Adriano Galliani è un imprenditore, dirigente sportivo, amministratore, manager e politico italiano. È stato amministratore delegato e dirigente sportivo del Milan. Ma passerà alla storia come l'ombra di Silvio Berlusconi. 

     Di recente in una sua intervista ha dichiarato sul Milan: "Mi dispiace molto per questo momento. Continuo a essere un grande tifoso dei rossoneri e soffro come prima. Non voglio però parlare di Milan, l'abbiamo ceduto un anno fa e preferisco non dire niente. Auguro al Milan il meglio possibile".

     Su un possibile suo ritorno al Milan ha dichiarato: "Io non faccio il manager sportivo, la mia bandiera è quella di Silvio Berlusconi. Ho sempre lavorato con lui al Milan, adesso penso alla politica".

    "La sua bandiera è quella di Berlusconi", una dichiarazione che mi ha portato a pensare. Ho meditato sul fatto che la sua storia è un po' limitata da questo ingombrante rapporto che schiaccia la sua persona sotto l'amicizia di Silvio Berlusconi.

   Non capisco se la sua figura nella vita è quella di colui che regge la fiaccola rimanendo in ombra, oppure scaltramente sfrutta l’ombra della realtà per godere di una posizione che non subisce il fardello dell'esposizione che la luce del sole produce.

   In questi anni ha comunque dimostrato a livello amministrativo di avere delle doti eccellenti. Possiamo attribuirgli dei meriti per i successi che il Milan ha ottenuto nel periodo in cui Berlusconi è stato il proprietario. Ad ogni vittoria, ad ogni trofeo e ad ogni traguardo raggiunto, Adriano Galliani ha sempre ringraziato ed elogiato il proprietario Silvio Berlusconi non prendendosi mai dei meriti ma continuando a dichiarare: " Se non ci fosse stato il Presidente Silvio Berlusconi, tutto questo non si sarebbe potuto ottenere".

    Non voglio discutere il fatto che i capitali investiti dalla famiglia Berlusconi sono quelli che effettivamente hanno permesso di raggiungere certi obiettivi. Certo che ci voleva qualcuno che li sapesse amministrare bene. E dobbiamo ammettere che negli anni Adriano Galliani nella gestione delle risorse economiche è stato abile e molto bravo.

    Ma queste sue capacità perché le continua a usare per rendere grande la figura, le idee e i progetti di Silvio Berlusconi? Se ne avesse le possibilità, perché ritiene un atto di lesa maestà al suo precedente Presidente portare avanti un progetto come ad esempio il Milan? 

        Mi sembra di vedere il Massimo Decimo Meridio pronto a soccombere per continuare a rendere, come servo leale, il nome dell'imperatore Marco Aurelio indelebile in tutto l'impero romano.

    Eppure è il creatore dei successi di colui che ha maggior fama e notorietà come un autore letterario con la sua creazione. L'Andrea Camilleri con la sua creazione"Il commissario Montalbano". Solo che la creazione di Galliano ogni tanto scalcia pretendendo che il suo ego non sia minacciato. Il suo narcisismo lo raggiunge a tal punto che minaccia anche di allontanare coloro che gli vogliono deturpare la prima scena. E se raramente condivide con altri i suoi successi e la sua notorietà la conclusione è " Io quando lo scelto ho creduto in lui e grazie a me è diventato quello che tutti conoscete" 

      Nel suo nuovo ruolo politico non mi sembra che abbia acquistato notorietà o che abbia parlato di progetti ma per quanto riguarda ancora la sua fama ruota tutto intorno a quello che lui ha creato è fatto per il Milan compreso riconoscimenti e premi in suo favore. 

      Per lui però come unico vessillo c'è Silvio Berlusconi ed è disposto anche ad affondare con la barca dei suoi insuccessi.

     Forse il geometra Adriano Galliani ci insegna a vivere la filosofia di Seneca: "Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele.

      Buon viaggio ma noi rimaniamo nella nostra nave con la bandiera AC Milan sempre alta.