LA CICALA E LA FORMICA...

Attenta Juventus...

I tifosi juventini si stanno chiedendo “ma cosa sta succedendo alla Juve?”. Improvvisamente il giocattolo non funziona più? O semplicemente sta subentrando una sindrome di appagamento? Oppure conseguentemente emerge il logorio del comando della classifica?

Io credo che le tre ultime prestazioni fornite dalla Juventus, mettano in obiettiva evidenza una forte lacuna palesata nel reparto difensivo dello schieramento bianconero. Si badi bene comunque, che ciò non necessariamente dipende dall'assenza forzata dei due più forti difensori del mondo, ma anche e soprattutto da un generale scollamento dei reparti.

A mio modesto avviso, una difesa non si regge solo sugli interventi diretti dei due centrali di sostegno, ma si avvale pure del rinforzo dei mediani del centrocampo, coadiuvati a loro volta dalla collaborazione dei laterali bassi. La solidità difensiva di una squadra si evidenzia quando i reparti sono in condizione di adattarsi velocemente al cambio di schema momentaneo.

Mi spiego meglio: i due centrali di centrocampo in fase di ripiego si abbassano al punto di allinearsi con i due terzini laterali per formare una sorta di argine di contenimento, atto a impedire i rifornimenti alle punte della squadra avversaria. Questa strategia si rende molto valida se poi, in fase di rilancio, si metteranno in atto con la dovuta velocità di esecuzione i meccanismi di rilancio per rifornire le punte, partendo dai laterali alti e disegnando le geometrie giuste per rifinire le azioni di attacco e segnare quindi il goal. Questo ha sempre voluto Allegri dai suoi ragazzi!

E qui mi vorrei soffermare, poiché sembra del tutto evidente che lo scacchiere dei bianconeri, fino a poco tempo fa, riusciva a realizzare con estrema facilità questi movimenti. Oggi invece e più precisamente, come avviene da più di una partita ( Lazio, Atalanta e Parma), le difficoltà incontrate dal centrocampo dei campioni d'Italia hanno messo a nudo errori in ogni reparto, che prima non si erano mai palesati. Tutto ciò non solo inficia il rendimento della difesa, ma anche (ahimè) il rendimento di Cristiano Ronaldo e Dybala, giocatori d'attacco che cercano lo scambio preciso e repentino per sferrare il tiro in porta risolutivo da tutte le posizioni. Poi, naturalmente, ci mettiamo nel calderone l'assenza forzata di difensori forti e navigati come Barzagli, Bonucci e Chiellini ed ecco spiegata la ragione di questa fase di arresto che non può essere paragonata ad una ipotetica crisi. D'altronde ci si deve ricordare che ogni anno, in questo periodo, la Juventus ha sempre accusato un abbassamento di ritmi, dovuto alla preparazione durante la pausa invernale, anche se questa non può e non deve essere la sola spiegazione delle battute di arresto della compagine bianconera, al netto delle ottime prestazioni di Lazio, Atalanta e Parma; formazioni di tutto rispetto che peraltro, stanno attraversando un momento di forma particolare, fornendo belle prestazioni di gioco ad alto livello.

Inutile mettere in dubbio nel complesso, il potenziale generale di una squadra che finora l'ha fatta da padrone incontrastata nel nostro campionato, come inutile è mettere in dubbio il pericolo di perdere il primato in classifica. Sarebbe oltremodo sciocco oltrechè praticamente impossibile solo il doverlo pensare! Il rallentamento di ritmo di tutta la compagine lo si deve imputare, a mio modesto avviso, anche a una questione mentale. Ci sono due fattori che potrebbero determinare una pericolosa metamorfosi di rendimento in negativo.

  1. L'appagamento di un obiettivo (in questo caso dell'ennesima ormai scontata conquista dello scudetto). Questo presupposto fa sì che l'atteggiamento dei giocatori, anche se non voluto, sia foriero di rilassamenti psichici ovviamente dannosi, che inducono allo spegnimento di quell' ”animus pugnandi” indispensabile per affrontare con il dovuto agonismo una partita di calcio. Infatti vorrei ricordare che in Champions si disputano partite di calcio particolari, oserei dire “battaglie cruente” (anche se certamente prive di spargimenti di sangue...) e quindi, l'atteggiamento attuale da parte dei giocatori juventini non è sicuramente il più consono per affrontare impegni, come quello contro l'Atletico Madrid, impegno che non concede più possibilità di rimedio, se non la sola replica della partita di ritorno da giocare al Wanda Metropolitano.

    L'illustre quanto popolare politico italiano recentemente scomparso, Giulio Andreotti, sosteneva che il potere logora chi non ce l'ha, ma in questo caso, mi sembra, che l'essere continuamente in cima alla classifica del campionato, stia particolarmente logorando i giocatori bianconeri. Io aggiungerei pure un altro aforisma pronunciato da Andreotti e cioè: parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina...

  2. L'atteggiamento di presunzione e qualche volta di arroganza spesso non paga, anzi quasi procura inevitabile nocumento a sé stessi, perchè aizza l'avversario a esibire una reazione con effetto moltiplicatore agonistico tale, da sopperire egregiamente alla superiore tecnica del più forte (vedi il caso Atalanta in Coppa Italia). Sono convinto infatti che potersi porre con umiltà all'avversario, dovrebbe essere il miglior teorema per trovare il modo giusto di contrastare in campo la compagine avversaria, da grande squadra quale infatti è la juventus. Insomma, un ridimensionamento dal punto di vista psicologico, a mio modesto avviso, ritengo che sia utile e necessario già da subito ai bianconeri, per affrontare gli impegni futuri senza patemi d'animo e soprattutto senza crisi di rigetto come sembra che stia succedendo da qualche tempo ad oggi.

A tale proposito mi sovviene in mente una favola semplice e molto conosciuta: quella della cicala e della formica dello scrittore dell'antica Grecia Esopo.

In questa favola si racconta che in piena estate, col caldo torrido di quel periodo, uno stuolo di formiche operaie lavorava con estrema lena e fatica per accumulare le provviste di cibo occorrente da affrontare in inverno, quando il clima sarebbe stato rigido e quindi proibitivo per procurarsi il cibo necessario. Una cicala posata su un ramo di un albero, si esibiva cantando e invitando le formiche a tenerle compagnia. Una di quelle formiche le rispose che era impossibile, poiché non era mai sufficiente il tempo a disposizione, per trasportare la quantità di cibo occorrente nelle loro case. La cicala le rispose che non bisognava esagerare. Valeva la pena godersi l'estate e poi avrebbe trovato il tempo necessario per provvedere all'occorrente nel momento opportuno. Così continuò a cantare fino a tutta l'estate. L'inverno arrivò puntuale e la cicala, col freddo, sentì ancora maggiormente lo stimolo della fame, ma andando in cerca di cibo capì che non sarebbe stato possibile trovarlo per la troppa neve, che aveva sepolto il terreno e coperto tutti i rami degli alberi già spogli. Allora le vennero in mente le parole della formica e pensando che lei avesse le provviste sufficienti per mangiare, decise di andare a trovarla bussando alla sua porta. La formica aprì e la cicala le chiese un po' di cibo per sfamarsi, ma la formica la riconobbe e le disse:” ma tu sei quella cicala che d'estate cantava sempre e ci derideva? Sì? Allora adesso balla e richiuse l'uscio di casa.

La morale di questa favola ci insegna che a non fare nulla ci si ritrova con nulla in mano.

Quindi riepilogando vorrei completare la mia disamina sul momento particolarmente negativo della juventus: oltre all'aspetto tecnico e quello della tenuta atletica è importante che Allegri curi soprattutto l'aspetto psicologico dei suoi ragazzi, per non fare poi la fine della cicala...

 

1942pipporossonero