In questa stagione grama di soddisfazioni, per la Juventus a mancare è stata la costanza ed in varie occasioni la vittoria, ma di certo non gli infortuni, che anzi abbondano. Il forfait di Manuel Locatelli durante il derby d’Italia, uscito tra gli applausi dello Stadium come se prendere un calcio in faccia e poi lesionarsi un legamento fosse un merito, è solo l’ultimo di una lunga lista, a cui si aggiungono i vari Chiellini, Bonucci, Danilo, Kaio Jorge, Zakaria, Bernardeschi, Mckennie, Chiesa, Ramsey (ovviamente) e l’immancabile Paulo Dybala. Sì, ho menzionato quasi l’intera squadra, perché dalle parti della Continassa ci si infortuna spesso e volentieri.

Sia chiaro, gli infortuni colpiscono tutti, ma sappiamo bene che a vincere sono le squadra che eccellono non solo a livello tecnico ma anche fisico, come forma ed integrità. Nel calcio degli ultimi decenni è aumentata la longevità della carriera dei calciatori ma gli infortuni non accennano a diminuire, soprattutto quelli di natura muscolare e che riguardano i legamenti del ginocchio oppure i tendini. Se questo fenomeno è in parte naturale ed inevitabile, dato il costante sforzo a cui il corpo viene sottoposto, è impossibile non segnalare un fattore che come ben sappiamo aumenta vertiginosamente il numero di stop legati a problemi fisici: troppe partite e pochi allenamenti.

Il bisogno di maggior riposo (intorno a 6/7 giorni tra un incontro ed un altro) è stato evidenziato a più riprese da svariati addetti ai lavori, allenatori in primis (ad esempio Maurizio Sarri in Italia), ma le volontà di FIFA, UEFA e club d’élite sembrano spingere verso tutt’altra direzione. Tra Champions League allargata, Superlega, Mondiale per Club e l’indecente proposta di Infantino di giocare il mondiale in tutti gli anni pari, è chiaro che la mucca chiamata calcio, oramai stremata, verrà ulteriormente munta. A piangere saranno il già fitto calendario, la salute dei calciatori e nostro malgrado anche il livello del calcio espresso, perché come hanno capito anche i sassi “più partite = meno qualità” è un’equazione tanto semplice quanto veritiera.

Concludo tornando a parlare della mia squadra di riferimento. La rosa della Juventus è in parte logora e le condizioni di senatori come Chiellini, Bonucci ed Alex Sandro lo testimoniano a gran voce, a preoccupare però non è soltanto l’incessante frequenza dei problemi fisici e la varia natura di essi, seppur prevalentemente muscolari, ma anche e soprattutto il fatto che a farsi male sono tutti o quasi. Anche il nuovo arrivato Zakaria ha dovuto riposare forzatamente per circa un mese (33 giorni, dati Transfermarkt) a causa di un problema agli adduttori. Sembra dunque che l’aria della Continassa faccia più male che bene e che forse al J-Medical non ci si riesca a distinguere in positivo per capacità nella risoluzione definitiva delle problematiche di natura muscolare.

Ritengo a tal proposito che la proprietà farebbe meglio ad investire in strutture più adeguate ed efficienti invece di riversare somme vertiginose in altri settori controllati dalla famiglia, come ad esempio la produzione di veicoli militari da spedire in giro per il mondo per poi invocare l’uccisione di un Capo di Stato e auspicare tramite le proprie testate d’informazione l’invio di armamenti e il prosieguo della guerra nella parte orientale del continente europeo.

 

G.D.