Non si ferma più l’Inter di Inzaghi che nell’ultima stagionale a San Siro batte 3-2 l’Atalanta e si qualifica con un turno di anticipo alla prossima Champions.
Vittoria fondamentale, dunque, per i nerazzurri di Milano anche perché arriva contro l’unica concorrente rimasta in corsa per le prime quattro posizioni, vista la penalizzazione della Juventus e la sconfitta della Roma a Firenze e che chiude la settimana perfetta vista la vittoria della Coppa Italia contro la Fiorentina.

Quella contro l’Atalanta era una partita ad alto rischio considerando che era uno scontro diretto e che la testa potesse essere già proiettata alla finale della prossima sfida di Champions senza considerare la grande fatica di mercoledì contro la Fiorentina. Invece, ancora una volta, l’Inter dimostra la propria forza e anche la propria crescita sia di testa che di condizione, visto che fino a poco fa proprio l’assenza di questi due fattori ha rischiato di diventare pesante nella corsa ad un posto nella prossima Champions.
Ecco, quindi, che vista l’alta posta in palio Inzaghi si è affidato all’undici titolare rinunciano al turnover che aveva caratterizzato le ultime uscite dei nerazzurri: tra i pali torna Onana (dopo che aveva lasciato la porta ad Handanovic nella finale di Coppa Italia) mentre in difesa c’è l’unica novità con D’Ambrosio a completare il pacchetto arretrato con Acerbi e Bastoni (turno di riposo per Darmian).
In mezzo al campo spazio a Brozovic, Barella e Calhanoglu, mentre sugli esterni tocca ancora a Dumfries e Dimarco. Davanti si rivede finalmente la LuLa complice anche l’ennesimo infortunio di Correa.
Ad affrontare i nerazzurri, un'Atalanta vogliosa di tornare nell’Europa che conta con Gasperini che però arriva al match decisivo con una rosa contata visti i tanti infortuni. Ecco quindi che gli orobici scendono in campo con Sportiello tra i pali (ennesima stagione con avvicendamento in corsa tra i portieri con Musso ancora una volta in panchina) mentre il trio di difesa è formato da Toloi, Djimsiti e Scalvini (sogno di mercato proprio dell’Inter). In mezzo al campo spazio a De Roon e Koopmeiners (altro calciatore chiacchierato anche se in ottica Juventus e Napoli) con Maehele e Zappacosta sugli esterni. Davanti tocca a Pasalic e Ederson giocare alle spalle di Hojlund (ennesimo giocatore messo in vetrina quest’anno).

Inizio veemente da parte dell’Inter con i nerazzurri già in vantaggio dopo appena quaranta secondi: lancio lungo di Acerbi per Lukaku che stoppa la palla e serve Lautaro che offre un uno due pregevole al belga che si invola tutto solo verso la porta avversaria (perfetto il timing del passaggio e dello scatto in avanti) scarta Sportiello e deposita in porta il suo decimo gol in campionato.
Nemmeno il tempo di esultare che l’Inter raddoppia mettendo la sfida sui binari della goleada: altro passaggio lungo (questa volta di Dumfries) verso Lukaku ed altro stop del belga che serve di nuovo Lautaro che di prima apre il campo per Dimarco che libero sulla sua corsia tira una sassata verso la porta avversaria. Il tiro viene respinto da Sportiello ma la palla torna a Lautaro che,al centro dell’area di rigore,riserve Dimarco.
Altro tiro altra parata ma questa volta sulla respinta si avventa Barella, che di destro al volo calcia un tiro imparabile sotto la traversa. 2-0 e calcio spettacolo a San Siro per l’Inter che sembra ricalcare l’inizio partita dell’andata di Champions contro il Milan.
L’Inter non sembra intenzionata a fermarsi e l’Atalanta stordita rischia di uscire da San Siro con le ossa rotte.
Scenario, questo, che rischia di concretizzarsi al nono, quando dopo una serpentina offensiva di Acerbi il tiro del centrale viene deviato e arriva sul piede caldo di Calandogli, che segna così il gol del 3-0, annullato però per fuorigioco del turco.
Dal gol annullato i ritmi si abbassano con l’Inter che ci prova soprattutto da calcio piazzato (vicinissimo al gol Calhanoglu con un tiro che fa la barba al palo) e l’Atalanta che piano piano recupera terreno creando anche due nette occasioni da gol con Hojlund e Koopmeiners (in entrambi i casi bravo Onana).
Al 36’ il crescendo atalantino culmina con il gol del 2-1 che riapre i giochi: batti e ribatti in area su azione da corner con la palla che finisce al centro dell’area di rigore dove Pasalic calcia verso la porta un tiro imparabile che si insacca così in rete. La prima frazione non regala più emozioni terminando così sul 2-1 con un Inter nettamente superiore nella prima parte e un Atalanta combattiva nella seconda.

L’inizio di ripresa ricalca l’inizio di partita con l’Inter padrona del gioco e l’Atalanta in netta difficoltà. Tante, infatti, le occasioni create (dove spesso è però mancato l’ultimo passaggio) con la più pericolosa capitata a Calhanoglu (gran trio dalla distanza che trova però attento Sportiello).
Per cambiare l’inerzia del match Gasperini mette mano alla panchina prima inserendo Lookman per Pasalic (poco nel vivo del gioco nonostante il gol) e poi scegliendo Muriel per Ederson (tanto movimento poca concretezza) mentre Inzaghi sceglie di puntare su Gosens per un Dimarco in debito di ossigeno.
Nonostante i cambi offensivi, l’Atalanta non crea occasioni degne di nota e allora l’Inter ne approfitta per chiudere la partita: altra palla verso Lukaku che al centro del campo si porta a spasso mezza Atalanta e imbuca una palla centrale per Brozovic che si ritrova a tu per tu con il portiere avversario. Anziché tirare il croato sceglie di servire Lautaro che a porta vuota, segna così il gol del 3-1. Gol che porta il toro a due distanze dal capocannoniere Osimhen e che mette ancora di più Lautaro nella storia dell’Inter visto che da poco è entrato nel ristretto club dei cento. Il gol calma la partita ed Inzaghi ne approfitta per far riposare Lukaku, Barella e Bastoni inserendo al loro posto Dzeko, Asllani e De Vrij mentre nel finale inserisce anche Darmian per D’Ambrosio (che chiede il cambio dopo un indurimento muscolare). Quando la partita sembra avviarsi verso la fine, ecco che l’Atalanta riapre di nuovo i giochi grazie a Muriel, che dopo una respinta della barriera sulla sua punizione calcia di nuovo verso la porta avversaria un tiro che abbina forza e precisione e che si insacca in porta grazie alla sfortunata deviazione di Onana dopo aver colpito la traversa.

La partita termina però 3-2 con l’Inter che festeggia la Champions futura e che ora potrà concentrarsi su quella attuale, mentre in casa Atalanta (che comunque torna in Europa dopo un solo anno di assenza) fanno rumore le parole di Gasperini, che nel dopo partita ha aperto ad un addio ai colori nerazzurri dopo anni di trionfi in quel di Bergamo.