"O' PROGGETT, 'E STRUTTUR, O' CENTR' SPORTIV E O PRESIDENT ANTIPATICO'"

Una delle critiche più ricorrenti mosse al ben poco criticabile progetto societario del Napoli, è la mancanza delle "strutture". I tifosi le invocano, le esigono. Sono diventate un'ossessione pari solo a quella per i "toppleie" (con le curve sempre a 10 euro, però) e gli scudetti cui avremmo diritto per non si capisce quale motivo.E poi, immancabile, la vedovanza maradoniana, sarriana ed ora addirittura quella ferlainiana. A tal proposito, a soccorso delle nostre labili ed ingrate memorie, arriva l'attore Giovanni Parisi (Gerlando Levante in Gomorra 4)

"Il discorso delle strutture, è un qualcosa che manca da molto prima, non sono state realizzate in 90 anni. Io ricordo che Maradona era al centro Paradiso, di Paradiso non c'era niente. C'era un solo campo, ma era proprio un campo di patate, Maradona chiese a Ferlaino una tendostruttura per allenarsi al coperto, sta ancora aspettando (ride, ndr)"

Orbene, come da molti provato a sottolinare, il Napoli in quasi 100 anni di storia non ha mai avuto progetti, strutture, centri sportivi, settore giovanile top ecc. Ha sempre campato un po' alla giornata, tra intuizioni, colpi di sfiga e di fortuna e, proprio nell'epoca Maradoniana, di una contingenza astrale irripetibile e connessa anche a chiare volontà/sostegni politici di stampo democristiano.Ma ora deve avere tutto, contemporaneamente, pure con un nuovo Maradona da mettere in rosa prima possibile perché qui ci siamo stancati di arrivare secondi e di giocari i gironi ed anche gli ottavi di Champions. So cose che non ci emozionano più, mica come quando si pareggiava in casa 3-3 con il cittadella e Paolo Del Genio nella sua indimenticabile telecronaca (con il Napoli sul 3-1) ripeteva "abbiamo una rosa troppo superiore".

IL VERO PROBLEMA:"IL PRESIDENTE ANTIPATICO"

Ma, a questo punto, è evidente che certi pseudotifosi napoletani siano oramai troppo abituati a livelli che non meritano per niente. Così abituati, da doversi inventare nuove ossessioni e riscaldarne di vecchie. Ora, infatti, a quanto pare il problema principale del Napoli è un presidente "antipatico", non napoletano verace (ma non volevamo petrolieri e sceicchi cacciasordisti per "vinscere"?). Chest'è: a Napule vogliamo il classico ruffiano aizzapopolo. Una sort di masaniello danaroso ed incosciente, tutto core e niente cervello. Uno che spende e spande "almeno ci prova" e poi pure se fallisce che fa? Il presidente Masaniello, oltre ad essere simpaticissimo e totalmente genuflesso agli Ultras, ci deve anche dire le solite triccheballaccate che poi però ci fanno incazzare quando ce le vediamo ritorte contro:"Napoletani miglior popolo del mondo", "Napoli la più bella città del mondo", "i tifosi Napoletani sono i più calorosi di tutti" e bla bla. O' sole, o' mare, o' core e o' mandulin. Per taluni napolegni gli stereopi sono un rifugio rassicurante contro la realtà complessa (e spesso schifosa) che vivono tutti i giorni.

A NAPOLI TUTTO BELLO E PERFETTO

A Napoli è tutto bello e perfetto, dunque; il Napoli calcio ha la stessa storia del Real Madrid e, se non c'è l'ha, ora che da 10 anni finiamo in Europa e risultiamo la seconda forza in A, siamo obbligati a desiderarlo ossessivamente. Adl ha fatto l'affare della sua vita 15 anni fa e attualmente c'è la fila d'imprenditori da ogni dove che vogliono investire miliardi nella città e nella sua squadra.E poi ci svegliamo tutti sudati e vediamo che Napoli è tante cose, bellissime e bruttissime. Ma non è più lei, effettivamente, da quando il cancro della "vincite" si è diffuso senza più controllo e ci ha portato a vivere la stessa frustrazione di un Max Allegri qualunque, ma senza neppure l'ottavo (inutile) scudetto all'attivo.