Altra prova convincente per l’Inter che a Cagliari si impone per due a zero raggiugendo così in testa alla classifica Napoli,Milan e la sorpresa Verona a punteggio pieno. Vittoria netta e importante corredata ancora una volta da una prova di alto livello (soprattutto nella prima frazione) e impreziosita dal secondo clean sheet consecutivo (unica squadra con la porta ancora inviolata) che mostra la crescita della squadra di Inzaghi che proprio all’inizio della scorsa stagione fu accusata di essere troppo penetrabile e di prendere troppi gol in maniera ingenua.

La crescita della fase difensiva va sicuramente attribuita al finale della scorsa stagione visto che l’undici di partenza è praticamente quello della passata stagione con l’unica novità di Thuram al posto di Dzeko e Lukaku che hanno lasciato i nerazzurri nella sessione estiva di mercato. Se le prove di Bastoni e Darmian sono in linea con la passata annata va segnalato l’ottimo avvio di stagione di De Vrij che sembra finalmente essersi ritrovato: dopo essere stato il leader della difesa di Conte (e dello Scudetto vinto nel 2021) l’olandese si era perso fino a diventare l’alternativa di Acerbi nonostante dovesse godere della stima di Inzaghi che con De Vrij aveva condiviso l’avventura alla Lazio. Da quando la questione contrattuale si è risolta con De Vrij voglioso di continuare la carriera nella Milano nerazzurra l’olandese è tornato ai suoi livelli e questo inizio di campionato lo sta dimostrando ampiamente. Naturalmente la fase difensiva non è solo merito del reparto ma di tutta la squadra che riesce a giocare corta e compatta cosa questa che aiuta un recupero palla veloce (anche grazie ad un’aggressività importante sulla costruzione avversaria) e il conseguente ribaltamento del fronte. Difesa aiutata anche dagli importanti recuperi di Calhanoglu che a Cagliari (così che era accaduto la settimana scorsa contro il Monza) si è reso protagonista di un ottimo recupero su Nandez scappato alle spalle di Darmian e De Vrij.

Non solo difesa, però, ma soprattutto impostazione e gioco per la squadra di Inzaghi con il reparto arretrato che in questo inizio di stagione sembra essere avviato verso un piccolo upgrade in fase di costruzione: De Vrij torna ad essere regista arretrato (meno palloni al portiere e più al centrale difensivo) aiutato in fase di impostazione da uno dei tre centrocampisti che scala in difesa. Cambia,parzialmente,anche la posizione di Bastoni che a Cagliari ha giocato quasi da ala permettendo così a Dimarco sia di allargarsi ulteriormente (con Bastoni più interno) sia di accentrarsi (con Bastoni più largo). Insomma piccoli accorgimenti che permettono all’Inter di essere meno prevedibile e più offensiva.

Importante poi la prova dei quinti che insieme alle due punte hanno creato le due azione da gol: nel primo Thuram dopo un ottimo recupero palla ha servito alla perfezione l’inserimento di Dumfries che in diagonale ha battuto Radunovic mentre nel secondo dopo un pregevole scambio tra Thuram e Dimarco l’esterno azzurro ha servito Lautaro che con eleganza ha superato la mercatura di Dossena e segnato così il gol del 2-0.

Oltre ai due gol, il primo tempo è stato segnato da una prova quasi magistrale dell’Inter che ha dominato in lungo e in largo il Cagliari portando così a casa uno dei primi tempi migliori sotto la gestione Inzaghi. Nella ripresa complice forse la forma non ancora al massimo l’Inter ha abbassato i ritmi forse troppo visto che il Cagliari è riuscito a creare qualche pericolo (ben chiuso della difesa nerazzurra) creando anche l’occasione migliore della partita sul finale con Azzi lasciato completamente libero in area di rigore (bravo Sommer nell’occasione).

Ottima prova di squadra, quindi, ma anche singolarmente con tutto l’undici iniziale autore di una partita da sette in pagella. Tra le prove più di impatto c’è sicuramente quella di Dumfries che non solo conferma l’ottima impressione della partita contro il Monza ma la rafforza con una partita ben giocata sia in fase offensiva (il gol è la ciliegina sulla torta) sia in fase difensiva anche se il Cagliari si vede poco da quelle parti. Anche Dimarco porta a casa una prestazione di livello ma da uno inserito nella top undici dell’ultima Champions (insieme a Bastoni gli unici nerazzurri e italiani presenti) una prova del genere non fa quasi più notizia.
Come non fa più notizia Lautaro che anche contro i sardi porta a casa l’ennesima prestazione di livello dal dopo Mondiale: un gol, un palo,svariate giocate di livello ed uno stop da urlo sono i dati messi a referto dal toro che ormai può considerarsi il leader tecnico e morale della squadra. Importante, poi, la crescita di Thuram sempre più nel vivo del gioco e sempre più presente in zona offensiva (come dimostrano i due gol dove c’è lo zampino del francese) manca ancora però il tiro in porta cosa questa che ad un attaccante serve.

Altra prova di spessore anche per Calhanoglu che come detto prima è autore di un grande recupero difensivo ma che allo stesso tempo non lesina la sua presenza in zona offensiva come dimostra il palo colpito nel finale.

Ora testa alla Fiorentina, sfida più probante di questo inizio di stagione, che delineerà anche la prima piccola porzione di stagione visto che incombe la pausa per le Nazionali.