Buona prova d’orgoglio da parte dell’Inter che vince 2-1 a Cremona e riscatta parzialmente il brutto passo falso casalingo contro l’Empoli. Sulla carta la sfida di Cremona poteva sembrare poco più che una formalità, nella realtà però era una partita ad alto rischio soprattutto se si considera la sconfitta con l’Empoli che poteva lasciare più di qualche strascico e la cura Ballardini, imbattuto nelle prime due uscite (con tanto di passaggio del turno in Coppa),che rendeva la Cremonese meno prevedibile rispetto al recente passato.

Ad aumentare le difficoltà ci hanno poi pensato i problemi di formazione con Inzaghi che oltre ai lungodegenti Brozovic e Lukaku (presente in panchina ma non ancora pronto per partire dal primo minuto) ha dovuto fare i conti con le squalifiche di Skriniar e Barella. Per ovviare alle assenze il tecnico nerazzurro ha optato per Darmian nel terzetto difensivo con Acerbi (preferito a De Vrij) e Bastoni.
In mezzo al campo è toccato a Gagliardini prendere il posto di Barella mentre Dumfries si è riappropriato della corsia destra. In avanti spazio al duo Lautaro-Dzeko chiamato a colpire la difesa avversaria.
Al di là della formazione, il problema principale per i nerazzurri era la risposta mentale, visto che contro l’Empoli a fare la differenza è stato proprio l’approccio alla partita e considerando proprio l’ultima partita giocata l’inizio di match da parte dei nerazzurri è stato molto incoraggiante almeno fino al decimo minuto quando Okereke si è inventato una prodezza che ha portato in vantaggio i padroni di casa. Questa volta,però,il gol subito non ha colpito l’umore dei nerazzurri che già dopo dieci minuti hanno siglato il gol del pareggio con Lautaro bravo ad insaccare in rete la respinta di Carnesecchi sul tiro di Dzeko.

L’intesa tra Lautaro ed il bosniaco è stata trainante per tutta la partita, tanto che il gol del raddoppio nasce proprio da un’intuizione di Dzeko per l’argentino che, anche grazie ad una leggera deviazione, segna il gol del 2-1. In generale la sfida di Cremona ha mostrato un Inter sul pezzo sia a livello fisico che mentale.
Una squadra che, questa volta, non si è abbattuta al gol subito ma ha saputo reagire mostrando la propria forza. In generale l’Inter è stata autrice di una buona partita giocata abbastanza bene (anche se l’idea di gioco della passata stagione fatica ad essere riproposta) sia a livello di occasioni create sia a livello difensivo dove oltre al gol la Cremonese non ha creato troppi pericoli.
Proprio il gol subito, però, accende un piccolo campanello d’allarme su Calhanoglu: il turco nell’azione concede troppo spazio ad Okereke mostrando così alcuni limiti che ha nel ricoprire il ruolo di regista. Questo errore, oltre ad essere analizzato nei prossimi allenamenti, serve anche da monito nella questione mercato.
Nell’ultimo periodo, infatti, si è parlato di un’eventuale cessione di Brozovic (utile per le casse) che poteva essere facilitata sia dalla presenza del giovane Asllani sia dalla crescita di Calhanoglu nel ruolo di regista. A conti fatti, però, bisogna ammettere che anche se il turco ha ben svolto il ruolo rimane comunque un adattato e per sfruttare al meglio le sue caratteristiche sarebbe meglio riportarlo nel suo ruolo naturale.
In poche parole è meglio tenere Brozovic (che sa svolgere il ruolo anche in fase difensiva) piuttosto che pensare che Calhanoglu possa giocare in maniera stabile davanti alla difesa.
Sempre dal punto di vista dei singoli bisogna fare un applauso a Dumfries che dopo un periodo delicato è finalmente riuscito a giocare una partita di altissimo livello sia in fase difensiva (aiutato anche dal fatto che la Cremonese dal suo lato offendeva poco) che in fase offensiva (tante giocate,tanti cross e soprattutto tanti dribbling). Degna di nota, poi, la prestazione di Darmian che anche nei tre di difesa dimostra di essere uno degli elementi più affidabili all’interno della rosa nerazzurra.
Oltre alla coppia offensiva, che ancora una volta ha trascinato la squadra fuori dalle sabbie mobili, merita una citazione anche Asllani entrato ancora una volta a partita in corso con lo spirito giusto e che forse meriterebbe un po’ più di considerazione da parte dell’allenatore. Certo alla fine la mossa di Gagliardini si è rivelata corretta (prova sufficiente) però vista la separazione che ci sarà al termine della stagione con l’ex Atalanta forse sarebbe il caso di dare ad Asllani più possibilità di mettersi in mostra, anche perché più minuti mette nelle gambe più esperienza accumula.

L’Inter, quindi, porta a casa una vittoria fondamentale sia per la corsa Champions (ormai obiettivo stagionale visto che lo Scudetto è diventato una missione impossibile) sia per riacquisire le sicurezze perse nelle ultime partite.
In più la vittoria, sommata ad una prestazione positiva, possono essere un buon viatico per i prossimi impegni che vedranno i nerazzurri affrontare l’Atalanta nei quarti di Coppa Italia (altro obiettivo da non fallire) ed il Milan in campionato.