La finale di Supercoppa tra Inter e Milan era stata definita nei giorni scorsi come uno snodo cruciale della stagione sia per chi avesse vinto che per chi fosse uscito sconfitto dalla finale di Riad. L’attesa per il match era tantissima visto che entrambe le compagini arrivavano alla finale in un momento non proprio semplicissimo della stagione: sia l’Inter che il Milan, infatti, stanno facendo i conti con un distacco importante con il Napoli capolista (-9 per i rossoneri e -10 per i nerazzurri) oltre alla difficoltà di mettere in campo prestazioni convincenti cosa questa che ha messo al centro della critica i due allenatori. Entrambe, poi, devono fare i conti con due società finite spesso sotto la lente d’ingrandimento di tifosi e stampa e che sono sul banco degli imputati anche per la questione mercato con i nerazzurri che devono fare i conti con il bilancio e i rossoneri che dopo essere stati lodati per la linea verde devono ora rispondere alle critiche per gli acquisti estivi che faticano ad ingranare. C’è poi anche la questione rinnovi che accomuna le due squadre con i contratti di Skriniar e Leao che tengono banco da giorni.

Al di là degli aspetti societari (non nuovi rispetto al recente passato) era la prova del campo la più attesa e visto il risultato finale il responso del rettangolo verde è apparso abbastanza netto: la finale va infatti all’Inter che ha abbattuto il Milan con un netto tre a zero. Risultato netto ma giusto, quello della finale, che premia l’ottima prova dei ragazzi di Inzaghi e colpisce la poca reattività del Milan apparso lontano parente rispetto a quello capace di vincere lo Scudetto nella passata stagione.

Come detto, entrambe le squadre arrivavano alla finale non proprio al massimo della forma, anche se l’inizio dell’anno nuovo non è stato proprio uguale per le due squadre: l’Inter, infatti, nonostante un gioco non proprio gradevole è comunque riuscita a battere il Napoli e, nonostante le tante difficoltà, a superare l’ottavo di Coppa Italia. In mezzo il mezzo passo falso di Monza con un pareggio subito all’ultimo minuto che grida ancora vendetta. In casa Milan, invece, l’inizio di anno nuovo ha ben poco di positivo visti i due pareggi con Roma e Lecce (con un primo tempo al Via del Mare da film horror) e l’eliminazione dalla Coppa Italia ottenuta contro il Torino nonostante la superiorità numerica. La finale di Coppa, quindi, era una specie di atto finale tra due squadre che oltre al trofeo e alla supremazia cittadina metteva in palio la tranquillità. Dote, questa, importante per affrontare al meglio la seconda parte di stagione.

Partita speciale con due undici praticamente titolari quella di Riad con Inzaghi che deve fare i conti ancora con le assenze di Lukaku e Brozovic (entrambi però in panchina) e che punta su Acerbi al centro della difesa e Darmian sulla corsia di destra, mentre Pioli recupera Kjaer dal primo minuto e punta sull’imprevedibilità di Messias nel trio alle spalle di Giroud.
Inizio di partita di marca nerazzurra con la squadra di Inzaghi che vuole mettere subito i puntini sulle i tanto da portarsi in vantaggio già dopo dieci minuti grazie ad un’azione verticale di ottima fattura: scatto (indisturbato) palla al piede di Darmian sulla corsia di destra che serve Dzeko libero al centro del campo, il bosniaco, poi, serve di prima intenzione la corrente Barella che entra in area di rigore e crossa sul secondo palo dove un liberissimo Dimarco insacca il gol dell’uno a zero. La rete esalta i nerazzurri e provoca un tentativo di reazione del Milan anche se i rossoneri faticano ad imbastire azioni concrete e creano l’unico pericolo con un assolo di Leao respinto in corner da un reattivo Onana. A differenza delle sfide più recenti l’Inter, nonostante sia messa meglio in campo, decide di lasciare il pallino del gioco agli avversari (sfruttando le tante difficoltà del Milan nell’impostare l’azione) e di colpire in contropiede con verticalizzazioni veloci che al 21’ provocano il gol del 2-0: palla lunga rasoterra di Bastoni per Dzeko che entra in area dal vertice sinistro, salta Tonali e segna in diagonale il gol del raddoppio.
Il primo tempo termina senza altri sussulti anche se i nerazzurri creano i presupposti per il terzo gol in diverse occasioni.

La ripresa, almeno inizialmente, mostra un Milan più in partita che se l’azione offensiva viene praticamente affidata al solo Leao che ben chiuso da Darmian e Skriniar è spesso costretto a provarci dalla distanza con tiri mai nello specchio della porta.
Iniziano così ad entrare in gioco gli allenatori con le sostituzioni: obbligata quella dell’Inter con Gosens al posto di una stanchissimo Dimarco, di tattica quelle di Pioli con Kalulu al posto di Kjaer (ancora non al meglio della forma), De Ketelaere per Diaz (prova incolore) e Origi in luogo di Messias (per dare più sprint all’azione offensiva).
La palla delle sostituzioni torna poi ad Inzaghi che sempre per preservare la forma fisica dei suoi mette in campo Correa e Gagliardini per Dzeko e Barella. I cambi non danno al Milan l’effetto sperato (anzi hanno quasi peggiorato la situazione visto che i rossoneri non hanno più creato occasioni degne di nota) e allora l’Inter ne approfitta per chiudere i conti: altro lancio di Skriniar verso Lautaro che sfrutta l’errato calcolo del rimbalzo della sfera da parte di Tomori (partitaccia per l’inglese) entra in area e di esterno destro supera Tatarusanu e chiude i conti con il gol del 3-0. La partita non offre più nulla, tranne una traversa fortunosa colpita da Rebic (subentrato nel finale) e si conclude con la netta vittoria della squadra di Inzaghi.

Una vittoria netta, quindi, quella dell’Inter condita da un’ottima prestazione sia di squadra (ottima prova in fase difensiva e ottima idea sfruttare le verticalizzazioni veloci soprattutto alla luce della partita di Lecce dove il Milan aveva dimostrato di soffrirle) che dei singoli (ottime prove dei vari Dzeko, Lautaro, Dimarco, Barella con una menzione speciale per Darmian, sempre al posto giusto nel momento giusto e bravo nel dare poco spazio ad uno come Leao) e anche dell’allenatore con Inzaghi che vince la sua quarta Supercoppa su quattro finali e la sua terza coppa da tecnico dell’Inter su tre finali disputate.
Continua, invece, il momento no del Milan con Pioli chiamato a dare risposte positive nel più breve tempo possibile insieme alla squadra, certo non esente da colpe con giocatori come Hernandez, Tomori, Leao e De Ketelaere che devono assolutamente alzare l’asticella delle loro prestazioni altrimenti anche il posto in zona Champions rischia di essere perso.