Mi sono prodigato, sperticato, inginocchiato per ringraziare Maldini e Boban, i quali hanno cambiato pelle all’inguardabile Milan di Galliani degli ultimi anni e al Milan Mirabelliano. Soprattutto per aver “messo a regime” il mercato grazie al “buon senso” e alla capacità di verificare l’effettivo valore dei giovani calciatori.
Finalmente i dinosauri a fine carriera di Galliani sono solo un ricordo. E dei soldi sperperati da Mirabelli non ne voglio parlare: solo il ricordo di tanta mediocrità riapre una ferita che ancora sanguina (ancora mi chiedo come un “osservatore” dell’Inter sia potuto diventare improvvisamente DS del Milan: misteri del calcio!).

Lo scorso anno Boban e Maldini hanno inserito alcuni acquisti low cost che di fatto hanno messo a regime la squadra e consentito la rimonta che ci ha permesso di accedere ai preliminari di Europa League: Theo Hernández, Rebic, Bennacer, Simon Kjær, Alexis Saelemaekers, e su tutti Ibrahimović. Non dimentichiamo inoltre come con gradissimo merito Maldini e Boban siano riusciti a vendere mezza squadra imbottita di mediocrità, di cui -per una sorta di ritegno- non citerò i nomi.

Prima del campionato feci, direttamente qui da Calciomercato, una preghiera: “Caro Maldini, dopo tanta smagliante, oculata, azzeccata campagna di mercato grazie alla quale il Milan è tornato squadra, il prossimo anno evitiamo per cortesia l’acquisto di mezze tacche o giocatori insignificanti esclusivamente per fare “numero”; inseriamo invece solo due fuoriclasse (Ibra insegna) e due buone riserve. Non serve altro”
Sfortunatamente il mio appello non è stato colto, e in ordine sparso sono arrivati: Sandro Tonali, Jens Petter Hauge, Pierre Kalulu, Brahim Díaz, Lorenzo Colombo (vivaio), Maldini (vivaio) e ora in prestito secco Diogo Dalot.

Leggendo questo elenco di giovani sconosciuti, tolto Tonali che rappresenta il futuro e quindi ha bisogno di tempo per crescere, non vedo la qualità di cui parlavo e di cui il Milan avrebbe necessità per andare in Champions League. Spero di sbagliare e mi auguro fortemente che Pioli compia un nuovo miracolo e porti il Milan in Champions.
Purtroppo nella partita contro il Rio Ave, abbiamo riscontrato i primi limiti di questa squadra e abbiamo visto che con l’assenza di Ibrahimović la squadra scende qualitativamente di due/tre livelli.
E’ vero, al Milan mancavano alcuni titolari, ma stavamo giocando contro il Rio Ave!!! E le celebrazioni a fine partita, vinta grazie a un grande calcio nel sedere della Dea Bendata, mi sono sembrate esagerate, quasi inopportune.

Ad oggi, visto il rafforzamento delle dirette concorrenti, il Milan entrerà tra le prime 4 con estrema difficoltà, se ci entrerà.
E pensare che bastavano due fuoriclasse: un grande centrale di difesa e un grande trequartista/mezza punta/ala insomma uno alla “Boban”.
Forse abbiamo perso l’ennesima occasione. Spero vivamente di sbagliare. Questo che reputo un passo falso, non incrina la grande stima che ho di Maldini, il quale purtroppo deve sottostare alle indicazioni di "Ivan Gazidis".