C'è stato, nella storia del Milan, un centrocampista che viene ricordato più per le sue 'arti magiche', per le sue qualità fuori dal campo che non per la sua competitività tecnica dentro il rettangolo verde. Viene ricordato più per essere stato un portafortuna che non per essere stato un grande centrocampista. 

Si tratta del 'talismano' Bakaye Traorè. Tutto ha inizio nell'estate del 2012/2013. Galliani, allora ad del Milan, dopo aver ceduto Ibra e Thiago Silva al Psg, prende dal Nancy, insieme a Braida, a parametro zero, questo centrocampista maliano classe 1985. All'inizio in molti pensano ad un grande colpo. Il giocatore si presenta bene all'apparenza. Ben piazzato e fisicamente impostato. Viene descritto come un centrocampista forte fisicamente e bravo negli inserimenti. È proprio il centrocampista di cui aveva bisogno il Milan di Allegri dicono in molti. Max Allegri, che allora era coach del Milan.

All'esordio nell'amichevole contro la Juventus nel trofeo Tim non si presenta nel migliore dei modi. Delude e appare impacciato, un pesce fuor d'acqua. Tuttavia colpisce il fatto che Bakaye Traorè per questa sua esperienza con la maglia del Milan indossa la maglia numero 12, un numero che in genere viene destinato al secondo portiere. E diventa così il primo calciatore di movimento ad indossare questo numero nel Milan.

Durante la sua esperienza al Milan un'altra bizzarria lo vede protagonista, anche se indirettamente. Nel settembre del 2012 l'allora attaccante franco senegalese del Milan Mbaye Niang, viene fermato, ancora minorenne, una domenica sera dalla polizia municipale di Milano alla guida di un auto. Essendo minorenne non poteva stare alla guida da solo, e allora la polizia decide di fermarlo, ma Niang se ne esce con questo colpo di genio dicendo agli agenti di essere il suo compagno di squadra Bakaye Traorè. Quel 'Sono Bakaye Traorè, ho dimenticato la patente' non inganna gli agenti e Niang viene così fermato. Non c'è bisogno di dire che la società Milan per questa bravata andò su tutte le furie con Niang, reo di non aver avuto un comportamento consono.

Tornando a Traorè, il Milan non ha nessun motivo per essere arrabbiato con lui, anzi, Bakaye Traorè scopre di essere un portafortuna , un talismano prezioso. Bakaye Traorè quando è in campo rende il Milan imbattibile. Proprio così. Gioca 7 presenze in campionato e il Milan non perde mai. Ma non solo. Gioca anche pochi minuti in coppa Italia e in Champions league e anche qui il Milan resta imbattuto. Gioca pochi minuti in Champions contro il Barcellona e il Milan vince  questo match 2 a 0. Il Milan si ritrova così in squadra un portafortuna che lo rende imbattibile. Grazie a questa sua peculiarità, Bakaye Traorè entra nelle grazie dei tifosi del Milan e diventa una specie di idolo.

La carriera di Bakaye Traorè è stata una carriera piuttosto modesta. Centrocampista centrale nato a Bondy, in Francia, il 6 marzo del 1985, ma naturalizzato maliano e nazionale del Mali, con il quale collezionera' 25 presenze e 2 reti, è cresciuto nelle giovanili dell'Amiens ed esordisce nei professionisti ed in prima squadra  nel 2004 sempre con l'Amiens, con il quale giocherà dal 2004 fino al 2009. Dal 2009 fino al 2012 gioca sempre in Francia con il Nancy. Nel 2012/2013 c'è il passaggio al Milan. Con il club rossonero resta una sola stagione e in campionato accumula 7 presenze e 0 reti. Non segna ma porta fortuna. Nel 2013/2014 passa a giocare in Turchia, nel Kayseri Erciyesspor Kulubu. Dal 2014/ 2015 fino al 2016 gioca ancora in Turchia, nel Bursaspor. Si ritira dal calcio giocato il 23 settembre del 2016.

Bakaye Traorè sicuramente ha lasciato un ricordo simpatico al Milan nonostante tutto. Per fortuna che è stato al Milan oserei dire. Non è stato artefice di grandi prestazioni ma è stato comunque utile. Portava fortuna, vi pare poco?