Il mese di giugno l’aveva incoronata come regina del mercato. Quello di luglio, invece, sembra aver cambiato le carte in tavola ridefinendo il mercato incompleto e soprattutto troppo attendista. Insomma,dare un giudizio sul mercato dell’Inter sta diventando una missione quasi proibitiva vista la rapida variazione di idee e commenti sulle operazioni fatte fin qui dai dirigenti nerazzurri. I casi Dybala e Bremer, la cessione eccellente che fatica ad andare in porto, l’essere stati anticipati dai rivali della Juventus nella corsa al centrale brasiliano, sono questi i fattori che stanno ridefinendo i giudizi sul mercato dell’Inter che fino ad un mese fa, come detto, era invece sul tetto d’Italia grazie ad acquisti mirati (e arrivati già prima del ritiro in modo da facilitare il lavoro di Inzaghi) e soprattutto all’operazione Lukaku entrata di diritto nella lista delle operazioni più pazze e imprevedibili della lunga storia del calciomercato. Certo,bisogna ammettere che nel mondo del calcio il presente passa velocemente e il vero obiettivo diventa il futuro sia in campo che fuori ed è logico che l’affare Lukaku diventi quasi una notizia di tanti anni fa mentre lo scippo Bremer è destinato a fare rumore per molto tempo, ma senza prendere in considerazione il passato (soprattutto se recente) si rischia di perdere di vista l’unico parametro che dovrebbe influenzare il voto finale al mercato di qualsiasi club. Parametro che risponde ad una semplice domanda: la squadra è più forte dell’anno scorso?

Se consideriamo questo parametro allora la risposta è sì: con Onana l’Inter si è assicurata un portiere di valore (tra l’altro a parametro zero) utile come vice in questa stagione ma soprattutto utilissimo in vista del futuro di Handanovic. Un’operazione,quella del portiere camerunense,che ricorda quella di Szczesny alla Juventus quando il portiere polacco approdò a Torino come vice Buffon per poi prendere le redini della porta bianconera dalla stagione successiva. Con l’arrivo di Asllani,poi,l’Inter ha finalmente riempito la casella del vice Brozovic (vuota da troppo tempo e rattoppata alla bell’e meglio dai vari Barella,Vidal,Gagliardini,Calhanoglu) e lo ha fatto acquistando un giocatore con ampi margini di crescita e che in questo primo scorcio di ritiro ha già dimostrato di avere sia le giuste qualità per far rifiatare il regista croato, sia le giuste caratteristiche per poter giocare anche da mezzala cosa questa che può risultare più che utile durante la stagione. Esperienza e visione di gioco sono invece le qualità che mette sul piatto Mkhitaryan,arrivato anche lui a parametro zero dalla Roma,pronto sia a svolgere il ruolo di vice Calhanoglu sia il ruolo di rifinitore dietro le due punte dando così ad Inzaghi la possibilità di stravolgere anche tatticamente la propria manovra, mentre con Bellanova l’Inter si è assicurata un esterno di belle speranze pronto a crescere alle spalle di Dumfries. A questi acquisti utili e validi va naturalmente aggiunto il colpo Lukaku che in un solo “colpo” riporta a Milano gol e leadership. In più la modalità di acquisto sommata alla voglia di tornare a vestire il nerazzurro del belga non fanno altro che aumentare il valore già positivo del mercato dell’Inter.

Considerando gli acquisti appena menzionati può bastare il mancato arrivo di Dybala e Bremer a cambiare nettamente il giudizio sull’operato di Marotta e Ausilio? A mio avviso no anche se il mancato arrivo dei due calciatori va analizzato in maniera diversa: Dybala per l’Inter rappresentava una grande occasione perché parliamo di un calciatore di assoluto livello che sarebbe arrivato a parametro zero per giunta da una rivale storica e concorrente per lo Scudetto come la Juventus. L’annoso problema del sovraffollamento offensivo era in realtà un non problema se si osserva con attenzione il parco attaccanti a disposizione di Inzaghi. A parte Lautaro (stella e leader del reparto offensivo) ci sono Lukaku che però è in prestito (che dovrebbe comunque essere prolungato al termine della stagione), Dzeko che ormai viaggia verso i 37 e Correa limitato nell’ultima annata da tanti problemi fisici. L’acquisto di Dybala avrebbe solo aumentato il numero di giocatori e ricordando le tante partite ravvicinate più che un ostacolo sarebbe stato un aiuto per Inzaghi soprattutto dal punto di vista tattico. L’allenatore piacentino,infatti,avrebbe avuto a disposizione due prime punte (anche se una atipica come Dzeko) e tre seconde punte di livello e con caratteristiche totalmente differenti: chi più prima punta (Lautaro),chi più utile nelle ripartenze (Correa) e chi più rifinitore (Dybala). Insomma tante caratteristiche differenti che potevano dare luce a tanti attacchi differenti senza dimenticare poi che le cinque sostituzioni stanno cambiando il modo di approcciare alle partite quasi come se primo e secondo tempo fossero due partite distinte. Se l’Inter non ha chiuso per Dybala è perché in organico figurano ancora Pinamonti e Sanchez due situazioni che pesano sul groppone degli ingaggi (quello del cileno in primis). Se Sanchez avesse accettato la buonuscita forse ora Dybala sarebbe un giocatore dell’Inter ma si sa che con i se i ma non si fa la storia.

Discorso diverso va invece affrontato per Bremer. Fermato già a gennaio il brasiliano sarebbe stato l’innesto giusto per la difesa nerazzurra sia per il presente che per il futuro vista l’età del giocatore se rapportata a quella di De Vrij. Prendo in considerazione l’olandese perché per una squadra che punta al vertice sia in Italia che in Europa Bremer avrebbe dovuto rappresentare il quarto difensore in rosa e non il sostituto di uno dei tre. In questo modo l’Inter avrebbe anche potuto evitare di far partire le operazioni per il rinnovo di De Vrij con il brasiliano che sarebbe diventato titolare il prossimo anno sfruttando questa stagione come praticantato. La difesa è il miglior reparto dell’Inter (il migliore in Italia e uno dei migliori in Europa) e toccarlo sarebbe quasi un delitto. Meglio arricchirlo considerando il grande divario tra titolari e riserve (D’Ambrosio,Dimarco e fino all’ultima stagione Ranocchia). Se l’Inter dovesse confermare la difesa e aggiungere solo un sostituto di Ranocchia (si fanno i nomi di Milenkovic,anche se è più un centro-destra che centrale puro,Acerbi,per prezzo ed età forse il più raggiungibile a determinate condizioni,e Demiral,anche se dopo il caso Palomino sembra difficile una sua cessione) allora il mercato sarebbe perfetto,certo se invece dovesse andare via Skriniar (per raggiungere la famosa cifra di +60) allora sì che il mancato arrivo di Bremer rischia di pesare sia sul giudizio sul mercato sia sul campo perché l’Inter si sarebbe rinforzata negli altri reparti ma peggiorata in difesa. Non resta che aspettare e sperare che da Parigi non arrivino i famosi 70 milioni. Cifra,questa,che non potrebbe essere rifiutata dalla dirigenza nerazzurra.