al lumicino. 

Terzo (e qui parliamo di mercato): una società (Elliott) che prende il controllo di un club solo in virtù di un credito, secondo voi, quale interesse principale avrà dalla gestione del club stesso? Semplice, rientrare del credito contratto e risanare le finanze. E come si risanano le finanze di un club? Di sicuro in questo caso è improbabile un aumento di capitale (Elliott che sborsa altri soldi) per cui l'unico modo sarà passare dal mercato in uscita, in modo da incassare cash che possa poi parzialmente essere reinvestito sul mercato e tagliare alcuni stipendi decisamente pesanti per le disastrate casse rossonere.

Alcuni nomi? Donnarumma e Bonucci su tutti. Il portiere poteva essere ceduto lo scorso anno per cifre importanti, ma si preferì blindarlo e offrirgli un ingaggio spropositato (6 milioni di euro l'anno!) e fuori da ogni logica. Un investimento sul futuro, direte voi. Forse, ma il rendimento della scorsa stagione non è stato all'altezza dell'ingaggio e non ha giustificato questo investimento. Cederlo vorrebbe dire portare non meno di 60 milioni delle casse rossonere (meno dei 100 di cui si parlava la scorsa estate) e permettere un risparmio di oltre 40 milioni lordi. Capitolo Bonucci: pagato 40 milioni lo scorso anno, l'ex pilastro bianconero non ha spostato gli equilibri come ci si aspettasse, ma il difensore è probabilmente l'unico a non aver sfigurato nel reparto difensivo rossonero e avrebbe ancora mercato. Venderlo a 40 milioni (o poco meno) vorrebbe dire rientrare di un investimento importante operato appena un anno fa e, anche in questo caso, risparmiare su un ingaggio molto pesante (10 milioni l'anno, bonus compresi). In ultimo, sacrificato sull'altare del bilancio potrebbe essere Suso, elemento pregiato dell'attacco rossonero, il cui contratto prevede una clausola rescissoria di 38 milioni (valida solo per l'estero?). 

Quindi, quando leggo di tifosi che esultano per essersi sbarazzati di Li, vorrei solo fargli notare che, a mio avviso, siete passati dalla padella nella brace. È vero che si possono operare cessioni "minori" (Kalinic? Andrè Silva? Rodriguez?) che possono alleggerire il bilancio e sfoltire i raghi, ma è anche vero che queste cessioni difficilmente porteranno abbastanza denaro da rinforzare adeguatamente la squadra. In sostanza, che ci sia da prepararsi ad altri anni di vacche magre?