Nel corso dell’ultima settimana si è tanto chiacchierato del momento di flessione subito dall’Inter guidata da Simone Inzaghi, spesso e volentieri evocando una presunta “crisi”, termine sempre di moda quando si vuole parlare a sproposito dell’andamento di una squadra.
Senza dubbio le sconfitte patite contro Milan e Sassuolo rischiano di essere dei macigni ai fini della corsa scudetto, ma è scorretto ed ingeneroso valutare i nerazzurri solo per quanto mostrato nelle ultime uscite in cui sono sembrati a tratti poco brillanti.

La rimonta firmata Olivier Giroud subita nel derby è certamente un momento cruciale del campionato, ma limitarsi a giudicare il risultato senza valutare la prestazione non aiuta di certo a comprendere i reali valori delle due squadre meneghine. Se il netto calo mostrato durante la seconda frazione è ingiustificabile ed anche preoccupante è anche vero che la differenza mostrata nel primo tempo è abissale. Forse sono troppo severo con i rossoneri, ma durante la prima frazione di gioco sembrava si stesse assistendo ad una contesa tra una squadra di professionisti ed una selezione amatoriale, con l’Inter che quasi prendeva a “pallate” gli odiati cugini.
Situazione ben diversa, a dire il vero, quella a cui abbiamo assistito a San Siro contro il Sassuolo di Dionisi. Poco da dire, i neroverdi hanno stra-meritato di vincere e ancora una volta si sono confermati un’ottima squadra, sopratutto in fase offensiva, capace di mettere in difficoltà chiunque. Uno scivolone, però, che non può suscitare né la disperazione tra i tifosi interisti, né le critiche talvolta feroci da parte degli addetti ai lavori che ho potuto leggere ed ascoltare in quest’ultima settimana.

Non ci dobbiamo dimenticare che la "beneamata" è seconda in classifica anche in virtù di una partita disputata in meno rispetto ai cugini rossoneri e reputo doveroso segnalare, inoltre, come molti osservatori si siano disinteressati del fatto che l’Inter venga da un vero e proprio tour de force, dovendo affrontare a stretto giro di posta Napoli, Milan, Roma e Liverpool.
Il calendario ha dunque costretto i nerazzurri ad una serie di impegni gravosi per qualsiasi squadra. La compagine guidata da Inzaghi, è bene ricordarlo, è stata capace di giocare pressoché alla pari contro il Liverpool di Jurgen Klopp, una delle tre squadre più forti al mondo, e dispone della miglior rosa del nostro campionato.

Chi, in Italia, può vantare dei difensori rocciosi ed imponenti come lo slovacco Skriniar e Bastoni? C’è un vertice basso migliore di Marcelo Brozovic nel nostro campionato? Ed una mezzala devastante come Barella? Questi interpreti, uniti anche al croato Perisic, onnipresente sulla fascia, e alla coppia d'attacco composta da Edin Dzeko e Lautaro Martinez, seppur in calo, fanno dell’Inter una squadra difficilmente eguagliabile sul piano qualitativo, e non ho dubbi che proprio la qualità di cui dispone la squadra di Inzaghi sarà la chiave di questa stagione e determinerà la corsa scudetto a favore dei nerazzurri.

Lo scontro di questa sera contro il Genoa saprà sicuramente dirci di più del periodo buio degli attuali campioni d’Italia, svelando, almeno in parte, se si tratti di una semplice flessione o, come pensano in molti, di una vera e propria crisi di risultati, nel mentre sarebbe tuttavia più opportuno valutare la stagione nella sua interezza senza farsi condizionare dagli ultimi risultati poco incoraggianti.

 

Giovanni D.