Con la partita tra Torino e Fiorentina (finita 1-1) è iniziato il girone di ritorno di uno dei campionati più incerti degli ultimi anni, dove tutte le compagini di Serie A si trovano in lotta per il raggiungimento del proprio obiettivo. Insomma un campionato che nonostante l'assenza di pubblico e la situazione generale nella quale si gioca potrebbe essere combattuto fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata. La corsa Scudetto (che va di pari passo con la lotta per un posto in Europa) vede, ad esempio, il ritorno delle cosiddette sette sorelle (con Parma e Fiorentina sostituite da Napoli e Atalanta) che tra gli anni novanta e duemila regalavano sogni ed emozioni a milioni di tifosi. 

Come detto, la stagione in corso è una delle più incerte degli ultimi anni (nove punti dividono la prima dalla settima) anche perchè tute e sette le prime della classe hanno evidenziato, in questa prima parte di campionato, pregi e difetti che hanno reso il percorso simile. Il Milan (campione d'inverno e leader del campionato) ha sicuramente dalla sua l'entusiasmo di un gruppo giovane che per la prima volta lotta per qualcosa di così grande e importante. Allo stesso tempo la poca esperienza (sommata alla qualità generale della rosa) è il più grande difetto per riuscire a restare in testa fino alla fine (d'altronde il vero obiettivo dei rossoneri è il ritorno in Champions). D'altro canto c'è chi come la Juventus nonostante l'indubbia qualità della rosa (che potrebbe fare la differenza nel girone di ritorno) si trova a fare i conti con una classifica deficitaria (rispetto alle ultime annate) figlia della nascita del nuovo progetto tecnico guidato da Andrea Pirlo che alla prima esperienza in panchina sta faticando non poco nel trovare la giusta quadra sia dal punto di vista tattico (tanti gli errori difensivi in questa stagione) che della continuità di risultati (si passa dai picchi contro il Milan e il Barcellona ai pesanti passi falsi contro Fiorentina e Inter).

Roma e Napoli, invece, devono fare i conti con i problemi interni che rischiano di minare una stagione tutto sommato positiva: i giallorossi (terzi e a meno sei dalla vetta) hanno da risolvere la grana Dzeko ma anche quella riguardante Fonseca (si parla troppo spesso di un futuro con Allegri o Sarri). Problemi questi che rischiano di far saltare il banco da un momento all'altro e di rovinare una prima parte di stagione che ha visto i giallorossi grandi con le piccole e troppo piccoli con le grandi (è con questi risultati il ritorno in Champions rischia di complicarsi). Stesso discorso per i campani che oltre all'alternanza di prestazioni e risultati devono fare i conti con la guerra interna tra Gattuso e De Laurentiis che rischia di tornare in auge nel momento di un'ulteriore passo falso degli azzurri. Serene al momento le situazioni di Atalanta e Lazio, con i bergamaschi reduci da grandi prestazioni e vittorie (non era scontato con la grana Gomez in atto e il conseguente addio dell'argentino) e i biancocelesti che sembrano aver lasciato alle spalle l'inizio poco brillante di campionato (condizionato dall'impegno europeo e dalle tante assenze) grazie anche alla striscia di vittorie in atto che hanno riportato la squadra di Inzaghi in lotta per l'Europa dei grandi.

E l'Inter? I nerazzurri (secondi a meno due dai cugini rossoneri) sono stati protagonisti di un girone d'andata simile a quello della passata stagione (anche se con qualche punto in meno) con la differenza di trovarsi dietro al Milan (meno attrezzato per la vittoria finale) e davanti alla Juve (anche dal punto di vista dello scontro diretto). Obbligatorio quindi per Conte e co. riuscire a migliorare la media punti del girone d'andata evitando alcuni passi falsi commessi nei mesi passati. Partito con un'idea offensiva (che rendeva la difesa fin troppo perforabile),Conte è tornato sui suoi passi (dalla partita contro il Sassuolo) mettendo in campo una squadra capace di alternare momenti di pressing alto ad altri di arretramento per poter così sfruttare l'arma del contropiede (resa ancora più efficace da giocatori come Hakimi e Barella) e cambiando anche dal punto di vista tattico tornando al collaudato 3-5-2 al posto del 3-4-1-2 che rendeva la squadra troppo scoperta e facilmente attaccabile. 
Il girone di ritorno dei nerazzurri inizierà contro il Benevento (sorpresa di questo campionato), squadra ostica che spesso si esalta nelle grandi sfide. Tenendo conto dell'importante impegno contro la Juventus in Coppa Italia (altro obiettivo importante della stagione, soprattutto alla luce della mancanza decennale di trofei e del percorso negativo in Europa), Conte dovrebbe optare per un turnover moderato ma comunque importante: davanti ad Handanovic spazio ai super titolari Skriniar e Bastoni (titolare dopo aver riposato in coppa) con Ranocchia che dovrebbe prendere le redini della difesa in luogo di De Vrij. In mezzo al campo potrebbe esserci la grande occasione per Eriksen (reduce dal gol vittoria nel Derby di coppa) nel nuovo ruolo di regista, Barella (intoccabile) e Gagliardini (con Vidal a riposo), mentre sugli esterni spazio ad Hakimi (squalificato per la semifinale) e Perisic. In avanti il duo Lukaku (anche lui squalificato martedì sera) e Lautaro (con Sanchez in panchina in attesa di possibili svolte sul mercato,al momento sempre più difficili). Determinazione e attenzione saranno le parole chiave della partita per i nerazzurri che dovranno dimenticare il 5-2 dell'andata (il Benevento è cresciuto durante la stagione) pur rimanendo consci del fatto che i campani difficilmente faranno barricate stile Udinese.

La squadra di Inzaghi, infatti, si è fin qui fatta conoscere per la voglia di giocare e di provare a fare male agli avversari. Cosa questa che ha regalato ai giallorossi grandi risultati ma anche sonore sconfitte come contro la Roma e il Crotone. Per evitare goleade e provare a portare a casa un risultato positivo, Inzaghi dovrebbe confermare il collaudato 4-3-2-1 con Montipò tra i pali, la linea difensiva formata da Depaoli (rinforzo di gennaio all'esordio con la nuova maglia), Glik, Caldirola (ex di turno) e Barba, in mezzo spazio al trio Hetemaj, Viola (rientrato finalmente dal lungo infortunio) e Ionita. Davanti tocca invece a Lapadula supportato da Improta e Caprari (attenzione alla variante Insigne al posto di uno dei due sottopunta).

Per quanto riguarda il mercato, come detto in precedenza, la questione Dzeko-Sanchez dovrebbe essere ormai saltata del tutto, anche se bisogna tenere conto delle sorprese che spesso regala il mercato e della possibile volontà del bosniaco (ma forse anche del cileno) di cambiare aria. In stand-by anche la questione Eder che potrebbe tornare in nerazzurro solo in caso di addio di Pinamonti (cercato da più club che sono alla ricerca di un attaccante per completare il reparto).