• ACCESSO ALLA CHAMPIONS: UN RESPONSO FALSATO?

Quest'ultima giornata di campionato ha chiuso un'altra scatola storica che avrebbe potuto essere alleggerita almeno dai commenti gratuiti di chi non ha voglia di inoltrarsi oltre la visione più superficiale delle cose, infilandoci dentro qualche sospetto che, se posso pensarlo figlio di un malumore, legittimo questo sì, non può però offuscare volutamente, cosa di cui non si avverte assolutamente l'esigenza, la trasparenza dei fatti.
Le partite decisive dell'ultima giornata hanno dato dei risultati che, lo sapevamo tutti, erano insieme anche sentenze per l'accesso alla champions (e ai 50 milioni che porta in dote). Atalanta-Milan 0-2. Bologna-Juventus 1-4. Napoli-Verona 1-1. Promosse, oltre a Inter e Atalanta, Milan, che raggiunge anche il secondo posto, e Juventus.

  • Atalanta-Milan 0-2

Il Milan, a causa dei più recenti risultati deludenti, soprattutto quello con il Cagliari, era quello più indiziato a lasciarci le penne. Io aggiungerei anche "immeritatamente", visto che ha guidato la testa della classifica a lungo, prima di mollarla definitivamente a chi ha vinto, ma questa è opinione personale e del tutto opinabile. Uno 0-2 ottenuto con due calci di rigore. Sempre i soliti rigori per il Milan!? Da tutta un'annata si parla con una certa periodicità, tra chi vuole ad ogni costo analizzare il semplice risultato e da lì ricrearsi la storia di una partita, dei rigori del Milan. Un rigore non viene assegnato per un fallo a centrocampo, almeno su questo dovremmo essere tutti d'accordo. Se il Milan ha avuto assegnato un maggior numero di rigori è perché, quantomeno, ha creato con una certa frequenza situazioni di pericolo nelle aree avversarie, quindi i presupposti almeno ci sarebbero. Di tutti i rigori assegnati, io ne ricordo, e neppure più la partita, uno senz'altro dubbio e ancora uno o due, di cui si può discutere senza riuscire a mettere tutti d'accordo. Direi che è nella norma e che non sia nulla di indecente né di veramente decisivo. E allora? Allora torniamo alla partita.

L'Atalanta ha mostrato qualche accenno di arrendevolezza o ha giocato per raggiungere quel record che rappresentava per loro il piazzarsi per la prima volta nella loro storia al secondo posto in classifica? Direi la seconda. L'Atalanta ha perso anche contro la Juventus per la conquista della coppa Italia e, probabilmente, anche quello era un trofeo perfino maggiormente ambito, eppure ha ceduto. Forse, a fine stagione e con nel carniere già il rinnovo dell'accesso alla Champions un po' di stanchezza mentale, che aiutava anche a sostenere i muscoli dopo un lungo campionato, è umano che possa esserci. Qualche energia l'avrà pure spesa. Nonostante ciò, per chi l'ha vista, non vi è dubbio che sia stata partita vera. Anche perché, in campo, non si è presentato un Milan sconsolato e già sconfitto, e affidato solo alla benevolenza di un avversario, che ancora incazzato dalla sconfitta nella finale con la Juve, non aveva alcuna ragione d'essere.
Quindi, di questa partita, e del merito del Milan ad essere riuscito a non sprecare sul traguardo la buonissima annata (all'inizio del campionato, un secondo posto non era certo scontato), non c'è altro da dire, comunque la si pensasse prima dell’incontro.

  • Bologna-Juventus 1-4

Il Bologna non ha retto. Il Bologna era di burro e, certamente, ha rovinato la serata a Mihajlovic. Il migliore in campo, per il Bologna, è stato un calciatore di 39 anni già compiuti (uno che, perfino volendo, faticherebbe a stare male in campo). Ma perché doveva essere un Bologna ormai sazio da alcune partite a risorgere per ribaltare completamente uno scontato pronostico contro una motivatissima Juve che aveva appena vinto un trofeo contro una anch’essa motivatissima Atalanta? Atalanta ben più forte del Bologna. Su quali basi reali un rapporto di forza già di suo molto palese e, per di più, caricato di maggiore voglia di risultato, avrebbe dovuto essere diverso? Dove sta lo scandalo o, semplicemente, la sorpresa?

  • Napoli-Verona 1-1

Il Verona si è battuto in campo. Orrore! Ma il Verona doveva in qualche modo agevolare gli avversari per un qualche senso logico? Il Verona demotivato che gioca meglio del motivatissimo Napoli non è già una risposta in sé? Se la Gazzetta dà 6,5, quindi poco più della sufficienza, alla prestazione complessiva del Verona, vuol dire che non ha fatto una partita stratosferica ma un'onestissima partita. Il Verona non è una squadra materasso e, se anche fosse demotivata, sei tu che la devi fare diventare tale se ci riesci. Se regali situazioni favorevoli perché, pur non motivatissima, la squadra avversaria dovrebbe rinunciare a coglierle?

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Personalmente mi spiace che la squadra di Napoli non abbia raggiunto quell'obiettivo e che vi siano 3 squadre lombarde e una piemontese a dire che una supremazia geocalcistica è ritornata a farsi dittatura, ma, durante l'arco della stagione, il pur meritevole per altre cose, De Laurentiis non ha mancato neppure quest'anno di seminare di inciampi, evitabilissimi, il sentiero del suo allenatore. Se fosse la prima volta, sarebbe pure perdonabile per inesperienza, ma se qualcuno si fosse dimenticato delle stilettate a Sarri, fino a quando non decise di scappare via, è giusto che vi ritorni con la mente. Certo che mantenere un ambiente più sereno fino alla conclusione del campionato, cioè quando decidere come gestire la resa dei conti con l'allenatore, sarebbe stato più opportuno. Ma, se quello è il carattere, bisogna anche metterlo in conto. Come lo strillare per la Superlega, ma stare zitto per la "Super" Coppa Italia. E' vero che si torna all'antico, per quanto riguarda la Coppa Italia, ma lo spirito è quello e nasconde la stessa indifferenza nei confronti di piazze meno visibili e meno sfiorate dalle opportunità.
Poi, non dimentichiamo che anche Lazio e Roma non hanno dato continuità ai momenti migliori del loro percorso. Ne riparleremo il prossimo campionato di cui sappiamo già per certo che ritroveremo un certo Mourinho in giallorosso…

  • LA JUVENTUS... E I SUOI TIFOSI

Allora forse qualcosa non torna se non vi si dà una chiave di lettura per decodificare questa insoddisfazione che alcuni hanno palesato, oltre la normalissima delusione: era molto allettante l'idea che la "detestata" squadra bianconera, schiacciante dominatrice che ha tiranneggiato per quasi due lustri, restasse fuori dalla coppa continentale più importante, dopo avere perso da tempo il campionato e purtroppo (qua mi ci aggiungo anch'io, senza ironia, perché onestamente ammetto che vedere premiare l'Atalanta con un trofeo, pur senza tifare contro altri, mi avrebbe fatto immenso piacere e avrebbe premiato anche tanta qualità e modernità) essersi sgraffignata (la racconto così, perché più funzionale) inopinatamente la coppa nazionale.
Se questo è il sentimento più diffuso per cui si criticano, storcendo il naso, i responsi, non accettando che i risultati si siano incastrati in tal modo e che la Juventus, a meno di squalifiche dovute alla rigidità nel voler tenere in piedi la Superlega, attualmente ridotta a Supertriangolare, andrà a giocare la prossima champions, facciamocene una ragione. Che sia per demeriti di altri più che per meriti suoi, così è e lo è da qualsiasi punto si guardi, a parte quello poco sportivo della malafede.
Certo, vedere gli amici tifosi bianconeri ritrovare la voglia di esultare per un quarto posto all'ultima giornata, che li mantiene di diritto in Champions, quando sembrava essersi ormai logorata al massimo questa speranza, anzi proprio per quello, ricordando che alcuni non festeggiavano neppure i più recenti successi in campionato, perché troppo sazi, mi fa rivalutare al massimo quella dieta salutistica che prevede di inserire un giorno di completo digiuno, a frequenza settimanale o quindicinale, per permettere al nostro organismo di riposarsi ed energizzarsi di nuovo, ripartendo con ritrovato vigore (e entusiasmo).

  • PIRLO

Non so se l'allenatore Pirlo si riesca a valutarlo senza tenere conto del calciatore Pirlo, che tutti, o quasi, abbiamo apprezzato, se non addirittura amato calcisticamente. Io, di mio, non sono certo di riuscirci. Pirlo è arrivato per prendere il posto di Sarri, a parte il siparietto della Primavera, a cui si addossava la responsabilità, con siffatta squadra, di non avere ottenuto le mirabilia previste (scusate se ogni tanto mi prendo una qualche vistosa licenza, giusto per alleggerire). Quest'anno la Juve ha preso anche Kulusevski e Chiesa, che avrebbero da soli fatto salire a 1000 la glicemia di Sarri, che tanto ama attaccare le fasce, dando per scontato che anche Pirlo avrebbe quantomeno ottenuto il minimo sindacale (il campionato) che il brutto e inelegante allenatore precedente, addirittura senza troppo affanno, aveva ottenuto. Non è stato così.
La domanda che possiamo porci è "meglio l'uno o meglio l'altro?", ma sarebbe fuorviante e, al momento giusto, qualcuno aveva già risposto facendo le sue scelte e prendendosi (???) le sue responsabilità. La domanda che mi porrei è: a Pirlo e a Sarri è stata affidata una squadra che già Allegri aveva chiesto di rimodellare (possibilmente senza Ronaldo) perché la società riteneva che Allegri fosse in errore?
E poi, a seguire come ciliegie: perché Ronaldo è troppo ingombrante per cambiare qualcosa che non veda lui e solo lui al centro del progetto (a questo punto nemmeno troppo mirato)? Avere un giocatore "insostituibile" per diritto divino, aiuta o meno un allenatore a guadagnarsi la pagnotta, costretto a dover giocare alcune partite in 10? Quando Sarri affermava che tenere in panchina Dybala era un delitto, era il suo modo per dire "non sono d'accordo, ma mi adeguo"? La cacciata di Sarri fu decisa già la sera del 10 Novembre 2019, al Meazza contro il Milan, quando al 55' un Ronaldo che corricchiava, svogliatamente annoiato, venne sostituito da Dybala che al 77' segnò il goal partita? Fu Ronaldo a chiederne la testa o fu la società a offrirgliela su un piatto d'argento per guarire il malumore di CR7 che l'aveva costretto, irrispettosamente, a pigliare la via degli spogliatoi e, successivamente, quella di casa? Cambiare Sarri, che come allenatore qualcosa aveva dimostrato, con l'esordiente Pirlo, pensando che facesse comunque meglio (non credo che la società volesse fare peggio), è stato solo un errore di valutazione giocato sulla propria presunta persistente imbattibilità, dovuta anche alla sottovalutazione della crescita della concorrenza nazionale? Modificare la squadra, che non ha bisogno di una rivoluzione, ma di aggiustamenti funzionali, senza sapere chi sarà l'allenatore e coinvolgerlo nel progetto ha senso? Avere rischiato su un Pirlo esordiente (absolute beginner, in inglese, rende perfino meglio) e cambiarlo dopo un anno di esperienza e conoscenza dei propri giocatori non saprebbe un po' di schizofrenia e anche di auto bocciatura? Che Pirlo rimanga o meno, si può chiedere che Ronaldo venga utilizzato al meglio, sfruttandolo magari per minor tempo ma con maggiore impegno, e che comunque questo sia sempre e comunque appannaggio decisionale dell’allenatore e non autogestione da parte del campione?

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So cosa state pensando: ma bisognava proprio scriverle queste sciocchezze? Certo che si poteva farne a meno, ma adesso che è finito il calcio giocato e inizia quello delle pure chiacchiere, perché avrei dovuto privarmi di questo piacere? :)