Premesso: non sono mai stato una vedovella. Mai, in generale, in nessun ambito della mia vita. Non sono un chiagnazzaro che guarda al passato, ma uno che è sempre concentrato su presente e futuro. Quello che è stato è stato, contano l'oggi ed il domani. Soprattutto se va male, si incarta e si conserva l'esperienza come monito per non fare gli stessi errori nuovamente, non come santino per il quale versare inutili e patetiche lacrime di rimpianto e nostalgia. Il passato è statico, immutabile. Il futuro è nostro.

PERCHÉ GODO E MOLTO

Per questo, il buon Sarri, l'avevo già sfrattato dal cuore quando ho capito che voleva andar via, che chiedeva più soldi ("con il prossimo contratto mi voglio arricchire"), che parlava da tesserato/manager del Napoli di "squadra in smantellamento", facendoci grossi d'anni d'immagine e che trattava con il Chelsea, la squadra più spocchiosa e tra le più ricche della Premier, che ci sbatté fuori dalla Champions anche grazie alle furbate antisportive dei suoi giocatori (Drogbà in primis). Quindi, per me, Sarri era un bellissimo ricordo archiviato già da tempo. Saperlo alla Juve, ora, mi fa godere per diversi motivi. Ve li spiego.

L'ex Comandante a Torino è infatti un meraviglioso "cortocircuito multiplo" per tifosotti criptogobbi che dicono di tifare Napoli ma anelano da sempre la maglia a righe, per la Juventus che lo ha schernito e sminuito per anni e per Sarri stesso, dimostratosi pronto a succhiare il suo stesso sputo dal piatto nel quale tale sputo è rimasto per anni.

L'ex Chelsea alla Continassa è infatti un incredibile occasione per il Napoli, che è al secondo anno di Ancelotti e può sfruttare i problemi di "assestamento" che un uomo particolare come Sarri avrà quasi sicuramente nel mondo sabaudo, dove la sportività e la bellezza sono da sempre sacrificate all'altare del motto: "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Non solo: Sarri è la terza (forse addirittura la quarta) scelta della Juve, che a sua volta ha subito anche lo snobismo totale e ripetuto di Klopp e Guardiola, ben decisi a non lasciare la premier per la noiosa Serie A.

UN MESE PER PRENDERE CHI HA MENO TITOLI DI CONTE E ANCELOTTI

Un mese per sostituire Allegri e, alla fine, a Torino si sono dovuti accontentare di chi fino a ieri schernivano, sminuivano e osteggiavano, sapendo tra l'altro che costui ha un blasone di gran lunga inferiore a chi allena Inter e Napoli. Immaginate fosse successa qui una cosa del genere, quanto male saremmo stati capaci di farci da solo. E invece è successo a loro, a quellì lì; ai presunti perfetti che non sbagliano mai un colpo ed io me la sto godendo come non capitava da tempo.

Sentite a me: finitela di martellarvi da soli le gonadi. Per una volta, non siate i primi nemici di voi stessi.

Amen