Niente filotto per i bianconeri, fermati al Penzo dal bel gol di Aramu nella ripresa e incapaci di reagire da grande squadra. Lo stop di Venezia è però solo l’ultimo di una serie di orrori bianconeri dove i danni causati dalla dirigenza si manifestano senza vergogna alcuna e, a mio avviso, la situazione attuale di Madama si può riassumere in tre freddi concetti: tante bugie, troppi infortuni e poca, pochissima qualità in campo.

Andiamo per ordine
Bugie: Incessantemente ripetute da mesi a questa parte da dirigenti attuali e passati, prima e dopo le partite senza che ci sia la minima decenza di accettare la realtà. Non mi riferisco alle vicende extra campo che riguardano il club ma esclusivamente ai commenti relativi a mercato e rosa a disposizione degli ultimi due (forse anche tre) allenatori. Paratici, Cherubini, Nedved, tutti d’accordo su una cosa: la squadra è forte, non c’è di cui preoccuparsi. Peccato che la realtà dei fatti sia ben diversa. Se i singoli giocatori sono tutto sommato validi, è la costruzione della rosa ad essere da film horror, calciatori scelti in quanto parametri zero o presi in fretta e furia. Necessario, a riguardo, segnalare il clamoroso episodio mostrato dalle telecamere di Prime Video in cui Paratici e Nedved discutono della assoluta necessità di acquistare un centravanti entro il giorno seguente e non hanno idea di come muoversi. Due scene dopo, l’attuale Director of Football del Tottenham sottolinea l’importanza della programmazione nei grandi club, roba da comiche.

Infortuni: All’ordine del giorno. La rosa appare logora e senza prospettive ma, come appena detto, per la dirigenza il problema non sussiste, ai vertici del club sembrano ignorare le ultime 2 stagioni e mezzo in cui il calo, anche fisico, è netto ed evidente ma per qualcuno forse si è ancora da scudetto.
Un occhio di riguardo va riservato a Paulo Dybala, sostituito dopo nemmeno 12 minuti di gioco apparentemente per un fastidio al ginocchio, non riesce ad essere il vero faro della squadra. Le qualità sono indiscutibili e non reperibili da altri componenti della rosa attuale ma i continui stop fisici gli impediscono di avere la continuità necessaria per essere il leader quantomeno tecnico, se non di personalità, della squadra. Purtroppo andrebbero fatte valutazioni sul rinnovo che sembra essere in dirittura d’arrivo da mesi ma alla fine non si chiude mai e questo ritardo potrebbe essere anche un bene,­ dato che non si posso investire 10 milioni netti annui su un giocatore spesso ai box, per quanto faccia male al cuore dirlo viste le sue enormi capacità.

Poca qualità: Sotto gli occhi di tutti sia in mezzo al campo che davanti, soprattutto quando Paulo Dybala non è in campo, eventualità non così rara. La rosa attuale è talmente mal assortita da mostare lacune sostanzialemente ovunque ma i disastri maggiori si notano da metà campo in su. Il tentativo di 4-2-3-1 di Massimiliano Allegri ha colmato l’incapacità cronica di gestire il pallone con serenità di alcuni centrocampisti (Bentancur su tutti) oltre a mettere più a proprio agio Locatelli, abbassato sulla linea dei centrali in fase di impostazione. Avanzando i terzini, utili a garantire ampiezza e sovrapposizioni, e schierando tre giocatori dietro l’unica punta ha anche facilitato la creazione di occasioni ma tutto ciò non basta per rendere la Juventus una squadra temibile e in corsa per i primi quattro posti. La mancanza di personalità di interpreti molli come Morata, Kulusevski, Rabiot, Kean e anche Bernardeschi (ritenuto da molti in grande spolvero solo perché le sue prestazioni sono passate da disastrose a discrete) per dirne alcuni, non si risolve con un cambio di modulo ma con una attenta campagna acquisti e cessioni.

Questa, a mio parere, la sintesi di una Juventus con poca qualità, poco carattere e ancora meno organizzazione ai vertici.
L’unica medicina efficace contro la mediocrità degli ultimi tempi è la presa di coscienza da parte della dirigenza che la rosa attuale va corretta pesantemente sia in uscita che in entrata, senza seguire improbabili occasioni di mercato che ben presto si sono trasformate in pesanti ingaggi difficili da giustificare.