Un'Inter incolore e soprattutto nervosa chiude il girone di andata con una pesante sconfitta casalinga contro l’Empoli.
Una sconfitta, quella di San Siro, che non solo allontana ancora di più i nerazzurri dalla vetta della classifica (-13 dal Napoli) ma rischia anche di complicare il piazzamento finale nelle prime quattro (solo due punti di vantaggio dall’Atalanta quinta). Insomma, modo peggiore per chiudere la prima parte di stagione non poteva esserci per la squadra di Inzaghi, chiamato ora a trovare risposte valide nel minor tempo possibile, visto che nelle prossime settimane oltre al campionato l’Inter sarà di scena sia in Coppa Italia (quarti contro l’Atalanta) che in Champions (ottavi contro il Porto).

Dopo la netta vittoria in Supercoppa, Inzaghi sceglie di confermare ben nove undicesimi di formazione con le sole novità di De Vrij al centro della difesa (turno di riposo per Acerbi) e soprattutto di Correa, al quale Inzaghi dà una grande chance dal primo minuto preferendolo sia a Dzeko (nonostante sia in ottima forma) che a Lukaku (non ancora al top della condizione).
Novità, invece, in casa Empoli dove Zanetti decide sia di cambiare il modulo (niente due punte ma due trequartisti dietro alla punta) che giocatori con De Winter che ritrova una maglia da titolare al centro della difesa, che mancava dallo scorso ottobre, Henderson in cabina di regia per sopperire alle assenze di Marin e Grassi e la coppia Cambiaghi-Bajrami (preferito a sorpresa al giovane Baldanzi) alle spalle di Caputo.
L’inizio di partita è di marca toscana con gli ospiti che fanno girare bene la palla e che eludono qualsiasi tentativo di pressing degli avversari apparsi dal canto loro fin troppo attendisti.
Dal dominio del gioco al dominio delle occasioni il passo è breve, come dimostra prima Cambiaghi, che prende alle spalle il duo De Vrij-Bastoni e calcia da posizione defilata verso la porta (bravo Onana a respingere il tiro) e poi Caputo, sfortunato nel trovare la chiusura di De Vrij sul suo tiro. Le occasioni dell’Empoli svegliano l’Inter, che al ventesimo minuto sfiora il vantaggio con Dimarco, che al volo di sinistro cerca di superare Vicario che però d’istinto respinge la sfera con i piedi. La libertà di Dimarco sulla corsia mancina diventa un’arma da sfruttare per i nerazzurri che scelgono spesso di servirlo con cross dalla destra. Uno di questi viene rimesso in area dallo stesso Dimarco per Lautaro, che in equilibrio precario svirgola sul fondo una buona occasione da ottima posizione.
La partita sembra essere nelle mani dell’Inter almeno fino al 40’, quando Skriniar già ammonito commette un fallo su Caputo e viene espulso costringendo i compagni così all’inferiorità numerica.
L’Empoli prova subito a sfruttare la superiorità prima con Bajrami su punizione (attento Onana) e, soprattutto, con Caputo che tutto solo al centro dell’area non riesce a dare né la giusta potenza né la giusta traiettoria ad un colpo di testa che termina lentamente tra le braccia di Onana.
Il primo tempo termina quindi sullo zero a zero con l’Empoli più pericoloso e con un'Inter che deve ora non solo fare i conti con una prestazione al di sotto dei propri standard, ma anche con l’uomo in meno.

La palla passa quindi ad Inzaghi che sceglie di iniziare la ripresa senza Correa (impalpabile) e di inserire al suo posto Bellanova con Darmian che arretra nel terzetto difensivo. Cambio anche per Zanetti che toglie l’ammonito Akpa Akpro ed inserisce Haas.
L’inizio del secondo tempo vede un Empoli stranamente attendista, anche se la mossa dei toscani è chiaramente quella di far scoprire l’Inter e colpirla in contropiede. La mossa di Zanetti sembra funzionare, soprattutto grazie alla velocità di Cambiaghi, che prima si avventa su un passaggio orizzontale di Bellanova (errore da scuola calcio) dove De Vrij mette una pezza e poi si invola sulla corsia per servire un liberissimo Caputo chiuso ad un passo dal vantaggio da un ottimo intervento di Darmian.
Le occasioni concesse non svegliano l’Inter e allora l’Empoli prova ad approfittarne prima con Bajrami (bravo Onana sul primo palo) e poi con Henderson (tiro dalla distanza parato dal portiere avversario). Spazi e occasioni portano Zanetti ad inserire Baldanzi per Cambiaghi che dopo solo due minuti dal suo ingresso in campo trova il gol del vantaggio: azione offensiva dell’Inter che porta in avanti anche i difensori e cross di Bastoni intercettato da De Winter, che fa ripartire il contropiede azzurro con Bajrami che serve Baldanzi al limite dell’area e di sinistro tira una sassata che però sorprende fin troppo Onana (alla fine il tiro era centrale).

Uno a zero Empoli, e Inter che sembra sventolare bandiera bianca nonostante il tempo per riprendere la partita ci sia.
Per svegliare l’Inter Inzaghi pesca dalla panchina un triplo cambio con Gosens al posto di Dimarco (ruolo per ruolo per dare più freschezza sulla corsia mancina), Dzeko per Darmian (per aumentare il peso offensivo e passare alla difesa a quattro) e Asllani per Barella (nervoso in campo, ammonito e nervoso in panchina con tanto di sfogo plateale per la sostituzione).
Nonostante un baricentro più alto, un’aggressività ritrovata e alcune occasioni (Dzeko al volo di poco sul fondo e Gosens alto da buona posizione) l’Inter fatica a trovare la porta e nemmeno l’ingresso di Lukaku per Mkhitaryan riesce a dare una scossa alla squadra che trova l’unica occasione con la o maiuscola su di un calcio d’angolo con De Vrij che colpisce la traversa.

Termina così uno a zero per l’Empoli, che chiude a 25 punti il girone di andata (e a meno tre da un posto in Europa) e soprattutto con una vittoria prestigiosa a San Siro.
Per l’Inter è l’ennesimo passo falso dopo una buona prestazione (la vittoria in Supercoppa) e anche l’ennesima prova sottotono di una stagione dove l’Inter sta faticando più del dovuto nel proporre gioco.

Oltre ad una manovra quasi svogliata a colpire è soprattutto l’elevato nervosismo mostrato dalla squadra con Skriniar, forse non tranquillo come si dice, vista la questione contrattuale e Barella che deve imparare a limitare alcune intemperanze che rischiano di fagocitare la squadra e visto che di lui si parla come possibile capitano certi comportamenti deve imparare a metterli da parte per il bene comune.
Anche Inzaghi ha la sua dose di colpe, vista la prestazione di Correa (certo è facile parlare con il senno di poi, ma l’argentino non indovina una partita da tantissimo tempo) e la scelta di Bellanova, apparso spesso spaesato (se Dumfries non è al massimo della forma perché non inserire D’Ambrosio lasciando Darmian sulla fascia?).

La partita con l’Empoli è ormai il passato, testa e cuore ora alla Cremonese per una trasferta che si prefigura più difficile del previsto visto il cambio di allenatore e la ricerca di punti salvezza da parte dei grigi.