Milan- Torino 0-1 (114' Adopo). Per il Torino espulso Djidji al 69esimo.

Formazione Milan: 3-5-1-1: Tatarusanu, Kalulu, Gabbia (77' Theo Hernandez), Tomori, Saelemaekers (67' Messias), Vranckx (83' Bennacer), Tonali, Pobega (77' Giroud), Dest (110' Calabria), Brahim Diaz (67' Leao), De Ketelaere. Coach: Pioli

COMMENTO DELLA PARTITA

Inaccettabile. È stato frustrante assistere ad una prestazione così indegna da parte del Milan. Ed è stato umiliante uscire agli ottavi di Coppa Italia contro il Torino ai supplementari con i granata con un uomo in meno e con Pioli che a un certo punto ha messo in campo le sue stelle più luminose, da Leao a Theo Hernandez passando per Giroud, e quindi comportando un notevole dispendio di energie, nonostante c'era la chiara intenzione di fargli risparmiare le energie in vista degli impegni di campionato, Supercoppa italiana e Champions League.

È andato tutto male. Non solo molti elementi che vanno per la maggiore non hanno riposato, ma il Milan è stato eliminato dalla Coppa Italia giocando pure i supplementari. Quindi il Milan esce dalla Coppa Italia con il morale sotto i tacchi, con una squadra ancora più stanca per aver giocato i supplementari e per non essere riuscito a fare riposare nessun big e rimediando quindi una figuraccia clamorosa. Questa sconfitta è una delle cose più umilianti accadute al Milan negli ultimi anni dopo il famoso gol di Brignoli, portiere del Benevento contro il Milan, con Gattuso in panchina, che sicuramente molti milanisti ricorderanno, e dopo il 5 a 0 che il Milan ha subito contro l'Atalanta. Uscire agli ottavi di Coppa Italia contro il Torino in inferiorità numerica è sicuramente qualcosa di cui non andare fieri. È stato umiliante. Giustamente, e vorrei ben vedere, la squadra è rimasta in ritiro a Milanello per riordinare le idee, analizzare la sconfitta e uscire da questo momento brutto. Ricordiamo che il Milan ha perso in casa con 60.000 cuori rossoneri presenti allo Stadio a sostenere i ragazzi e con milioni di cuori  rossoneri fuori a guardare la partita in televisione. Compreso il sottoscritto.

Superficiali, leziosi, leggeri, senza determinazione, senza fame, senza grinta, imprecisi, irritanti e indisponenti. Così è apparso il Milan. Così ho visto la mia squadra del cuore contro il Toro. Onore a Juric e alla squadra granata per il passaggio del turno. Ennesima follia di Pioli che si dispone con la difesa a 3 ben sapendo, perché lo ha già constatato in altri frangenti, che la difesa a tre non va bene e non porta risultati. I rossoneri giocano male a tre dietro. Si è partiti con quello che è sembrato un 3-5-1-1, ma ad un certo si è visto Pobega alzarsi e andare sulla trequarti a fianco di Brahim Diaz e in supporto di De Ketelaere punta unica al centro dell'attacco del Milan, e quindi disporsi con un 3-4-2-1.

Il Milan ha fatto 34 tiri totali di cui solo 8 nello specchio della porta del Toro. I rossoneri non hanno mordente e cinismo sotto porta. C'è un evidente problema nell'ultimo passaggio. La palla non entra. De Ketelaere ha preso un palo con un colpo di testa su azione da calcio d'angolo battuto da Tonali. È stata una partita stregata e quando è così, la si può giocare anche per 24 ore e la palla non sarebbe comunque entrata. È stata una serata no ed è solo colpa dei Milan, della squadra e di Pioli. È il Milan che consegna punti alle avversarie. Sia contro la Roma in campionato e sia contro il Torino in Coppa Italia, è stato il Milan ad aver regalato punti. Nessun merito degli avversari. Solo demerito dei rossoneri. Il Torino ha fatto solo 3 tiri in porta su 11 totali e all'inizio Tatarusanu è stato artefice di un grande intervento su un tiro ravvicinato a tu per tu con un uomo granata. 

Si vince tutti insieme e si perde tutti insieme. Così si suol dire. Ed è una grande verità. Il Milan contro il Torino è stato pessimo in Toto. C'è da salvare solo Tatarusanu che non ha colpe sul gol, e volendo anche Dest che ha fatto una buona impressione. Lo statunitense ha corsa, dinamismo, buona tecnica. Può essere una discreta  risorsa. Per il resto c'è da bocciare tutti. Un'altra nota lieta può essere il fatto che Tonali ha avuto la fascia di capitano in questo match.

59% di possesso palla dei rossoneri contro il 41% dei granata. Tuttavia i rossoneri sono stati protagonisti di un giro palla sterile, confuso e più lento del solito. I rossoneri per un lungo tratto del match non hanno sfruttato le fasce e in mezzo arrivavano pochi cross alti dagli esterni per sfruttare l'altezza di De Ketelaere. Si cercava sempre la giocata con la palla bassa ed è come se si volesse entrare con la palla in porta. Perdite di palla sciocche, leziosità e superficialità oltre che inutili virtuosismi nell'ultimo passaggio. L'ingresso di Leao non ha dato la scossa sperata. Anzi, il portoghese, a differenza del suo solito, è stato molto più centrale del solito anziché stare largo sull'esterno. E i risultati sono stati disastrosi. Nel finale Pioli è ritornato a 4 dietro in difesa, ha inserito tutti, anche Capitan Calabria ma a nulla è servito. Il Milan ha avuto anche 12 calci d'angolo.

A De Ketelaere manca un po'di cattiveria ma è stato il più pericoloso del Milan. Ha preso un palo clamoroso e ha impegnato il portiere del Torino Milinkovic Savic in un'altra occasione con un tiro da appena fuori area del Torino che lo ha costretto a rifugiarsi in calcio d'angolo. Io insisterei su De Ketelaere punta. Perché se si sblocca può trovare maggiore convinzione in se stesso. E anche quel maggiore cinismo sotto porta. È ancora un po' intimidito. La squadra ha mostrato anche una carenza di personalità. Tomori appare eccessivamente nervoso e sotto questo aspetto il ritorno di Ibrahimovic può essere un toccasana per una svolta a livello mentale. Ibra in campo, anche a mezzo servizio, può spronare tutti ad un maggiore impegno ed una maggiore concentrazione e grinta. 

Tonali a inizio anno disse che si era rimasti in pullman a festeggiare lo scudetto come se molti avessero la pancia piena. Non basta vincere lo scudetto. Esso l'anno dopo va difeso. La maglia del Milan va onorata e rispettata e la squadra campione d'Italia non può uscire agli ottavi di Coppa Italia per mano di un Torino per giunta in inferiorità numerica e che ha segnato con un contropiede che ha preso di sorpresa la retroguardia rossonera che aveva alzato troppo il baricentro. Molti sostengono che la Coppa Italia sia un trofeo inutile e non importante e che è solo una scocciatura e che è stato un bene uscire dalla Coppa Italia per potersi dedicare anima e corpo agli impegni di campionato e Champions e all'impegno della Supercoppa italiana contro l'Inter.

Per come è strutturata la Coppa Italia, esso è da considerare il trofeo meno importante di tutti. Il Milan in questa competizione non è mai stata una grande protagonista. Considerate che durante l'epopea Fininvest con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani al timone del club, il Milan ha vinto la Coppa Italia solo una volta. È un trofeo che in qualche modo andrebbe migliorato perché questo format non è stimolante e nemmeno crea entusiasmo. Uefa permettendo, ma si potrebbe garantire a chi vince la Coppa Italia un posto in Champions League anziché in Europa League. Oppure ripristinare la Coppa delle Coppe, che è più meritocratica e ha più senso dell'Europa league, che permette alla quinta classifica di un campionato di partecipare alla manifestazione senza che essa abbia vinto nulla per accedere al torneo. La Coppa delle Coppe metteva a confronto le varie vincitrici delle coppe nazionali. Era un torneo di alto livello e stimolante.

Volo con la fantasia e magari, ricordando la Coppa Anglo-Italiana del passato che vedeva confrontarsi alcune squadre inglesi con quelle italiane, modificando e modernizzando il tutto, rivedendo un po' le regole ma si potrebbe rispolverare l'idea e rimettere in palio questa coppa facendo confrontare la vincitrice della FA CUP inglese contro la vincitrice della Coppa Italia per assicurarsi la Coppa Anglo-Italiana. Adesso tralasciando queste mie ipotesi di fantasia, resta il fatto che il Milan non deve snobbare nessuna competizione e deve puntare a vincere sempre. Lo scudetto non deve essere stato un fuoco di paglia. Bisogna continuare a vincere trofei. Ogni anno. Anche questo anno.

Pioli è andato in confusione. Deve dimostrare di essere da Milan. La vittoria dello scudetto non basta. Anche lui è chiamato a fare quello step successivo e a diventare un top coach. Deve avere una mentalità vincente. Deve essere affamato. Non appagato dallo scudetto. Si dice che l'appetito vien mangiando. Così deve essere per i trofei. Vincere aiuta a vincere. Un trofeo tira l'altro. Ora bisogna ricompattarsi e venire subito fuori da questo periodo nero. La società non deve fare orecchie da mercante. Questa squadra necessita di rinforzi. In particolare sull'esterno destro. Messias non è da Milan. E Saelemaekers non basta. Occorre un Leao anche su quella fascia che sappia saltare l'uomo e creare superiorità numerica anche a destra. A volte durante un match può essere utile andare a trazione anteriore. Indipendentemente dalle dichiarazioni di Paolo Maldini sul mercato che dice che il Milan sta bene così, ma che in realtà quasi sempre sono le classiche bugie bianche da calciomercato, la società dalle parole deve passare ai fatti. Questa squadra deve essere rinforzata. E accendere i riflettori sul capitolo infortuni. Ne abbiamo troppi. Bisogna porre rimedio a questa moria di assenze. Recuperare Origi è importante. Se sta bene, in Serie A diventa decisamente devastante.

Migliori in campo: Tatarusanu e Dest

Peggiori in campo: Tutti gli altri, calciatori scesi in campo, compreso Pioli e il suo staff atletico, i preparatori atletici e anche la società, la proprietà e le dirigenza se non dovessero intervenire sul mercato di gennaio.

Voto alla prestazione della squadra : 3