Per costruire una squadra vincente serve un attacco performante, un centrocampo capace di fare gioco e allo stesso tempo di “distruggere” quello avversario e, soprattutto in Italia ,una difesa granitica. Ora se la difesa è il tuo fiore all’occhiello e negli ultimi anni è stata la migliore del campionato la logica direbbe di toccarla il meno possibile, anzi di non toccarla ma magari migliorarla per renderla performante anche in ottica futura. Questo discorso viene però accantonato quando la logica viene a patti con la logica di un mercato che ti obbliga a chiudere la sessione estiva con un più 50\60 milioni. Questo è quello che sta capitando all’Inter che per costruire una squadra capace di restare al vertice, rientrando però nei costi, è obbligata a cedere un pezzo pregiato della rosa e quando hai a disposizione dei difensori come quelli attualmente in mano ad Inzaghi l’equazione di mercato diventa semplice.

L’Inter degli ultimi anni ha potuto contare, come detto, su un terzetto difensivo di assoluta qualità: dopo un inizio difficile nell’inserirsi nei meccanismi dettati dalla difesa a tre Skriniar è ormai diventato un difensore completo ottimo in fase difensiva (uno dei più complicati da saltare nell’uno contro uno) ma anche in fase di spinta con le sue salite in zona offensiva che spesso hanno messo in difficoltà le difese avversarie. Di sgroppate in fase offensiva ne sa qualcosa Bastoni capace di diventare una vera e propria ala in fase di possesso. Ruolo, quello di terzino aggiunto, che convive con quello di metronomo esaltato dai piedi buoni del centrale italiano capace con le sue sventagliate di diventare il regista aggiunto nella manovra nerazzurra oltre che uno dei centrali più educati con la palla tra i piedi. Il centro della difesa è, invece, il regno di De Vrij spesso utilizzato come alternativa di Brozovic nell’impostare l’azione (cosa che capita sia quando il croato è marcato, quindi spesso, sia in assenza del compagno vista la mancanza di registi puri in rosa). Se c’era un difetto nella difesa nerazzurra era nelle seconde linee vista la tanta differenza tra i tre titolari e i loro sostituti: D’Ambrosio alla fine si è dimostrato prezioso sia per la sua duttilità (può giocare sia a destra che a sinistra sia nei tre che da esterno) che per la sua attitudine al sapersi adattare anche se in alcune occasioni ha dimostrato qualche limite in fase di marcatura (cosa non da poco per un centrale),discorso simile per Dimarco trasformato da Juric da esterno a braccetto di difesa e che alla sua prima vera stagione in nerazzurro ha dimostrato sia di avere i requisiti di vice-Bastoni sia di essere un’arma preziosa soprattutto in corso d’opera quando il suo dinamismo può colpire gli avversari più stanchi. Per Ranocchia, invece, più che quello di vice De Vrij nelle ultime stagioni il suo ruolo è stato quello di chioccia per i più giovani e di uomo spogliatoio. Ruolo non da poco e svolto bene anche se va considerato anche quello in campo (poche presenze anche se nelle ultime stagioni si è dimostrato utile nei momenti d’emergenza).

Come cambierà quindi la difesa nerazzurra nella prossima stagione? Tra le riserve Ranocchia ha già chiuso la sua avventura in nerazzurro accettando la nuova sfida del Monza mentre D’Ambrosio è stato confermato anche per la prossima stagione ereditando così da Ranocchia il ruolo d’esperienza all’interno dello spogliatoio. Anche Dimarco dovrebbe restare in nerazzurro nonostante l’interesse del Torino e del suo vecchio mister Juric che lo rivorrebbe allenare anche sotto la Mole. Tra i titolari l’unica certezza dovrebbe essere Bastoni visto che dopo i primi interessamenti nei suoi confronti la società avrebbe scelto di rifiutare ogni offerta arrivata per lui. Oltre alla ferrea volontà di Bastoni nel restare a Milano a pesare sulla scelta di non cedere a facili tentazioni ci hanno pensato le stesse caratteristiche del giocatore visto che un difensore di piede mancino capace di unire quantità e qualità in giro ce ne sono pochi e quelli che ci sono costano tanto. Ad uscire quindi sarà Skriniar, già in passato messo sul mercato (con Conte in panchina) e che ora dovrebbe lasciare i nerazzurri per passare al PSG gli unici capaci di arrivare ai settanta milioni richiesti dall’Inter (anche se al momento i francesi non si sono ancora avvicinati alla richiesta dei dirigenti nerazzurri). Anche il futuro di De Vrij potrebbe essere lontano da Milano. L’Inter, infatti, si trova davanti ad un bivio visto il contratto in scadenza tra un anno: o si rinnova (magari ridiscutendo l’ingaggio) o si va verso la cessione (che porterebbe nelle casse nerazzurre una buona plusvalenza visto che arrivò a zero dalla Lazio) con le squadre di Premier in prima fila per assicurarsi il centrale olandese (Chelsea e Manchester United su tutte).

Perdere due terzi della difesa non è certo cosa opportuna soprattutto per Inzaghi che dovrà ridare solidità al reparto inserendo altri giocatori col la difficoltà del tempo visto che quest’anno la stagione sarà sì più lunga ma anche più concentrata e tempo per mettere le mani nel reparto ce ne sarà poco. In prima linea per rinforzare il reparto c’è sicuramente Bremer promesso sposo dell’Inter ormai da qualche mese. Considerando la clausola da 15 milioni che entrerà in vigore da gennaio e il rapporto con il brasiliano (convinto di vestire la maglia dell’Inter) la trattativa potrebbe chiudersi intorno ai 30 milioni (magari con qualche contropartita inserita nell’affare per abbassare la parte economica come Pinamonti che piace a Juric). In questo modo l’Inter si assicurerebbe il miglior centrale dell’ultima stagione e vista l’età e i costi complessivi potrebbe essere un vero affare. In nerazzurro si giocherebbe il posto con De Vrij ma se l’olandese dovesse veramente lasciare i nerazzurri allora servirebbe un altro centrale. Attenzione quindi al profilo di Acerbi che per esperienza potrebbe prendere il posto di Ranocchia in rosa. Non solo, la conoscenza di Inzaghi potrebbe favorirlo nell’integrazione in rosa oltre alla possibilità di giocare sulla sinistra al posto di Bastoni con Dimarco che potrebbe giocare anche da vice Gosens (senza Perisic manca un esterno per la corsia mancina). Al posto di Skriniar (come detto l’indiziato numero uno per la cessione) dovrebbe invece arrivare Milenkovic dalla Fiorentina. In scadenza a fine anno il serbo arriverebbe in nerazzurro per una cifra di circa quindici milioni pochi considerando che fino a qualche anno fa valeva più del doppio.