In occasione dell’incontro di Coppa Italia di questa sera, 20 aprile, tra Juventus e Fiorentina non ho potuto fare a meno di pensare al curioso caso delle “rivalità” tra la squadra piemontese ed un buon numero di compagini di Centro e Sud Italia.

Non è una novità che i tifosi di Fiorentina, Roma e Napoli, ad esempio, provino un forte sentimento di disprezzo nei confronti dei bianconeri, ma questa antipatia non è ricambiata del tutto. Vi è, infatti, una forte discrepanza che riguarda il valore che le tifoserie danno a questi incontri. Per la viola ed il Napoli la sfida contro la Juventus è addirittura l’incontro più sentito della stagione, per la Roma i bianconeri rappresentano la seconda rivale più disprezzata, alle spalle solo degli odiati cugini biancocelesti. Lo stesso non può essere detto per i tifosi della Vecchia Signora: è evidente che non ci sia simpatia verso le squadre citate ma chiunque conosca la tifoseria in questione sa bene che per i sostenitori bianconeri le Rivali, con la maiuscola, sono sostanzialmente tre: Torino (per ovvie ragioni geografiche), Inter e Milan (per ragioni sportive). La rivalità con i nerazzuri, come sappiamo, è diventata senza dubbio la più sentita in particolar modo dopo le vicende legate allo scandalo Calciopoli del 2006.

Le rivalità tra squadre e tifoserie si basano, in linea generale, su tre fattori: territorio, competizione sportiva, fattori culturali. E, senza bisogno di ribadirlo, la suddetta rivalità deve essere percepita in egual maniera da ambo le tifoserie. Così non è per la partita di questa sera, ed appare evidente che la mancanza di una rivale cittadina, argomento valido sia per Fiorentina che per il Napoli, abbia spostato l’attenzione sulla squadra solitamente più vincente ed influente d’Italia. Il nostro, però, non è un caso isolato, ed in queste poche righe vorrei analizzare brevemente un’altra “rivalità” a mio avviso poco autentica e quasi costruita a tavolino, paragonandola infine ad una che è invece l’emblema di tutto ciò che partecipa alla costruzione sentita ed autentica di una rivalità carica di odio, passione e risentimento.

Il caso tedesco: FC Bayern - Borussia Dortmund
Definito impropriamente Der Klassiker, l’antagonismo tra Bayern e Borussia Dortmund inizia solo a metà degli anni 90 del XX secolo, con la crescita dei gialloneri che si laureano campioni nazionali nel ‘95 e ‘96. La sfida tra i bavaresi ed il Dortmund non ha nulla di più e nulla di diverso dalle rivalità che hanno come protagonisti lo stesso Bayern ed il Borussia Monchengladbach negli anni 70, l’Amburgo negli anni 80 ed il Werder a cavallo tra gli anni 90 e primi anni 2000.
I bavaresi non hanno una rivale fissa, almeno dal punto di vista sportivo, e l’antagonista principale cambia a seconda della forma storica delle altre compagini. La definizione “Klassiker” è fuorviante, questa sfida nulla ha in comune con l’omonimo Clàsico tra Real Madrid e Barcellona, e soprattutto è decisamente fuori luogo definire un classico una sfida che ha cominciato ad essere rilevante soltanto negli anni 90. Le vere rivali di Bayern e Dortmund sono Norimberga, per i bavaresi e Schalke 04 per i gialloneri. Rivalità di natura geografica e dunque immutabili, nonostante la differenza tecnica ed economica tra le due selezioni bavaresi sia enorme.

Il caso opposto: Old Firm
Faida ultra-secolare, l’Old Firm è la summa di tutte le rivalità calcistiche esistenti. Come detto in precedenza una rivalità si basa su fattori sportivi, geografici e culturali: l’accesa sfida tra Rangers e Celtic ha tutto e anche di più. Sono di gran lunga le squadre più titolate della (ormai modesta) lega scozzese, entrambe hanno sede a Glasgow e, soprattutto, hanno posizioni politico-religiose agli antipodi. Proprio questo fattore rende il derby in questione decisamente peculiare ed interessante. Seppur vero che altre rivalità riescono a permeare nel tessuto sociale di una città, basti pensare a River Plate-Boca Jrs a Buenos Aires, dove viene riproposto il solito schema “squadra dei ricchi contro squadra del popolo” che è proprio anche del famosissimo Fla-Flu a Rio de Janeiro, nessuna di queste tocca contemporaneamente il fattore etnico, politico e religioso. Autoctoni contro discendenti di immigrati irlandesi, unionisti contro indipendentisti, protestanti contro cattolici. Una vera e propria miscela esplosiva che eleva questa sfida a qualcosa di più di una semplice rivalità calcistica fatta di scaramucce e sfottò, e che la porta di diritto su un piano socio-culturale a 360 gradi.

In conclusione, non basta del risentimento unilaterale o una competizione ad alti livelli per qualche stagione per creare una Rivalità. Come già detto, Fiorentina e Juventus non sono rivali perché mancano sostanzialmente tutti i fattori che costituiscono una vera rivalità, così come non lo sono Bayern e Dortmund perché non può bastare lottare per il titolo a metà anni '90 e di nuovo durante l’era Klopp per definirsi tali.
Una rivalità è qualcosa di più, di viscerale, che perdura nel tempo, che coinvolge elementi sportivi e non solo e che appassiona ambo le parti allo stesso modo, e Fiorentina-Juventus non è nulla di tutto ciò.