E' una Italia che cresce a pezzi, ma che resta incompleta nella sua crescita. C'è un problema offensivo in casa azzurra. Un problema di concretezza. E' una Italia ancora in fase di rodaggio ma, tralasciando la larga vittoria ottenuta contro la Moldavia in amichevole per 6 a 0, che è una avversario piuttosto modesto e non competitivo, che non consente di esaltarsi per una vittoria contro di esso, contro la Polonia e contro l'Olanda arrivano due pareggi. 

Da questi due pareggi, 0 a 0 contro la Polonia, e 1 a 1 contro l'Olanda, con gol di Lorenzo Pellegrini, schierato stranamente esterno d'attacco nel 4/3/3 di Roberta Mancini, lui che è un centrocampista, imbeccato su un splendida intuizione di Barella, uno dei giocatori più in palla degli azzurri, ebbene, da questi due pareggi si possono trarre delle conclusioni. C'è una difesa che regge, un centrocampo bravo a dare supporto alla difesa e che fa un buon raccordo anche con l'attacco, ma manca concretezza e cinismo nell'ultimo passaggio e nelle conclusioni nella porta avversaria. L'Italia crea ma non concretizza.

Ci sono uomini come Federico Chiesa  che palesano oggettive difficoltà nel saltare l'uomo. Nel dribbling netto. Deve assolutamente migliorare in questo fondamentale Chiesa. Non salta mai l'uomo netto, anzi contro l'Olanda in una occasione si è fatto rubare nettamente e in maniera goffa la palla dal suo avversario diretto durante un uno contro uno. Chiesa è il classico esterno che ha il vizio di cercare e di saltare il suo diretto avversario solo in velocità e in corsa. Non lo si vede quasi mai nello stretto e nel breve creare superiorità numerica saltando netto il suo avversario, uno o più avversari, con dei dribbling secchi. 

Ciro Immobile invece come spesso accada, ha sempre quella sindrome da Dottor Jekyll e Mister Hyde. Nella Lazio bomber infallibile, in Nazionale bomber risibile. Contro l'Olanda non ha approfittato di un errore incredibile di un difensore olandese e ha sbagliato un clamoroso rigore in movimento a tu per tu con l'estremo difensore orange. Giudizio non definitivo. Ciro Immobile è una scarpa d'oro, nel 2020 ha vinto  questo riconoscimento grazie ai suoi 36 gol segnati. Resta comunque un bomber sul quale Roberto Mancini deve comunque puntare. Tuttavia Immobile deve scrollarsi di dosso questa pesantezza che si porta dietro quando indossa la maglia azzurra. Con la Lazio certi gol che si mangia in nazionale li segnerebbe a occhi chiusi. E Mancini ha bisogno del bomber infallibile che segna con la maglia della squadra capitolina.

Mancini deve puntare sia su Immobile che su Andrea Belotti per quanto riguarda gli attaccanti. "Ciccio" Caputo, bomber del Sassuolo, è andato in gol per la prima volta a 33 anni contro la Moldavia al suo esordio con la maglia della nazionale azzurra. Bella parentesi ma che non proseguirei. Caputo è un buon attaccante per squadre medie ma nonè un profilo internazionale e non può essere un upgrade un suo inserimento in questa nazionale.

Per la crescita della nazionale azzurra é importante che Mancini cerchi di costruire un gruppo di alto livello cercando di pescare maggiormente gli elementi migliori specialmente nei top club italiani e stranieri, qualora nelle file di club esteri ci siano elementi validi come Jorginho e Emerson Palmieri nel Chelsea o Florenzi, Verratti e Kean nel Psg.

Il centrocampo con Barella, ma anche Sensi, lo stesso Jorginho, pure Sandro Tonali, Lorenzo Pellegrini, Manuel Locatelli, Zaniolo, sembra essere un reparto che sta crescendo molto a livello di competitività e sta fornendo a Mancini elementi validi e anche una buona abbondanza.

Anche la difesa tutto sommato sta dando buone risposte. C'è Gigio Donnarumma, che è sempre una saracinesca, la coppia rodata Bonucci e Chiellini, c'è Emerson Palmieri a sinistra, così come Spinazzola. C'è D'Ambrosio a destra. Poi Acerbi per lo scomparto dei difensori centrali, così come Gabriele Mancini. A breve il ct Roberto Mancini potrà contare anche su Alessio Romagnoli, un altro punto fermo della nazionale azzurra, e probabilmente anche su Calabria, che con il Milan sta dimostrando una notevole crescita.

Il campionato di Serie A potrà magari far emergere qualche altro elemento arruolabile e competitivo per la nazionale di Mancini. El Shaarawy è rimasto in Cina, nello Shanghai Shenhua. Sarebbe meglio, anche per la nazionale, che torni al più presto a giocare in un campionato più competitivo e possibilmente in Italia, altrimenti il rischio che Mancini non lo prenda in considerazione per gli europei può diventare concreto, specie se qualche elemento nel suo ruolo si farà notare con prepotenza fornendo prestazioni degne di nota. E in quel ruolo c'è comunque Lorenzo Insigne, un inamovibile o quasi.

Mancini sicuramente vaglierà molti azzurri impegnati con i loro club in competizioni internazionali, come Champions League e Europa League. E' un fattore importante per i calciatori italiani fare esperienza e giocare queste competizioni. Nello scomparto attaccanti mancano delle alternative. C'è Domenico Berardi del Sassuolo, che è un elemento che Mancini sta convocando e tiene in considerazione. Se riuscirà a ritagliarsi il suo spazio, magari anche Andrea Petagna nel Napoli di Gattuso può diventare un elemento sensibile per Mancini. Stesso discorso per Cutrone se farà bene con la Fiorentina.  Difficile che possano entrare nelle rotazioni azzurre Lorenzo Colombo del Milan e Andrea Pinamonti dell'Inter. Più roba ancora per l'Under 21 e per le altre selezioni giovanili azzurre. La sensazione è che anche Moise Kean è un elemento sul quale Mancini punterà stabilmente per il gruppo azzurro.

C'è comunque la Nations League dove gli azzurri sono secondi nel loro girone sotto di un punto alla Polonia e un punto in più dell'Olanda e 4 in più della Bosnia. Sono 6 i punti per gli uomini di Roberto Mancini con due partite ancora da giocare. 

Questa Italia ha buoni margini di crescita. Il campionato di Serie A può regalare a Mancini qualche altro elemento affidabile. La scarpa d'oro di Immobile, che in nazionale si arruginisce, può tornare nuova e luccicante come è con la Lazio. Anche la Nazionale ha bisogno dei suoi gol. Ed è ora che Ciro Immobile emerga anche con la nazionale azzurra. Pellegrini e viandanti. Senza sbarellare e con un Barella in grande spolvero. Questa nazionale cammina verso il futuro con la voglia di migliorare sempre di più.