Venerdì sera, a San Siro, la lanciatissima Inter di Conte affronterà una Roma obbligata a fare risultato per non sganciarsi dal treno del quarto posto. Una partita che vede favoriti i nerazzurri, trascinati dal carisma di Conte, su una squadra complessivamente inferiore ma che fa del gioco la propria arma migliore. La differenza, probabilmente, la farà anche il clima infuocato di San Siro, una fortezza che torna a sembrare tale dopo anni in cui la Roma ha saputo imporsi anche per demeriti altrui. L’era americana ha coinciso a lungo con quella di un’Inter decisamente lontana dai fasti del Triplete, tra questioni societarie e scelte di campo poco azzeccate. In qualche occasione, dunque, i nerazzurri hanno ceduto il passo a una Roma meglio attrezzata, regalando ai tifosi giallorossi notti indimenticabili dentro la Scala del calcio. Per questo ho deciso di tuffarmi negli almanacchi e nei miei ricordi, rispolverando tre memorabili vittorie della Roma nella San Siro nerazzurra. Hai visto mai…

2/9/2012 Inter 1 - Roma 3

La seconda giornata della stagione 2012/2013 riserva già un match di cartello. La Roma di Zeman, reduce da un esordio da brividi contro il Catania (con pareggio in extremis di Nico Lopez), affronta l’Inter dell’(allora) incensato Stramaccioni, giovane tecnico uscito proprio a Trigoria. Il boemo schiera il suo solito 4-3-3 formato da Stekelenburg, Piris, Burdisso, Castan, Balzaretti, Tachtisidis, De Rossi, Florenzi, Destro, Osvaldo e Totti. Stramaccioni risponde con un 4-3-1-2 formato da Castellazzi, Zanetti, Silvestre, Ranocchia, Nagatomo, Guarin, Gargano, Pereira, Sneijder, Cassano e Milito. Sfortunatamente per l’Inter, la Roma che scende in campo quella sera è una delle poche davvero zemaniane (almeno offensivamente) che si vedranno in tutta quella disastrosa stagione. I nerazzurri patiscono terribilmente le geometrie dell’ottimo Tachtisidis (incredibile ma vero) e i lampi di Totti, che dopo quindici minuti piazza sulla testa di Florenzi un pallone delizioso, che il giovane centrocampista deve solo spingere in rete. Stekelenburg fa un paio di buone parate, ma il temibile attacco nerazzurro sembra avere le polveri bagnate, tanto che ci vuole una sfortunata deviazione di Burdisso su un tiro senza pretese di Cassano a ristabilire la parità prima dell’intervallo. Nella ripresa, però, non c’è storia. Sale in cattedra ancora Totti, che taglia in due la difesa dell’Inter e serve Osvaldo, il cui pallonetto d’altissima scuola vale il nuovo vantaggio. Poco dopo l’italo-argentino ne fa un altro, ma stavolta è un assist per Marquinho, che si inventa un gol dalla linea di fondo e sigilla la vittoria. Una delle poche davvero convincenti della Roma di Zeman, che neanche finirà la stagione in panchina, lasciando il posto ad Andreazzoli e alle sue scelte scriteriate in un giorno che i nostri dirimpettai non si stancano mai di ricordarci.

5/10/2013 Inter 0 - Roma 3

In una serata di inizio autunno a San Siro sbarca la Roma versione schiacciasassi guidata da Rudi Garcia. Una squadra reduce da sei vittorie nelle prime sei giornate, ma che sembra averne ancora e ancora.
L’occasione, ghiottissima, è quella di allargare il solco dalle inseguitrici, Inter compresa, e andare in fuga. La Roma di Garcia è una macchina perfetta, schierata con un 4-3-3 che nessuno sembra capire come affrontare. Per i giallorossi scendono in campo De Sanctis, Torosidis, Benatia, Castan, Balzaretti, Pjanic, De Rossi, Strootman, Gervinho, Florenzi e Totti. L’Inter di Mazzarri risponde con un abbottonatissimo 3-5-1-1, con Handanovic, Rolando, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo, Guarin, Cambiasso, Taider, Pereira, Alvarez e Palacio. Ma il chiaro tentativo di soffocare le folate romaniste facendo densità risulta quasi dilettantesco. La partita è a senso unico, e prima dell’intervallo è già finita. Apre le danze Totti, che fulmina Handanovic con un diagonale dal limite dopo 20’. Il Capitano si ripete su rigore a 5’ dall’intervallo, prima di regalare a San Siro un’altra perla delle sue, una delle tante. L’azione merita di essere descritta, perché è la summa del gioco di Garcia. 44’, calcio d’angolo battuto male dall’Inter. La palla finisce al limite dell’area romanista, dove Totti la controlla di petto, se la aggiusta sul destro e, girandosi, senza guardare, serve l’accorrente Strootman. Prima della sequela di infortuni che gli distrugge il ginocchio, l’olandese è davvero un giocatore con pochi eguali in Europa. Questo armadio con il 6 sulle spalle si fa 60 metri di campo palla al piede e serve Florenzi al limite dell’area interista. L’esterno non si fa pregare: fa due passi e scaglia un destro micidiale che, di fatto, chiude primo tempo e match. L’Inter è abbattuta. Il secondo tempo è pura accademia. Quella sera non c’è un singolo romanista che non si abbandoni ai più erotici sogni di gloria. Infranti, molto romanisticamente, da una serie incredibile di pareggi e dai 102 punti della Juventus di Conte.

26/2/2017 Inter 1  Roma 3

Con la Juventus in fuga, la Roma si presenta alla sfida di San Siro per approfittare della caduta del Napoli e consolidare il secondo posto. Dall’altra parte c’è un’Inter che, con una vittoria, rilancerebbe le proprie ambizioni per la corsa Champions.
Spalletti schiera un 3-4-2-1 con Szczesny, Rudiger, Fazio, Manolas, Bruno Peres, De Rossi, Strootman, Juan Jesus, Salah, Nainggolan e Dzeko. L’Inter di Pioli si dispone a specchio, con Handanovic, Murillo, Medel, D’Ambrosio, Candreva, Gagliardini, Kongdobia, Perisic, Brozovic, Joao Mario e Icardi. Sulla carta sarebbe una partita piuttosto equilibrata, se non fosse che l’Inter incappa in una delle migliori prestazioni di Nainggolan in maglia giallorossa. Reinventato trequartista da Luciano Spalletti (che in estate farà di tutto per averlo a Milano, con risultati mediocri e l’enorme macchia di aver regalato Zaniolo alla Roma), dopo 10’ il belga fa saltare il banco con un magnifico destro a giro dal limite dell’area. L’Inter reagisce e si rende pericolosa in più di un’occasione, ma il fortino giallorosso tiene bene e contrattacca nella ripresa. Lo scatenato Radja si impossessa di un pallone nella propria metà campo e galoppa per 60 metri, portandosi a spasso mezza Inter e sparando infine un siluro da fuori area che spacca la porta di Handanovic. L’Inter prova a scuotersi, corre ancora qualche rischio ma accorcia le distanze con Icardi, prima che Medel stenda in area Dzeko e regali a Perotti la possibilità di chiudere i giochi dal dischetto. L’1-3 finale allontana l’Inter dall’Europa che conta e mantiene la Roma al secondo posto, anche se la squadra di Spalletti conquisterà l’accesso alla Champions solo all’ultimo minuto dell’ultima giornata, prima che l’esaltazione lasci il posto alle lacrime per l’addio di Francesco Totti.