Di solito le pagelle si leggono a caldo ma stavolta, vista la sontuosità della vittoria viola di ieri, spero che si possa continuare a gustare tale successo anche a distanza di tempo.

Vi lascio quindi alle pagelle della Fiorentina che, nel mio piccolo, sono ispirate a quelle pepate e bellissime che, qualche tempo fa, il giornalista Paolo Ziliani realizzava per la nota trasmissione sportiva Mediaset: Controcampo.

Pagelle della compagine gigliata

Terracciano 7-: incolpevole sul goal, sempre pronto nelle altre circostanze (una sola parata difficile). Sicuro.

Dodò 7-: spinge sbagliando poco e diventa devastante nell’azione del secondo goal della Fiorentina. Rigenerato.

Martinez Quarta 6+: come sempre principesco ma con qualche amnesia, che anche ieri si concede. Comunque solido.

Igor 8,5: insuperabile in ogni circostanza, fa sembrare facili anche interventi difficilissimi. Immenso.

Biraghi 6+: gara sufficiente, con un segno più davanti al voto che si merita per essere rimasto in campo così a lungo, nonostante un problema al piede. Stoico.

Amrabat 7,5: contro le grandi spesso si vesta della sua versione “Mondiale”, perché sfrutta più facilmente le sue doti di diga e meno quelle di playmaker. Straordinario.

Mandragora 6+: giocatore utile, disciplinato, bravo nel disinnescare il fosforo del Milan targato Bennacer. Ordinato.

Ikoné 7+: taglia a fette la difesa milanista. Grimaldello.

Bonaventura 7=: non si ferma mai, a dispetto dell’età, aiutando la squadra in entrambe le fasi. Stantuffo.

Nico Gonzalez 7: il calciatore più forte della rosa, ovviamente a mio parere, è ancora al 60%-70%; figuratevi quando sarà al 100%. Cecchino dal dischetto.

Cabral 7: bastava aspettarlo. Qualità e quantità, anche in fase difensiva. Fa reparto da solo.

Ranieri n.g.

Castrovilli n.g.

Jovic 7+: entra finalmente con la fame di un ragazzino e gioca dieci minuti stellari. Che l’esplosione di Cabral sia riuscita a motivare anche lui? Resuscitato.

Barak n.g.

Sottil n.g. bentornato!

Italiano 8-: la Fiorentina disputa una partita sontuosa, il meno davanti all’otto perché sul vantaggio di 2-0, al 95’, non si può prendere goal in contropiede. Spostare la squadra venti metri più in basso non è sempre peccato mortale. Bravo ma (lo scrivo ovviamente in maniera molto affettuosa) cocciuto!