Vincenzo Italiano sta bene a Firenze, anche dopo la cessione di Vlahovic: è questa la notizia delle ultime ore in casa Fiorentina.

La cessione dell’attaccante serbo non avrà di certo fatto felice l’allenatore nato in Germania, ma di origini siciliane. Questo è ovvio! A chi avrebbe fatto piacere perdere il giocatore più forte del campionato a metà stagione e con degli obiettivi europei in pieno svolgimento? A nessuno!
Ma la Fiorentina era sempre stata molto chiara con lui, nessuna cessione a sorpresa. La società, dopo aver fatto di tutto per rinnovargli il contratto, ha capito che prima sarebbe stato venduto e meglio sarebbe stato per le casse gigliate. Infatti, si è trattata di un’operazione economicamente straordinaria (la più ricca nella storia italiana delle finestre di mercato invernali), ma a livello tecnico una vera e propria disgrazia.
D’altra parte chi segue, come me, Vincenzo Italiano da qualche anno sa che non si abbatte neanche per molto peggio. Le promozioni ottenute con Trapani e Spezia ne sono la più grossa testimonianza, perché arrivate senza aver mai goduto dei favori del pronostico.

E allora ecco che Italiano vuole continua a credere nei “miracoli sportivi” anche quest’anno, però senza obblighi.
Mi spiego: le sette sorelle avevano un organico superiore a quello della Fiorentina prima, figuriamoci ora senza Vlahovic. Ed è questa l’unica cosa, a mio personalissimo parere, che lui chiede a Rocco Commisso, Joe Barone e Daniele Pradè: non avere nei confronti della piazza obiettivi internazionali. Se la Viola si qualificherà per la Conference League o per l’Europa League della prossima stagione ben venga, ma sia chiaro che per organico la compagine gigliata debba puntare alla parte sinistra della classifica e stop.
Con la Lazio il primo esame, tuttavia senza cadere nel ridicolo: aspettarsi subito miracoli da Cabral e Piatek sarebbe stupido e da persone in malafede. Come ha detto in conferenza stampa lo stesso Italiano, possono dare, a modo loro, un contributo diverso ma ugualmente decisivo alla Fiorentina, rispetto a quello che ha offerto Vlahovic.

Chiosa su chi sarà titolare tra i due nuovi centravanti della Viola: Piatek è a Firenze da più tempo, ma ha passato una settimana difficile dal punto di vista fisico. Quindi provare a prevedere le scelte di Italiano stavolta è ancora più difficile del solito (c’è addirittura chi pronosticava Nico Gonzalez nueve, però è tornato malconcio anche lui dagli impegni sudamericani) ma, mi sbilancio, da qui a due mesi il titolare della Fiorentina per me sarà Cabral, per un semplicissimo motivo: il tecnico predilige centravanti di manovra a finalizzatori puri, quest’ultimi invece utilissimi, sempre nell’ottica sua, a gara in corsa o in match in cui serve riempire subito l’area di rigore avversaria.
Per tutto questo io scelgo Cabral come futuro attaccante centrale (con la speranza che gli esterni d’attacco e gli interni di centrocampo garantiscano un maggior numero di segnature) della nostra squadra.
E voi?