Lo strano caso di Yacine Adli. Sembra uno di quei titoli dei romanzi di Agatha Christie, o se vogliamo restare nei confini italici, un titolo da romanzo di Carlo Lucarelli o Andrea Camilleri. Il percorso di Adli al Milan è sicuramente un percorso singolare e direi quasi inconsueto. Ad Adli non è stato risparmiato nulla e con lui si è usato più il bastone che la carota. Tuttavia questa cosa può anche averlo temprato a tal punto da renderlo più affamato e determinato per la realizzazione del suo percorso calcistico.

Che Yacine Adli sia un giocatore tecnicamente valido, con un buon piede, se non ottimo addirittura, e con un raffinatissimo ed efficace e preciso modo di calciare la palla non vi è dubbio sin dall'inizio del suo approdo in rossonero. Ciò sul quale si potevano avere delle riserve iniziali è di natura tattica. Non era ben chiaro quale fosse il suo ruolo principale e quello dove potesse dare il suo migliore apporto. E il comprendere questo ha sicuramente rallentato la sua ascesa. I dubbi non c'erano nemmeno sul lato caratteriale. Il ragazzo non è una testa calda, anzi, è molto professionale e serio. Ha dimostrato di avere anche pazienza e perseveranza e di credere molto in sé stesso, tanto è che è rimasto al Milan senza nessuna garanzia alcuna e rifiutando di andare in prestito in altre squadre minori ma che sicuramente avrebbero potuto garantirgli di base piu minutaggio se non addirittura la titolarità.

Yacine Zinedine Adli è un classe 2000. Vivaio Paris Saint Germain, con il quale ha vinto un campionato francese e una coppa di Lega francese, si chiama come secondo nome Zinedine come Zidane, al quale il suo ex allenatore Paulo Sousa che lo ha allenato nel Bordeaux, lo ha addirittura paragonato con cognizione di causa avendolo avute alle sue dipendenze. Forse è un po' esagerato il paragone, potrebbe esserlo, sicuramente siamo di fronte a un giocatore estremamente tecnico ed elegante nel muoversi e giocare la palla, ha un piede destro importante, calcia anche di sinistro e come Pirlo, ha iniziato come trequartista per poi arretrare il suo raggio di azione come playmaker centrale di centrocampo.

Quello che fa riflettere e fa porsi delle domande è il davvero misero score che Yacine Zinedine Adli ha avuto l'anno scorso al Milan. Solo 6 presenze complessive di cui una da titolare e le altre 5 da subentrato. L'ultimo match che giocò nell'annata 2022-2023 è contro Lo Spezia dove giocò 19 minuti quasi un anno fa. Adli nella scorsa stagione ha effettuato 2 tiri in porta e segnato 0 gol (0,16 xG). Inoltre, sempre relativo all'anno scorso, ha avuto una media di 12 passaggi a partita con una percentuale di passaggi completati del 69%. Non è stato espulso mai ma ha ricevuto un cartellino giallo.

Possiamo porci delle domande, ma non possiamo sapere perché Pioli è stato così drastico con lui utilizzandolo veramente con il contagocce. Non lo considerava pronto evidentemente e ha preferito tenerlo in naftalina lavorando su di lui per plasmarlo al meglio come play centrale. Il francese può ricoprire tutti i ruoli offensivi del centrocampo.

Questo anno ha esordito contro il Cagliari, annata 2023-2024, nel match vinto dai rossoneri in trasferta in Sardegna per 3 a 1 con reti di Okafor, Tomori e Loftus Cheek. Adli ha giocato tutta la partita, è partito titolare come playmaker e le statistiche dicono che ha effettuato:

  • 85 tocchi
  • 97% precisione dei passaggi
  • 1 occasione creata
  • 89% precisione palle lunghe
  • 100% di tackle vinti (3 su 3)
  • 3 recuperi
  • 3 blocchi
  • 3 duelli su 4 vinti

I numeri ci dicono che al suo esordio ha fatto una discreta partita, giocata con personalità e brillantezza. Potremmo fare tutte le ipotesi di questo mondo sul perché è stato così poco utilizzato ma non ne verremmo a capo. Tuttavia non si può non notare che un giocatore del suo talento, caratterialmente tranquillo, integrato in squadra, basta vedere i pranzi che faceva a casa sua con tutta la squadra anche l'anno scorso, e quindi capace di fare gruppo e di farsi ben volere, sia stato per così tanto tempo messo ai margini e poco sfruttato. La curiosità era tantissima di vederlo, l'infortunio di Krunic ha reso possibile il suo impiego e la sensazione è che sia finalmente giunto il suo tempo.

Adli tra l'altro veniva paragonato a Paul Pogba anche se ha dichiarato che i suoi idoli sono Zinedine Zidane, Juninho Pernambucano e Roberto Baggio

Lui deve essere più veloce nel giocare la palla, ma questa è una cosa che può imparare giocando, deve anche avere più velocità di pensiero ma la base c'è ed è davvero ottima. Il giocatore ha tecnica, ha talento. È anche un giocatore di scacchi, quindi abituato alla concentrazione e a fare la mossa giusta. Ha praticato judo, nuoto, quindi anche per l'elasticità muscolare, la resistenza, la forza nelle gambe ha già di base una ottima preparazione. È valido e la speranza è che questo sliding doors possa in qualche modo finalmente portarlo ad emergere.

Sinceramente va detto che gioca quasi per costrizione perché Bennacer e Krunic, che sono i primi due titolari, in quella posizione, sono indisponibili, ed è per questo che è arrivato il suo momento. Non tutti i mali vengono per nuocere e Adli deve sfruttare al massimo tutte le chance che avrà per scalare le gerarchie. 

È gradevole da vedere come tocca la palla, come la gioca, può crescere e regalarci grosse soddisfazioni. La stoffa c'è. Sta a lui, come un buon sarto, fare il meglio possibile con la stoffa pregiata che ha a disposizione.