Archiviata la prima sconfitta stagionale per l’Inter è di nuovo ora di scendere in campo visto l’incombere della trasferta di Salerno. Trasferta che arriva in una settimana che può già essere cruciale sia per il cammino in Italia che in quello europeo, visto che dopo la sfida ai campani l’Inter sarà di scena a San Siro contro il Benfica. Settimana che si chiuderà sabato 7 ottobre dove l’Inter ospiterà il Bologna nell’ultima partita prima della nuova pausa per le nazionali. Ecco quindi che le prossime tre partite diventano di fondamentale importanza per rimettere sui giusti binari la stagione appena iniziata.

A dimostrazione del grande “equilibrio” di chi giudica è bastata una sconfitta per trasformare il giudizio sull’Inter da positivo a negativo: se dopo il Derby l’Inter era la schiacciasassi che doveva vincere lo Scudetto con largo vantaggio,Inzaghi era il miglior allenatore in circolazione nel nostro campionato (tranne per Sacchi ovviamente),Thuram era molto meglio di Lukaku e l’Inter la squadra più pronta per ambire a grandi obiettivi,ora il giudizio si è quasi ribaltato con l’Inter giudicata come incapace di dare seguito a grandi prestazioni,Inzaghi è inadatto per arrivare a determinati obiettivi, la squadra è fin troppo vulnerabile e non ha la forza mentale per ambire allo Scudetto.
Come spesso capita, la verità sta nel mezzo, cosa che in questo caso vuol dire che sì l’Inter è la prima candidata al titolo, ma non la sola e che sì l’Inter ha commesso un passo falso contro il Sassuolo, ma che prima di dare una sentenza bisognerebbe almeno aspettare la metà del girone di andata.

Come detto, per il sogno tricolore l’Inter è una seria candidata perché è la più attrezzata e la più esperta tra le squadre in lizza per il primato. A dare fastidio alla squadra di Inzaghi ci sono squadre come la Juventus (che non gioca un grande calcio ma non ha le coppe e può contare su un buon undici di partenza e su di un attacco che sulla carta può garantire un buon numero di gol), il Milan (che ha rinnovato tanto e avrà bisogno di tempo per far quadrare le cose ma che è partito con il piede giusto al di là della débâcle nel Derby) ed il Napoli (che ha la squadra ma non l’allenatore visto che Garcia sta faticando nell’entrare in uno spogliatoio orfano di una guida forse non incensata come avrebbe meritato).

Per ripartire e mantenere il primato della classifica (che va ricordato appartiene ancora ai nerazzurri anche se ora a pari punti con il Milan) l’Inter è chiamata a dare risposte già a Salerno su di un campo già difficile di suo che ora potrebbe aumentarne la pericolosità vista la situazione della squadra di Sousa che fin qui ha raccolto solo tre punti figli di tre pareggi (zero quindi le vittorie ottenute). Partita insidiosa dove la parola turnover (visto l’impegno di coppa) rischia di fare di nuovo capolino.

Proprio il turnover è stato argomento di discussione degli ultimi giorni con alcuni che hanno criticato Inzaghi per non aver fatto rifiatare i calciatori più stanchi (gli stessi, tra l’altro che avevano criticato il tecnico per i troppi cambi contro la Real Sociedad).
Qual è dunque la strada da intraprendere in quel di Salerno? Sicuramente chi merita un po' di riposo è Mkhitaryan apparso piuttosto stanco dopo la grande prova contro il Milan. Inzaghi è un grande estimatore dell’armeno anche perché capace di dare gioco e geometria ma anche di difendere con la stessa efficacia. Nel momento di stanchezza, però, l’efficacia rischia di perderla e considerando l’età forse sarebbe meglio dargli qualche minuto di riposo (in caso di necessità potrebbe entrare nella ripresa). Per questo Inzaghi potrebbe dare spazio a Frattesi (che fin qui ha sempre ben figurato) oppure a Klaassen ancora ai margini del progetto ed entrato solo nei minuti finali contro il Sassuolo. Anche Asllani potrebbe essere una carta da giocare con l’albanese in regia e magari Calhanoglu riportato nel suo ruolo iniziale di mezzala. Scegliere Asllani potrebbe essere la mossa giusta anche per dare fiducia allo stesso giocatore apparso spaesato in Champions (a sua discolpa tutta la squadra è apparsa allo stesso modo) e che ha bisogno di minuti (e magari di prestazioni più convincenti) per acquisire certezze visto che i mezzi che ha a disposizione sono importanti.

Naturalmente la questione attacco è quella più complicata per mister Inzaghi. Senza Arnautovic e con un Sanchez a mezzo servizio tutto il peso offensivo è su Lautaro e Thuram. Se il nuovo acquisto nelle ultime giornate è apparso comunque in un buon stato di forma,a preoccupare è l’argentino che viste le ultime prestazioni forse avrebbe bisogno di tirare il fiato. Nessuno mette in dubbio Lautaro che forse è l’unico giocatore della rosa capace di fare gol anche nelle giornate più complicate, ma tra i viaggi con la Nazionale e le partite dispendiose giocate fin qui mertirebbe, come detto, di partire dalla panchina. Il problema è che senza Lautaro l’Inter prederebbe troppo perché Thuram non è una prima punta così come non lo è Sanchez. Ecco perché nel mercato di gennaio la società dovrebbe valutare l’innesto di una quinta punta che possa sopperire alle varie assenze offensive.

Salernitana, Benfica e Bologna... poi ci sarà spazio per le prime vere valutazioni stagionali.