"Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista idelogico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio." FABRIZIO DE ANDRE'

L'anarchia è il ripudio della autorità, l'abolizione di essa e di ogni forma di governo, e la non accettazione di ogni costrizione esterna. E' un concetto e una dottrina di pensiero affascinante ma al tempo stesso inapplicabile. E' un autogestirsi e un governarsi per conto proprio. E' un rispettare solo le proprie regole. Questo fa l'anarchico.

L'anarchia è un concetto utopistico, impossibile da applicare nella nostra realtà e nella nostra società. In un mondo di pace, basato totalmente sul rispetto reciproco tra le persone e composto in toto da gente perbene, sana di mente, pacifica, capace di autogestirsi senza recare danno al prossimo, e completamente civile, civilizzata e non violenta, in questo ipotetico mondo, l'anarchia potrebbe essere realtà. Non essendo così il mondo, ma essendo composto anche da gente psicopatica, violenta, mediocre e incivile, e martoriato da guerre, ingiustizia sociale e quant'altro, ci sarà sempre bisogno di una autorità che imponga regole da far rispettare per il bene della collettività, una autorità capace di punire chi sbaglia e premiare chi merita. C'è bisogno di un governo, se competente e capace, che cerchi di portare regole e disciplina.

L'anarchia può anche essere vista come una forma di ribellione ad una autorità ingiusta. Una specie di ammutinamento contro una autorità non democratica ma che vuole imporre tirannia e dittatura. Ipotizziamo un governo stile orwelliano come descritto da George Orwell in 1984. Un grande fratello che tutto vede dove la libertà di ogni individuo viene totalmente soffocata. Libertà di pensiero, di parola, e di azione. Una ingiusta tirannia che vuole imporre un pensiero unico e togliere ad ogni individuo qualsiasi tipo di libertà. Ma non solo questo. In 1984 gli individui non solo dovevano sottostare alla dittatura del grande fratello, ma dovevano anche amare la loro prigione anti democratica e priva di ogni libertà. In un caso del genere, essere anarchici e ribellarsi ad una tirannia ingiusta, non é sbagliato.

Si può essere anarchici se non si reca danno al prossimo e se si fa il bene della collettività e si conquistano risultati utili. Ma se si é anarchici nel calcio, per esempio, e si fa quello che si pare, non si seguono le regole del gruppo, ma poi non si ottengono risultati utili, non si ottengono vittorie e prestazioni convincenti, allora se ne pagano le conseguenze. 

Ci sono calciatori che primeggiano in dei gruppi. Cristiano Ronaldo per esempio, non è un giocatore come gli altri. E' talmente sopra tante spanne sugli altri compagni, che deve sì rispettare le regole del gruppo, ma a lui è concesso anche fare degli strappi a queste regole se volesse. Può permetterselo perché porta vittorie, risultati utili e migliora le prestazioni di chi gli sta attorno. Porta solo dei benefici alla sua squadra, per cui gli é concessa anche un pò di anarchia. Quando si ottengono risultati e si vince, l'anarchia, lo strappo alla regola, la piccola distrazione, passa in secondo piano e ci si mette una pezza sopra.

Prima del match tra Milan e Napoli, partita importante e delicata per la squadra rossonera, in cui si pretende dai propri calciatori massima concentrazione, negli spogliatoi sono stati ripresi Biglia, Kessié e Rebic intenti a smanettare con i loro cellulari, in un momento in cui dovevano dedicare le loro energie a stare concentrati e a pensare solo al match che avrebbero dovuto disputare da lì a poco contro il Napoli. In totale anarchia loro stavano nello spogliatoio a farsi gli affari loro con i loro cellulari, anziché stare concentrati e pensare alla partita. 

Il procuratore di Biglia intervenuto a calciomercato.com ha spiegato che il suo assistito stava vedendo sull'app ufficiale del Milan le ultime modifiche di formazione che stava apportando Ancelotti al suo Napoli. Ora, va bene tutto, ma che giochi "Tizio" o "Caio", a Biglia cosa importa, deve, a prescindere da tutto, andare in campo e affrontare con il massimo impegno ogni avversario che gli capita a tiro. Se sta in tensione pre-match ed é totalmente immerso e concentrato sulla partita, Biglia non dovrebbe neanche pensare di andare a vedere quale cambio fa l'allenatore della squadra avversaria. Infatti poi Biglia in campo è stato insufficiente nella sua prestazione, così come sono state pessime le prestazioni di Rebic e poi di Kessié, entrato nel secondo tempo al suo posto. Loro smanettavano negli spogliatoi con i telefonini e nessuno gli ha detto nulla. Possibile che non vi fosse nessuno che potesse richiamarli all'ordine? Pioli, un suo vice che entrava negli spogliatoi, un compagno con un po' di personalità che magari gli facesse notare che distrarsi con i telefonini prima di un match importante è anche irrispettoso nei confronti dei propri compagni di squadra, che magari si stanno concentrando e cambiando, e non vogliono sentire i tasti del telefonino che fanno rumore. Con Gattuso sarebbe successo? Con un Ibrahimovic negli spogliatoi ci si può distrarre e abbassare la guardia? Ne dubito fortemente.

Pioli ha dichiarato che i calciatori non stavano facendo gli affari loro, ma che erano intenti a vedere l'app del Milan per studiare gli avversari e che se avesse saputo di messaggi o altro, si sarebbe arrabbiato. Non era nello spogliatoio perché quando vi entrano le telecamere, lui preferisce uscire. 
È comunque sempre una forma di distrazione, anche perché nel pre-match degli avversari devi già sapere vita, morte e miracoli. E non essendoci lui nello spogliatoio non si può avere la certezza assoluta che non abbiano visto altro o abbiano messaggiato e quant'altro con il telefonino. Non erano controllati. E quando non c'è un'autorità, può esserci anarchia.

Questa forma di anarchia, se il Milan avesse vinto, se i calciatori in questione avessero fatto bene e se il Milan avesse una buona classifica, sarebbe passata in sordina o addirittura non avrebbe fatto notizia.  Considerando però che il Milan non sta attraversando un momento particolarmente esaltante, certe distrazioni sarebbe meglio evitarle, per il rispetto di tutti e per una questione di professionalità.

Questa negativa anarchia poi si unisce ad una apatia di base.
Biglia, Rebic e Kessié in particolar modo, sono apparsi spenti e sottotono in campo.
Forse anche poco motivati e appunto apatici. In questo spogliatoio manca una autorità che ripristini l'ordine e combatta questa mala-anarchia presente forse in alcuni elementi. Questa squadra, ormai lo si é visto e capito, necessita di elementi di carisma ed esperienza, e Ibrahimovic, che ormai sembra accasatosi all'Hammarby, in Svezia, come annunciato da lui sui suoi profili social, poteva essere l'autorità utile a riportare ordine e disciplina e che avrebbe fatto rialzare la cresta alla squadra, che avrebbe dato una forte scossa motivazionale a tutta la rosa, facendo rendere al meglio tutti i giocatori e aiutando anche Pioli nella gestione e valorizzazione di un gruppo particolarmente giovane. 
Un profilo come Ibra o simile comunque deve arrivare. L'Hammarby è una squadra di calcio a 5. Non è chiara se quella di Ibra sia una provocazione o meno. L'annuncio sui social c'è comunque stato, ma ancora non c'è nulla di definitivo. E Ibra potrebbe ancora essere l'uomo che fa al caso del Milan.  La situazione non è delle più facili. Gattuso se ne è andato anche perché la società non gli avrebbe preso gli elementi esperti richiesti. Con il senno di poi si è capito che Rino aveva ragione da vendere.

Rumors parlano di un Gazidis intestardito nel voler bocciare l'arrivo di Ibra e di elementi esperti in generale e voglioso di insistere ancora sulla linea verde, mentra Maldini e Boban insistono nel voler prendere qualche altro elemento esperto alla Ibrahimovic. A ragion del vero va detto che le voci impazzano poiché un giorno dicono che Gazidis abbia dato il placet per investire su elementi esperti, e il giorno dopo l'esatto opposto.

Credo che debba prevalere il buon senso, ovvero che questa squadra debba essere rinforzata con elementi esperti e carismatici, dalla forte personalità, in grado di essere una autorità nello spogliatoio del Milan e capaci di trascinare e guidare questa squadra, dando loro un punto di riferimento che porti ordine, disciplina, motivazioni e impegno stimolando tutto il gruppo.