Champion League. Atletico Madrid – Juventus 2 – 0

Abbiamo atteso tutti spasmodicamente questa partita da tanto tempo. Eravamo convinti che i ragazzi di Allegri avrebbero dato tutto per portare a casa un risultato positivo, ma così non è stato! Cosa è successo ai bianconeri che, fino a un certo punto della partita, pur non brillando, erano riusciti a contenere gli spagnoli? La gara difficile e parecchio sofferta, sembrava avviata sui binari inevitabili dello zero a zero, quasi a presagire un relativo facile ritorno a Torino, dove sarebbe bastato vincere con almeno un goal per ottenere la qualificazione ai quarti. Invece ad un certo punto della gara è arrivato il crollo. Improvviso quanto inaspettato!

Ma andiamo per ordine per trovare le possibili spiegazioni.

Ho avuto la sensazione che la Juve, a dire il vero, sia scesa in campo con la solita "mania del non prendere goal" lo si è capito peraltro dalla scelta operata da Allegri, preferendo sulla fascia destra un De Sciglio inefficiente, inadatto ad affrontare questo tipo di partite, al posto del più esperto Cancelo. L'ex milanista si è rivelato il punto debole dello schieramento bianconero; meglio sarebbe stato infatti schierare Cancelo sin dall'inizio, giocatore non solo più esperto, ma anche più tecnico in quel ruolo, specie se pensiamo infatti, che proprio nella fascia destra della Juve sono arrivati i maggiori pericoli. Ecco spiegato in parte uno dei motivi che hanno determinato le lacune bianconere accusate ieri. La presenza di Cancelo avrebbe dato una spinta propulsiva in avanti e avrebbe risparmiato alla Juve tante incertezze tecniche dovute ai maldestri interventi dell'ex milanista ripercuotendosi sul morale di tutta la difesa.
Ma se Allegri ha creduto di puntare su un giocatore più adatto a difendere piuttosto che a dare spinta al centrocampo, avrebbe potuto allora ricorrere all'apporto di Rugani, le cui doti di recupero sono più adatte a soddisfare le intenzioni difensivistiche del tecnico livornese. Ma col senno di poi sono piene le fosse… come diceva il Manzoni, quindi è perfettamente inutile ora recriminare o piangere sul latte versato!
Mi preme sottolineare pure la prova fornita dal duo centrale Bonucci – Chiellini, infatti non mi sembra che essi siano stati all'altezza della situazione e per nulla determinanti come in parecchie altre occasioni. Essi hanno concesso troppe possibilità alle punte dei “colchoneros”, ne ricordiamo tre peraltro molto eclatanti: La prima occasione è stata sfruttata male da Diego Costa che si involava sulla tre quarti verso la porta bianconera. Il centravanti lanciato bene da un compagno in profondità non è stato contrastato a dovere da Bonucci che nulla ha potuto per interrompere la rincorsa e il tiro finale, fortunatamente calciato di poco a lato da Diego Costa.
La seconda occasione ha visto Griezmann calciare fortissimo un pallone in porta finito sulla traversa anche perchè leggermente deviato dal portiere Szczesny (il migliore dei suoi).
La terza occasione l'ha avuta Morata che ha colpito di testa agevolmente a seguito di una leggera manata data a Chiellini. In un primo tempo l'arbitro convalidava il goal, ma poi sollecitato a consultare la VAR, riteneva di annullare la segnatura e graziare la difesa Juventina, comunque decisamente distratta in quell'occasione.
Si avverte uno strano scricchiolio nel reparto difensivo Juventino che in passato è sempre stato considerato il punto di forza dello schieramento di Allegri. Completava il quartetto della difesa il terzino sinistro Alex Sandro che, a mio modesto avviso, non è naufragato completamente in questa infausta serata di Madrid. Il brasiliano però non è stato incisivo come gli era spesso successo in passato, magari perchè sollecitato a stare basso per esigenze tattiche e ambientali. Ci si aspettava da lui un apporto più consistente per sviluppare le manovre di affondo offensive sulla fascia sinistra. Riepilogando, si può tranquillamente affermare che tutto il pacchetto difensivo ha meritato una totale bocciatura. Se un voto bisogna assegnare, credo che un 5 sia alquanto magnanimo e incoraggiante per il riscatto della partita di ritorno a Torino.

Continuando la disamina di questa partita, non si può non accennare alle lacune palesate nel settore di centrocampo, dove un Matuidi sempre più falloso del solito ha rischiato più di un cartellino giallo che invece l'arbitro gli ha generosamente risparmiato. Certamente in caso di eventuale espulsione, la Juventus, giocando in inferiorità numerica avrebbe ulteriormente aggravato il bilancio negativo della serata. Pjanic ha sofferto particolarmente la dinamicità di Koke e Saul ed è parso molto più impacciato e confuso di quello che in effetti è sembrato. Forse le condizioni fisiche del bosniaco non erano certamente delle migliori, ma questo non deve apparire una scusa buona per assolvere la prova negativa del regista Juventino, il quale è mancato nei suoi lanci proverbiali in direzione di Ronaldo e Mandzukic, ma soprattutto nei passaggi sul corto con i due colleghi centrocampisti anch'essi in serata no. Meglio sarebbe stato se questo compito fosse stato assegnato a Bentancur che forse ha corso più di tutti in quel settore ma non ha trovato la giusta collaborazione da parte dei suoi compagni, tanto da subire un'imbarcata generale a centrocampo dove i giocatori dell'Atletico sono stati superiori in tutto, in mobilità, in agilità e soprattutto nei contrasti che hanno determinato una superiorità ineccepibile da parte dei “colchoneros” di Simeone. Darei un 5 di incoraggiamento al centrocampo juventino, ma con tutta sincerità sarebbe certamente poco verosimile. Mi limiterò ad assegnare un 4 che non ammette motivi di replica.

E giungiamo a esaminare il reparto di attacco, ieri decisamente fuori partita e assente in modo alquanto inspiegabile. Trovare le motivazioni per giustificare la prova assai confusa e opaca di tutto il reparto è sicuramente un compito arduo. Mi limiterò a mettere in evidenza ciò che tutti abbiamo visto e sicuramente il comportamento decisamente deludente di ogni singolo elemento.

Ronaldo. Forse è stato l'unico dei tre attaccanti che si è dato da fare maggiormente mettendo in evidenza la sua buona volontà di essere incisivo. In un paio di occasioni ha cercato il goal, trovando però sempre pronto il portiere Oblak, il quale è risultato decisivo specie in occasione di una punizione-bomba calciata dal fenomeno portoghese. Altro di più Ronaldo non ha potuto fare, poiché pure lui è stato risucchiato dal vortice della inconcludente serata bianconera.
Dybala merita un capitolo a parte. L'argentino da parecchio tempo non sembra più lui. E' vero che ultimamente Allegri gli sta dando la possibilità di esprimersi al meglio in campo, ma è altrettanto vero che la natura di questo giocatore non è quella che vuole Allegri. Io ricordo che quando la Juve lo prelevò dal Palermo, passarono tre mesi prima di essere utilizzato dal mister toscano. Fino allora Dybala aveva conosciuto solo la continuità della panchina. Cito questo particolare per risaltare il fatto che tra i due non c'è mai stato un vero e proprio feeling. Forse la presenza di Ronaldo ne limita le sue caratteristiche offensive, ma sta di fatto che la Joya, da qualche tempo a questa parte, ha subito una incomprensibile involuzione tecnica che ne ha ridotto notevolmente il suo potenziale di realizzatore.
Ieri pure Mandzukic è mancato nelle sue funzioni offensive. Il croato non ha mai mancato di assolvere egregiamente il suo compito di abile punta di riferimento. Sono mancate le sue abili sponde verso i compagni. Sono mancati decisamente i suoi colpi di testa ed è mancata in generale la sua funzione di grimaldello nei confronti della difesa avversaria. Abbiamo tutti potuto notare invece spesso “Marione” nella propria area di rigore a difendere e dare una mano per rintuzzare le folate offensive dei madrileni. Spesso Mandzukic è stato chiamato a colpire di testa i palloni alti che i “colchoneros”, spinti dai propri sostenitori, assiepati in massa in uno stadio gremito in ogni ordine di posto, crossavano in area bianconera alla ricerca spasmodica del goal. E' significativo infatti notare che i due goal spagnoli siano stati realizzati dai due difensori centrali di origine uruguagia: Gimenez e Godin, testimoniando il fatto che la squadra italiana era troppo contratta nel difendere il risultato di zero a zero.

Mi dispiace dover accusare l'atteggiamento della squadra di Allegri che è mancata in tutto. E' mancata la volontà di vincere la partita, è mancata la volontà di osare maggiormente con azioni di attacco più corali, ma è mancata soprattutto nell'interpretazione psicologica della partita. E sì che l'Atletico, appena iniziata la partita, non aveva mostrato subito quell'aggressività che caratterizza sicuramente la maggiore risorsa di questa squadra! I bianconeri sono scesi in campo convinti di poter controllare agevolmente la partita, sicuri di non dover soccombere, come poi purtroppo è successo inevitabilmente. Ancora una volta il fattore psicologico ha pesato notevolmente sull'esito della partita, un po' come era successo a Bergamo in occasione dell'incontro di coppa Italia contro l'Atalanta! C'era un solo modo per contrastare l'avversario ieri: combattere!! La Juventus non solo non lo ha fatto, ma non ha nemmeno tenuto il ritmo dei “colchoneros” che nel secondo tempo è stato più incessante e ossessivo. La differenza tra le due squadre si è acuita maggiormente quando al pressing degli avversari si è opposta la supponenza dei giocatori di Allegri.

Ora signori, se una squadra mira alla conquista di un trofeo che ormai da troppo tempo insegue, non è questo il tipo di approccio per affrontare le partite da vincere! Non basta un Ronaldo tecnicamente superiore a tutti per vincere partite sicuramente difficili, ma tutta la squadra deve dimostrare di essere in grado di poterlo fare mostrando umiltà e rabbia. Quella rabbia accumulata in tanti anni in cui le finali perse avrebbero dovuto insegnare qualcosa ai bianconeri...

Chiellini intervistato a caldo a fine partita, ha focalizzato gli errori commessi in campo e giustificando una sconfitta pesante che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Ha pure promesso che a Torino, la juve ribalterà il risultato con disarmante sicurezza, quasi a significare che quello di ieri sia stato un incidente da trascurare, poiché la partita di ritorno dovrà essere un avvenimento inevitabimente favorevole e facilmente realizzabile. Vorrei ricordare a Chiellini che per superare gli ottavi occorrerà alla juventus vincere con 3 goal di scarto, ma la cosa più importante è che a Torino, la difesa dovrà essere inappuntabile! Infatti, subire un goal eventuale quanto inaugurabile, complicherebbe parecchio le cose, perchè l'animus pugnandi della squadra di Simeone non concederebbe mai agli avversari il privilegio di segnare 4 goal per eliminarli!

E per finire, il buon Chiellini sappia che superare questo ottavo di finale non sarà poi così proibitivo come sembrerebbe, basterà che la Juve giochi da Juve tanto da meritarsi la promozione ai quarti di finali come in parecchi si auspicano che debba necessariamente verificarsi! AD MAIORA.

 

1942pipporossonero