Iniziano in salita le qualificazioni ad Euro 2024 della Nazionale che oltre ad iniziare il percorso con la sconfitta contro l’Inghilterra ha dovuto fare i conti con le tante polemiche che hanno accompagnato gli Azzurri per tutto il tempo del ritiro. Polemiche ancora vive (nonostante la vittoria di Malta che poteva calmare le acque ma funestata da una prestazione che forse ha addirittura aumentato l’occhio critico verso la Nazionale) e vegete,nate già a partire dal momento delle convocazioni (tra esclusioni che hanno fatto clamore e chiamate imprevedibili) e continuate dopo le due partite giocate. Perché,però,la Nazionale è così criticata? e quali sono le colpe di Mancini?

La crisi della Nazionale è iniziata già dopo la vittoria dell’Europeo quando una squadra presuntuosa è riuscita nell’impresa di farsi prima superare dalla Svizzera nel girone di qualificazione al Mondiale e poi farsi definitivamente eliminare dalla corsa verso il Qatar dalla Macedonia in una partita dove sono emersi tutti i problemi che avevano colpito la Nazionale negli anni precedenti ai quali Mancini era riuscito a trovare una soluzione (dall’attacco asfittico alla difficoltà nel proporre gioco). L’eliminazione dal Mondiale ha colpito ma non abbattuto Mancini che forte dell’appoggio di Gravina e di un gruppo affezionato a lui ha deciso di continuare il suo percorso da C.T. cercando di rilanciare la Nazionale riproponendo lo stesso schema che utilizzò nel 2018 quando sostituì Ventura. Schema che prevedeva al centro il concetto d’appartenenza (con la maglia azzurra spesso data per scontata) creando una squadra con esperienza (data da chi indossa l’azzurro da una vita),con alcune novità offerte dal campionato (come Tonali e Frattesi in mezzo al campo o Scamacca e Raspadori in attacco) e alcuni nomi a sorpresa (Zaniolo prima,Gnonto poi) utilizzati per far capire che in Italia il talento c’è ma non viene riconosciuto.

Il Mancini bis era iniziato tutto sommato bene con qualche passo falso fisiologico (vedi la partita contro la Germania) e le prime soddisfazioni (come la qualificazione alla fase finale di Nations League davanti a Germania e Inghilterra). L’inizio complicato,però,verso l’Europeo rischia di far tornare la Nazionale nel buio viste soprattutto le due prestazioni offerte nei giorni scorsi. Al di là della forza dell’avversario (l’Inghilterra non è così superiore ma può contare su alcune individualità importanti a differenza dell’Italia) la sconfitta di Napoli contro gli inglesi è frutto di un primo tempo imbarazzante e di un risveglio tardivo nella ripresa,mentre la vittoria di Malta è arrivata per manifesta superiorità (siamo sempre l’Italia) tecnica e non tanto per quanto offerto (poco e male). Come mai l’Italia sembra essere tornata nel baratro di una crisi che ciclicamente torna fuori? Difficile trovare delle risposte anche se le convocazioni di Mancini potrebbero provare ad offrirne una.

Partiamo dal fatto che Mancini va ringraziato per l’Europeo (alla fine della fiera sono i trofei a fare la differenza) e per aver dato un’identità ad una squadra che prima faticava ad imporre gioco e che puntava tutto sul gioco speculativo. Allo stesso modo va ringraziata una squadra vera che ha affrontato l’Europeo da gruppo cosa questa che ha fatto la differenza nel percorso. Ora fatte le dovute premesse bisognerebbe tenere conto che l’obiettivo è ripartire con convinzione e non provare una ripartenza con chi ha fallito nell’ultimo periodo. Analizzando le scelte di Mancini vengono dei dubbi (naturali) su alcuni giocatori che forse hanno fatto il loro tempo: il primo della lista è sicuramente Jorginho apparso nell’ultimo periodo il lontano parente di quello scintillante e tecnicamente fondamentale degli ultimi anni. Nessuno vuole mettere una croce addosso al regista attualmente all’Arsenal ma le ultime prestazioni parlano da sole. Che sia pancia piena dopo l’Europeo o una crisi psicologica nata dopo gli errori decisivi dal dischetto resta il fatto che ora questo Jorginho è più una zavorra che un aiuto alla crescita della squadra. Se poi la presenza di Jorginho serve dal punto di vista tattico (per Mancini non esiste nessuno con le sue caratteristiche) allora,forse,Mancini dovrebbe optare per qualcosa di diverso come un 3-4-2-1 (giù utilizzato dopo la Macedonia) che esalterebbe alcune caratteristiche al momento presenti negli azzurri convocabili. Senza dimenticarci di alcuni giocatori che potrebbero giocare in cabina di regia in un centrocampo a tre lasciati a casa come Locatelli (che a dire il vero prima della partita con l’Inter non aveva offerto grandi prestazioni),Fagioli (che può giocare da regista anche se da mezzala potrebbe sfruttare meglio le sue qualità offensive) e,soprattutto,Rovella uno che nasce regista e che farebbe comodo a questa Nazionale.

Naturalmente le prime pagine sono state tutte ad appannaggio di Retegui bomber argentino chiamato a diventare salvatore di una patria che non conosce. Senza citare gli altri sport (dove la questione oriundi è ben diversa) o i recenti casi di Toloi,Emerson e Joao Pedro proviamo a valutare la questione punta senza retropensieri: un allenatore di una Nazionale è chiamato a mettere insieme la migliore squadra possibile. In questo senso la chiamata di Retegui diventa logica considerando che uno per Mancini Retegui è quello giusto per guidare l’attacco azzurro,due la media di un gol a partita messa a segno nelle prime due partite in Nazionale è un chiaro segno che Mancini ha visto giusto sulle qualità dell’attaccante. Restano però delle perplessità considerando che forse prima di fare il giro del mondo alla ricerca di chi possiede il passaporto italiano forse è il caso di guardare a chi sogna fin da bambino di rappresentare la propria Nazione anche perché,immagino,che in caso di chiamata contemporanea della Nazionale Argentina forse la scelta di Retegui sarebbe stata ben diversa. Guardando nel nostro orto (e tenendo in considerazione gli infortunati Immobile e Raspadori) viene da pensare che forse avrebbero meritato di più la chiamata giocatori come Belotti (da anni in Nazionale e in ripresa dopo un inizio da incubo a Roma),Pinamonti (in difficoltà a Sassuolo ma comunque reduce da una stagione da doppia cifra ad Empoli) oppure Colombo che ben sta figurando a Lecce e che avrebbe potuto rappresentare l’idea di gioco di squadra che dovrebbe esserci con l’under 21. Senza dimenticare Scamacca che al di là del minutaggio al West Ham avrebbe meritato più spazio anche in nome delle presenze precedenti nelle quali era stato provato da punta titolare.

Ci sono poi gli epurati di lusso come Zaniolo,Zaccagni e Kean che se sul campo si sarebbero guadagnati la chiamata (soprattutto l’esterno della Lazio) ma che in passato hanno mostrato poco attaccamento alla maglia e che Mancini ha giustamente messo da parte sperando però che possano iniziare manovre di riconciliazione in nome dall’amore della maglia Azzurra e di una Nazionale che comprenda i più forti a disposizione.

Il prossimo impegno sarà la fase finale di Nations League (semifinale contro la Spagna) dove la Nazionale sarà chiamata a dà risposte importanti soprattutto in vista della qualificazione all’Europeo dove bisognerà battere formazioni ostiche come Ucraina e Macedonia.