Si dice che ci potrebbe essere qualcosa di grosso dietro alla non concessione del settlement agreement al club rossonero da parte della UEFA. Qualcosa che non c'entra con il Milan, ma fattori esterni.

Ci sarebbe in atto uno scontro tra UEFA e FIFA. Tutto risale al nuovo Mondiale per Club che sta per ideare la FIFA. Secondo quello che dicono alcune radio e alcune testate giornalistiche il Milan sarebbe la vittima ideale per la UEFA. Un modo forte per mandare un messaggio alle altre che strizzano l’occhio alla FIFA.  
Cosa succederà? Staremo a vedere. Storicamente la Camera Giudicante è un organo indipendente che agisce in autonomia e non si dovrebbe far condizionare. Vedremo cosa succederà con il caso del club rossonero.
È ovvio che Il Milan spera di riuscire a evitare una stangata, che potrebbe creare non pochi problemi. Ma a mio avviso porre la linea difensiva sul trattamento diverso riservato alla società AC Milan rispetto ad altre società che in passato si trovavano in condizioni peggiori con un giudizio della UEFA più morbido e favorevole, sarebbe molto sbagliato. 
E' come andare da un giudice di pace a contestare la multa per eccesso di velocità dicendo che altri in passato sono andati più veloce di me e più volte di me a quella velocità e non hanno mai ricevuto una multa. 
Il Milan conta di poterla spuntare nel prossimo grado di giudizio avvalorando le considerazioni che il rischio dell'affidabilità di continuità di gestire economicamente il club e oggi inesistente. Fiduciosi che le sensitivity provano che il piano del club regge. In ogni caso, se stangata sarà, è pronto i ricorso al TAS di Losanna per provare a ribaltare la situazione.

Comunque c'è da dire che se la Uefa ha cavalcato l'onda vuol dire che c'è un onda da cavalcare. Yonghong Li che deve trovare la soluzione per rifinanziare il debito, altrimenti dovrà vendere il club. Senza dimenticare i circa 40 milioni di euro di aumento di capitale da versare entro fine giugno. Se non provvederà, sarà il fondo Elliott Management Corporation a subentrare.

La guerra in atto tra UEFA e FIFA riguarda il nuovo Mondiale per Club, più allargato e al quale prenderà parte pure il Milan stesso. L’UEFA vede questo atto come un tentativo di mettere in secondo piano le proprie competizioni. Il presidente Ceferin non vede affatto di buon occhio l’attivismo del collega Infantino. Il Milan sarebbe stato punito per lanciare un messaggio agli altri club, qualcosa del tipo: «Fai i tornei con la Fifa? E io ti sanziono». Perciò se c'è una lotta politica in atto, attaccare un club spaventerebbe gli altri? È questo il metodo che ti fa acquistare la simpatia degli altri club? Credo che questa teoria non regga. Anzi crei nella mente di chi deve lavorare bene degli alibi per continuare in una strada che forse non è quella giusta. 

Il Milan benché possa ottenere un giudizio meno pesante, pur sempre un giudizio negativo ottiene. Ciò vuol dire che il non rispetto delle regole c'è e il rischio che la cosa possa degenerare non è poi pura utopia. Capisco la fretta di ritornare grandi e di accattivarsi l'opinione pubblica ma non ho mai sposato la teoria che il fine giustifica i mezzi.