Uno dei temi più caldi dell'ultima sessione invernale di calciomercato è indubbiamente stata la ricerca del tanto agognato centravanti da parte della Juventus, che tra le squadre di vertice è quella che ha faticato maggiormente a trovare la rete.
Il rendimento sotto porta degli attaccanti bianconeri non ha soddisfatto nessuno ed una parziale motivazione va cercata proprio nell'assenza di un attaccante puro con fame di gol, problema drasticamente peggiorato dopo la partenza di Cristiano Ronaldo direzione Manchester.
Prima dell'arrivo di Dusan Vlahovic, la Juventus non disponeva di un centravanti d'area di rigore di alto profilo, in quanto il reparto offensivo dei bianconeri è composto da una seconda punta iper-tecnica come Dybala, un’ala elettrica come Chiesa, il giovane Kaio Jorge e 2 attaccanti dinamici come Kean e Morata, il primo più fisico del secondo ma, a mio parere, giocatore di seconda fascia.
E' invece sull'attaccante spagnolo che ritengo di dovermi soffermare, un giocatore continuamente giudicato secondo schemi e parametri che non gli appartengono.
Partiamo subito da un presupposto, Morata non è un centravanti e purtoppo si è trovato spesso a dover ricoprire questo ruolo e non soltanto alla Juventus. A dirla tutta, l'ex Real e Atletico Madrid è tutto ciò che un centravanti non dovrebbe essere: pensa troppo, non ha la giusta dose di cattiveria sotto porta e non sa giocare adeguatamente spalle alla porta mentre, al contrario, si esalta nei movimenti senza palla, ha un grande cambio di passo e si trova più a suo agio partendo defilato piuttosto che come riferimento centrale statico. Le stesse parole pronunciate recentemente da Massimiliano Allegri confermano che nei mesi precedenti lo spagnolo abbia di fatto giocato "fuori ruolo", ma questa non dovrebbe essere una novità per coloro che seguono il calcio di alto livello. Morata ha sempre dato il meglio di sè vicino ad un bomber vero (Tevez e in parte Llorente in bianconero, Ronaldo a Madrid e a Torino) così come la sua esperienza londinese in maglia Chelsea oltre all'ultimo periodo alla corte di Allegri testimoniano quanto vada in difficoltà quando il riferimento offensivo è lui. Alvaro Morata potrebbe essere considerato una seconda punta/ala sinistra atipica ma, a dire il vero, non è un attaccante facilmente classificabile in rigidi schemi o ben definiti ruoli in campo ma è quasi vittima della naturale tendenza umana a catalogare tutto ciò che ci circonda. L'uomo ha la necessita di ordinare e classificare per poter comprendere meglio il contesto in cui esso vive ma talvolta questa operazione anzichè aiutare a conoscere la realtà lo allontana da essa, irrigidendo la mente in schemi prestabiliti che non consentono la totale comprensione di un fatto o fenomeno.
Lo spagnolo, a mio parere, soffre proprio questa tendenza generale (che coinvolge tifosi, critici e addirittura alcuni allenatori) a semplificare eccessivamente qualsiasi tematica che necessiti invece un maggiore approfondimento oltre ad una sufficiente elasticità di pensiero finendo per l'appunto per essere valutato basandosi su dei parametri che non sono a lui congeniali. Con l'arrivo di Vlahovic in bianconero si sono già intravisti sprazzi del miglior Morata, già decisivo con un assist al bacio verso il nuovo arrivato Zakaria contro l'Hellas allo Juventus Stadium, e se riuscirà a dare continuità giocando a fianco del serbo reputo sia giusto che la dirigenza bianconera valuti il suo acquisto a titolo definitivo in quanto ritengo le caratteristiche dello spagnolo non solo molto funzionali alla causa bianconera ma anche e soprattutto particolarmente rare da trovare altrove.