Ennesima estate travagliata per il mercato dell’Inter. O meglio, ennesima sessione di mercato dove a farla da padrone (oltre al concetto di autofinanziamento) è il mercato degli attaccanti. Da anni, infatti, l’Inter passa il periodo estivo alla ricerca di rinforzi offensivi, ma verrebbe da dire che mai prima d’ora la società nerazzurra era così impegnata per rinforzare l’attacco. Saranno due le nuove pedine offensive per Inzaghi (anche se potrebbero diventare tre) che inizierà la nuova stagione con un'unica certezza: Lautaro Martinez.

L’attaccante argentino è ormai un punto fermo dei nerazzurri e da quest’anno sarà ancor più responsabilizzato con la fascia da capitano che premia allo stesso tempo sia la permanenza (questo sarà il sesto anno a Milano) che la determinazione con la quale ha sempre difeso la causa interista. La fascia, quindi, è il giusto premio per un giocatore diventato nel tempo un punto fermo per tifosi e compagni oltre, naturalmente, per l’attacco dell’Inter come dimostra la crescita sia in zona gol che nella leadership mostrata durante la partita. Se Lautaro resta al centro del progetto diversa è stata la scelta sui suoi compagni di reparto a partire da Dzeko lasciato libero di andare al Fenerbahce dopo due ottime stagioni in nerazzurro. Tenendo conto del fattore età e di alcuni logici momenti di down nel corso della stagione la separazione dal bosniaco ha una sua logica che però decade con la situazione Lukaku. Il belga promesso sposo dell’Inter si è proposto a destra e a manca senza considerare gli sforzi (soprattutto economici) messi in atto dalla società per riportarlo “a casa”. Che sia mal consigliato dagli agenti o dalla mamma o che avesse semplicemente fretta di lasciare il Chelsea (dove lui è voluto ritornare a tutti i costi) non importa. Importa solo il fatto che mentre l’Inter cercava la giusta formula lui contattava Juventus e Milan,non proprio squadre qualunque,ferendo in un colpo solo la società (che è stata fin troppo ai suoi comodi),i tifosi (che lo hanno amato,perdonato e ora odiato) e soprattutto i compagni che ora giustamente mettono le mani avanti su di un possibile ritorno ad Appiano Gentile. Proprio l’addio del belga (non contemplato dall’allenatore e dai dirigenti) mette l’Inter in una posizione complicata visto che dovrà cercare una punta importante a costi contenuti probabilmente intorno ai 40 milioni cifra decisa per il riacquisto di Lukaku).

Diversa è invece la situazione di Correa che potrebbe restare come potrebbe andare via. Dopo due stagioni più di ombre che di luci in cui gli infortuni hanno superato le buone prestazioni, la strada di Correa potrebbe separarsi da quella dell’Inter. Il rapporto mai sbocciato con San Siro e la difficoltà ad ingranare sono fattori che la società ha ben inquadrato così come però la situazione economica. In poche parole o arriva un’offerta importante (magari dall’Arabia) oppure Correa resterà per un altro anno in nerazzurro cosa questa che non dispiace certo ad Inzaghi suo grande estimatore che due anni fa fece di tutto per portarlo con sé a Milano. In più la voglia di rilanciare l’argentino da parte del mister sommata alla voglia dello stesso Correa potrebbero portare la società a lasciare tutto così com’è. Via Dzeko, via Lukaku, forse Correa ma anche dentro Thuram primo rinforzo estivo dell’Inter. Arrivato a parametro zero e superata la concorrenza del Milan e del Psg, Thuram è l’attaccante giusto per dare nuovo smalto al reparto offensivo. Fisico ma anche tecnico, Thuram nasce esterno offensivo per poi diventare una prima punta piuttosto atipica. Considerando le caratteristiche potrebbe dar luce ad un attacco di buon livello con Lautaro anche se in rosa mancherebbe un vero e proprio numero nove, un centravanti d’area capace di mettere dentro quanto creato dai compagni. Chi sarà il nuovo “nove” dell’Inter? Chi sarà il sostituto di Lukaku?

Queste sono le domande alle quali stanno provando a dare risposte i dirigenti nerazzurri a lavoro su una lista di nomi tra i quali trovare il giusto profilo. Al momento sembra essere in atto un testa a testa tra Balogun e Morata due giocatori diversi per costi e contenuti. Balogun è un attaccante dotato di buona tecnica e soprattutto velocità reduce da una buona stagione in Francia dove con la maglia del Reims ha messo a segno ben 21 gol. Profilo giovane e futuribile quello dell’americano di proprietà dell’Arsenal che ha di contro sia la poca dimestichezza con il grande calcio (questa è stata la prima stagione di un certo livello) sia il prezzo visto che l’Arsenal difficilmente si accontenterà di quaranta milioni e che soprattutto potrebbe vedere non percorribile trame diverse dalla vendita a titolo definitivo. Con Morata,invece,l’Inter avrebbe un attaccante dal profilo internazionale che ben conosce il campionato italiano. Anche il prezzo potrebbe andare in contro alla società visto che si parla di una clausola da 21 milioni da versare all’Atletico (anche se secondo il suo entourage la clausola sarebbe molto più bassa). Dal punto di vista tattico però l’Inter avrebbe in rosa più un costruttore che un bomber visto che Morata è più una seconda punta dedita all’assist che un bomber implacabile (la sua miglior stagione ha fruttato 15 gol con la maglia del Real). In più sullo spagnolo c’è una forte concorrenza sia da parte della Juve (Allegri stravede per lui) sia della Roma dove da tempo Mourinho e Dybala spingono con Morata per portarlo in giallorosso. La soluzione più logica ma che al momento l’Inter non sembra voler percorrere potrebbe essere quella di Scamacca che ha tutte le caratteristiche per diventare il nuovo bomber dell’Inter: centravanti d’area,italiano (per continuare il progetto di un InterNazionale),ben integrato nel campionato,prezzo contenuto (venti milioni con il West Ham che potrebbe anche accettare l’idea di un prestito con diritto),bravo spalle alla porta e capace di giocare in coppia. Queste sono le caratteristiche perfette per completare il reparto offensivo di mister Inzaghi anche se la presenza della Roma da tempo sul giocatore e meta graditissima al romano Scamacca potrebbe essere lo scoglio insormontabile nel mettere in atto una trattativa per l’attaccante della Nazionale.Sullo sfondo restano i nomi di Beto (Udinese bottega cara), di Nzola (spesso paragonato a Lukaku) e di Zapata (nome spesso accostato ai nerazzurri di Milano).