Ci voleva una vittoria per agguantare gli ottavi di finale e una vittoria è arrivata per l’Inter, che grazie al netto 4-0 sul malcapitato Viktoria Plzen si qualifica agli ottavi con un turno d’anticipo. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta non era certo scontata anzi il giorno dei sorteggi in pochi davano conto ai ragazzi di Inzaghi che venivano dati come terza forza del girone alle spalle del Bayern e del Barcellona. Insomma i nerazzurri erano praticamente condannati all’Europa League vista la forza e la storia degli avversari e considerando l’inizio difficile di stagione patito dai vicecampioni d’Italia i pronostici della vigilia rischiavano di essere confermati. Almeno fino alla doppia sfida al Barcellona dove l’Inter ha dimostrato nel doppio confronto una certa superiorità rispetto agli spagnoli che forse hanno sottovalutato la forza degli avversari soprattutto se si considera la difficoltà del Real e del Liverpool nell’affrontare l’Inter nella passata stagione quando la rosa era praticamente la stessa di questa stagione.

Come detto ci volevano tre punti per festeggiare con una settimana d’anticipo l’accesso agli ottavi e tre punti sono arrivati al termine di una partita dominata e che considerando la mole di occasioni create dai nerazzurri è persino bugiarda nel risultato finale. Niente scossoni per Inzaghi nell’undici iniziale con la sola novità di Acerbi al centro della difesa (turno di riposo per De Vrij) e Bastoni che torna titolare nel terzetto difensivo. A centrocampo tocca ancora a Calhanoglu fare le veci di Brozovic mentre davanti si continua giustamente a puntare sul tandem Dzeko-Lautaro in attesa che Lukaku (che torna finalmente in panchina) ritrovi la piena condizione.
L’inizio di partita, come da copione, è di marca nerazzurra con i padroni di casa che sono però troppo frettolosi e finiscono per fare errori banali che rischiano in qualche occasione di compromette l’andamento della partita visto che gli ospiti sono pronti a colpire in caso di errore avversario come dimostra un contropiede nato da un’errata impostazione di gioco che viene però ben tamponato da una difesa nerazzurra fin troppo sguarnita visto che siamo solo all’inizio del match. Al 24’ arriva la prima vera chance della partita con l’Inter vicina al gol con ben tre occasioni nella stessa azione: Dimarco smarcato in area colpisce il portiere avversario da buona posizione e sul susseguirsi dell’azione ci prova prima Mkhitaryan di testa (buon riflesso del portiere avversario) e poi tocca di nuovo a Dimarco che sulla respinta del portiere mette di poco a lato arrivando in scivolata sulla sfera.
Le tre occasioni danno la giusta spinta ai nerazzurri che chiudono gli avversari nella propria difesa ed iniziano a creare occasioni a raffica che portano al 35’ al gol del vantaggio arrivato al termine di un’azione di gioco da manuale: uno due tra Dimarco e Bastoni con il braccetto di difesa che si invola sul fondo e mette in mezzo un pallone per Dzeko che però manca la sfera. Alle sue spalle sbuca Mkhitaryan che liberissimo segna di testa il gol del vantaggio. Gol legittimato qualche minuto dopo dal raddoppio di Dzeko che indirizza nella porta sguarnita il preciso passaggio di Dimarco servito a sua volta dal preciso lancio di Barella che aveva notato il perfetto inserimento in area dell’esterno.

La voglia di vincere e di strappare il pass per gli ottavi è così grande che anche nella ripresa i nerazzurri continuano a dominare nel gioco e nelle occasioni evitando così il solito calo mentale che ad inizio stagione ha certamente contribuito ad alcuni passi falsi compiuti dagli uomini di Inzaghi. Tanto dominio deve per forza portare a dei risultati ed infatti arriva al minuto sessantasei il terzo gol con Lautaro che serve Dzeko che con un preciso mancino di prima intenzione mette nell’angolino il gol del tre a zero e chiude praticamente la partita. I padroni di casa,nonostante sia arrivato anche il terzo gol,continuano a cercare la via della rete che arriva a tre dalla fine grazie a Lukaku che appena entrato riprende subito il filo del discorso iniziato in quel di Lecce lo scorso agosto segnando tra l’altro un gol nel quale c’è tutta l’essenza del bomber belga: stop spalle alla porta al limite dell’area e scarico su Correa che imbuca per il compagno (mettendo a segno un perfetto uno due) che con la classica botta di sinistro sul primo palo segna il gol che stavolta chiude per davvero i conti.

La partita termina così 4-0 con l’Inter che passa il turno da seconda del girone (in virtù della vittoria del Bayern a Barcellona) e che ora andrà a Monaco senza obiettivi di classifica ma con la voglia di misurarsi con uno (se non il primo) dei top club europei. Una vittoria quella di San Siro condita anche dal bel gioco che torna ad essere espresso dalla squadra di Inzaghi dopo un inizio dove forse la preparazione estiva così diversa rispetto al passato potrebbe aver inciso nelle prestazioni offerte dai nerazzurri. importante poi la prova dei singoli con Bastoni tornato ai livelli ai quali ha abituato i tifosi nerazzurri (si spera che ora mantenga lo stesso atteggiamento nel prosieguo della stagione), Barella sempre più leader, Dzeko punta che crea e segna e Dimarco sempre più titolare sulla corsia mancina. Menzione particolare poi per Acerbi che entrato di prepotenza nelle rotazioni ha permesso sia ad Inzaghi di far rifiatare i tre titolarissimi sia a Dimarco di avanzare in un ruolo più congeniale rispetto a quello di braccetto, per Calhanoglu che a differenza della passata stagione sta fornendo prestazioni di altissimo livello nel ruolo di regista (e di vice Brozovic) e per Mkhitaryan che ora che ha trovato la giusta condizione fisica si sta ritagliando sempre più spazio in campo.

Merita poi i giusti riconoscimenti anche mister Inzaghi, che ha saputo tenere le redini della situazione anche nei momenti più complicati e che ora può festeggiare con merito il raggiungimento del primo traguardo stagionale dimostrando tra le altre cose che l’Inter può ritagliarsi il suo posto anche in Europa e non solo in Italia.
Ora però bisogna chiudere bene l’anno concentrandosi sulle ultime partite di campionato prima della sosta (tra le quali spiccano le trasferte contro Juventus e Atalanta) dove sarà importante dare seguito a risultati e prestazioni dell’ultimo periodo oltre che accorciare sulla testa della classifica in modo da ripartire a gennaio a mille all’ora versa la lotta al titolo che quest’anno rischia di essere ancora più complicata della passata stagione.
Un finale di 2022 quindi da affrontare con mille motivazioni e con un Lukaku in più e visti i primi minuti giocati in Champions viene da pensare che il belga possa risolvere più di qualche problema nelle prossime partite.